AL CINEMA CON MONDOSPETTACOLO: BIG HERO 6

Big Hero 6, questo è il titolo dell’ultima opera targata Disney appena uscito nelle sale in Italia.

La Disney torna a parlare di supereoi ammiccando notevolmente alla sua pupilla, la Marvel Studios.

Questa volta, però, non abbiamo davanti una famiglia di persone dai superpoteri straordinari, ma un gruppo di simpatici e pittoreschi nerd amanti della robotica. Tanta genialità in ciascuno dei sei componenti, i 6 appunto, ma nessun superpotere strano acquisito da ragni radiottivi o provenienti da pianeti alieni.

Ci troviamo a San Fransokyo, città immaginaria che non cela minimamente le due città a cui fa riferimento, dove vive Hiro con la zia e il fratello maggiore Tadashi.

Tadashi studia robotica alla prestigiosa università della città, mentre Hiro, che dimostra chiaramente di avere una mente ancora piu’ geniale di quella del fratello, ma che invece di applicarsi nello studio per imparare a usare al meglio le sue capacità, si caccia nei guai partecipando a delle gare clandestine di robot, dove, grazie alle sue creazioni, riesce a vincere con facilità inimicandosi facilmente i partecipanti di questi tornei.

Per cercare di non farlo cacciare ulteriormente nei guai, Tadashi invita Hiro a visitare la sua università, sapendo che il ragazzo sarebbe rimasto affascinato dall’ambiente.

Qui, infatti, Tadashi gli presenta i suoi geniali amici: Gogo, una ragazza che cerca di costruire una bicicletta iperveloce e le cui ruote possono essere lanciate come lame rotanti; Wasabi, simpatico ragazzone afroamericano che cerca di perfezionare l’uso del taglio laser; Honey Lemon, esperta in chimica, che miscela componenti chimici di vario genere e infine c’è Fred, mascotte della scuola che non sembra avere alcun talento robotico, ma tanto umorismo ed entusiasmo tale ad animare tutta la squadra. Non solo, nella scuola Hiro conosce anche Baymax, robot infermiere universale costruito da Tadashi, un coccoloso e dolce robot che dovrebbe prendersi cura delle persone ferite.

L’incontro che piu’ sconvolge Hiro, tuttavia, avviene col professore dei ragazzi, il professor Callaghan, che invita Hiro, date le sue notevoli capacità, a presentarsi alla fiera della scienza della scuola con un progetto tale da colpirlo e farlo ammettere ai corsi.

Hiro dimentica così le lotte tra robot e si impegna al massimo, aiutato da Tadashi e i suoi amici, a costruire qualcosa di innovativo e sconvolgente: i microbot, robottini che, collegati neuronalmente al cervello di chi lo controlla e unendosi tra loro, possono creare qualsiasi cosa uno immagini.

Hiro sconvolge tutti con la sua invenzione, anche il signor Krei, un ricco imprenditore di successo che vuole comprare la tecnologia dei microbot, ma Hiro rifiuta.

L’ammissione è ormai conquistata, ma proprio quando devono iniziare i festeggiamenti a casa di Hiro e Tadashi, scoppia un incendio nella scuola e Tadashi corre all’interno dell’edificio in fiamme per salvare il professor Callaghan,rimasto intrappolato dentro l’edificio.

L’esito è evidente: i due muoiono e Hiro, che già aveva perso i genitori, si ritrova ora completamente solo e sperso. In suo aiuto, però, arriverà Baymax, l’invenzione di Tadashi, che ha come scopo quello prendersi cura del ragazzo, almeno finché questi non dirà di esser soddisfatto del lavoro di Baymax.

Sembra che, però, nulla possa piu’ consolare Hiro, finché il ragazzo per caso nota che la sua matrice di microbot sembra attirata misteriosamente da altri microbot presenti nella città, cosa che stupisce il ragazzo in quanto il suo esperimento era bruciato nell’incendio.

Seguendo il suo microbot scopre che in città stanno avvenendo fatti strani scatenati da uno strano figuro mascherato che sfrutta la tecnologia dei microbot di Hiro.

Sospettando che l’oscuro personaggio possa centrare con la morte del fratello, Hiro decide di indagare aiutato da Baymax e dai suoi amici che, sfruttando e modificando i lavori iniziali dei ragazzi, diventano dei veri e propri supereroi, risolvendo il grande mistero che sta dietro a questi eventi.

Per chi non lo sapesse, il film Disney è letteralmente ispirato dai fumetti Sunfire & Big Hero 6 della Marvel Comics, pur non trattadonsi di una collaborazione ufficiale con la Marvel Studios.

I richiami all’universo Marvel sono infiniti, come si può notare dalla collezione di action figure e costumi di Fred, dall’armatura che Hiro che costruisce per Baymax che è una chiara allusione ad Ironman e al cameo di Stan   Lee, ormai un must nei film marchiati Marvel.

Un film divertente, senza troppe pretese, che ammicca a un pubblico di grandi e piccini, che insegna come volte le scelte giuste siano dolorose, ma che comportarsi bene, alla fine ripaga sempre.

Scene di azione e le già dette citazioni divertono e non annoiano.

Nella versione italiana la voce di Baymax è data da un dolcissimo Flavio Insinna, mentre (purtroppo ndr) la colonna sonora è curata da Moreno, mentre in quella originale si possono ascoltare anche i Thirty Seconds to Mars e i Fall Out Boy.

E come ogni film Disney e Marvel che si rispetti, ricordatevi di non alzarvi dalla sedia prima della fine dei titoli di coda!

Sara Ashira Vivian