RUBEN RIGILLO – PROTAGONISTA TRA NAPOLI FESTIVAL, EXPO 2015, CINEMA, TV E TANTO JAZZ.

Ruben Rigillo (“Centovetrine”, “Compagni di scuola”, “Una pallottola nel cuore”) – Figlio d’arte (suo padre è l’attore Mariano Rigillo), un film in post produzione (“La notte è piccola per noi” di Gianfrancesco Lanzotti) e la ripresa  di “Una pallottola nel cuore 2” alle porte (con Gigi Proietti, di cui interpreta il figlio, e la regia di Luca Manfredi), Ruben Rigillo in questi giorni sta raccogliendo un grande successo anche a teatro: da Roma a Expo Milano 2015.

Dopo il grande successo – al fianco della bella Caterina Murino – in Doppio sogno” di Arthur Schnitzler, con la regia di Giancarlo Marinelli, la commedia “Ritorno al Presente” di Augusto Fornari – con Vaporidis/Rigillo/Di Cioccio/Angeletti – ha chiuso ora sold out al Golden di Roma. Ma già si prepara un nuovo debutto: “La Bottega del Caffè” di Goldoni, diretta da Maurizio Scaparro con musiche di Nicola Piovani (9/10 giugno al Napoli Teatro Festival – 16/21 giugno al Piccolo di Milano per Expo 2015).

E nonostante un calendario così fitto di impegni, Ruben riuscirà a trovare anche il tempo per suonare con il Tessalonica Jazz Quintet in alcuni dei più prestigiosi jazz club della capitale. Ma la sua grande passione segreta è ancora un’altra: da anni colleziona, e dipinge, soldatini di piombo. Ormai sono più di 4000, pronti ad essere schierati in battaglia, anche sul tavolo di casa, e con un manipoli di irriducibili appassionati partecipa a incontri che possono durare intere giornate.

Nella vita è sposato con la bella Eleonora Frattali (architetto), ed è padre della piccola Lucrezia.

BIO:

Vive e cresce tra la città di Roma, dove tutt’oggi risiede, e quella di Napoli città natale di entrambi i suoi genitori. Figlio d’arte, Ruben è oggi attore di teatro, televisione e cinema da sempre appassionato di letteratura e musica. Consegue la maturità scientifica e ottimizza la sua conoscenza delle lingue inglese, francese e spagnolo. Inizia in adolescenza a studiare pianoforte classico e negli anni successivi estende il suo interesse ad altri strumenti musicali: la tromba, il flicorno, il flauto traverso, le percussioni. Inizia ufficialmente la sua attività di concerti quando fonda, insieme ad altri amici, il gruppo Tessalonica Jazz Quintet. 


Il suo debutto da attore avviene a fianco del papà, Mariano Rigillo, nel 1993 nello spettacolo teatrale Osteria di Campagna di cui Mariano è anche regista. Ancora una volta si lascia dirigere dal padre nel 1994 in “Aspettiamo cinque anni”, nel 1995/96/97 nell’ “Enrico IV” e nel 1998 nel “Socrate Immaginario”. Ma le sue esperienze teatrali sono molto più numerose, tra le tante ricordiamo “I Beati Paoli” regia di G. di Pasquale, “I tre moschettieri” regia di  A. Corsini, la “Fedra” diretto da L.Salveti, “Uno, Nessuno, Centomila” regia di O. Forioso, ed i più recenti “I Ponti di Madison County” di L. Salveti, per il quale vince il premio Miglior Attore non protagonista al Festival di Borgio Verezzi, “L’innocente” per la regia di G.Marinelli, “Questa sera si recita a soggetto” regia di F.Ceriani, “Erano tutti miei figli” di A. Miller e “Doppio Sogno ancora di G. Marinelli.
La sua prima esperienza televisiva è nel 1995 con ”Il Maresciallo Rocca” (prima, seconda e terza serie) per la regia di G.Capitani dal quale continuerà poi ad essere diretto in “Un prete tra noi”(1996), “Commesse “(1998) e “Dove la trovi un’altra come me” (2011).Dal 1993 ad oggi le esperienze televisive di Ruben sono state tante e numerose. Ricordiamo “Anni ‘50” (1998), “Compagni di scuola”(2001), “Due imbroglioni e mezzo” 1 e 2 (2006-2009). Una pallottola nel cuore (2014). Nel 1998 debutta nel cinema con il film “Besame Mucho” regia di M.Ponzi. Tra gli altri film ricordiamo “Il cielo in una stanza” diretto da C.Vanzina e “E ridendo l’uccise” diretto da F. Vancini. Come regista firma nel 1997 “Faide”, che vincerà il Gran Premio Vesuvio d’oro della regione Campania, nel 2002 “In Cartoon Style” e nel 2004 “The Jungle movie”, questi ultimi entrambi cortometraggi. Nel 2013 dirige il padre in “Il Pretesto” di G. Pumo.

Marzia Spanu