Pino Quartullo: il mistero del mio film scomparso, “Quando eravamo repressi”

Il regista e attore Pino Quartullo ci ha inviato questa lettera-denuncia, scritta da lui stesso, sul mistero che avvolge i diritti del suo film d’esordio:


Il mio primo film Quando eravamo repressi, del 1992, da me scritto, diretto e interpretato, aveva nel cast Vittorio e Alessandro Gassman, Lucrezia Lante della Rovere, Francesca D’Aloja, vedeva per la prima volta sullo schermo Raoul Bova, ed era tratto dalla mia omonima commedia teatrale (teatralmente prodotta da Vittorio Gassman con la sua società Olimpo 84).

Il film fu prodotto da Claudio Bonivento per la Numero Uno, distribuito dalla Columbia e quando uscì creò un caso. Film audace ed esilarante, racconta la noia da sesso di due giovani coppie che provano a ravvivare il rapporto scambiandosi. Fu vietato ai minori di 18 anni e Walter Veltroni, poco prima di diventare Ministro della Cultura, intervenne pubblicamente per far togliere l’ingiusto divieto. Fu distribuito nelle sale cinematografiche, nella versione originale, con straordinario esito (25 milioni di lire di incasso nel solo cinema Quirinale di Roma, con pubblico seduto in terra, per mancanza di posti a sedere) distribuito poi in cassetta dalla Penta per un brevissimo periodo, ma mai, MAI, andato in onda in televisione. E mai più distribuito in alcun modo. Anche perché dopo un anno tutti i film della Numero Uno furono sequestrati da una banca (non a causa mia) e acquistati da Cecchi Gori. Purtroppo dopo qualche anno anche i film di Cecchi Gori furono sequestrati e del mio film Quando eravamo repressi non si è saputo più nulla. Gli altri miei film-commedia: Le donne non vogliono più (1993), Storie d’amore con i crampi (1995), Le faremo tanto male (1998), vengono ancora spesso mandati in onda, con ottimi esiti (altrimenti, dopo più di vent’anni, sarebbero stati archiviati). Tante persone in questi anni mi hanno scritto chiedendomi dove poter trovare o come vedere e/o rivedere Quando eravamo repressi.

I protagonisti del film: Pino Quartullo, Lucrezia Lante della Rovere, Francesca D'Aloja, Alessandro Gassman
I protagonisti del film: Pino Quartullo, Lucrezia Lante della Rovere, Francesca D’Aloja, Alessandro Gassman

Approfittando del privilegio e dell’onore di aver avuto Vittorio Gassman sostenitore del progetto e coraggioso produttore teatrale della prima versione scenica di Quando eravamo repressi, quando realizzai il film gli proposi di interpretare il ruolo di un sessuologo che avrebbe visitato la coppia in crisi, formata da suo figlio Alessandro e dall’allora compagna Francesca d’Aloja. Vittorio accettò e si divertì a riscriversi la parte, arricchendola di colte citazioni esilaranti. Sul set non esitò a fare piedino sotto il tavolo alla paziente (Francesca) e far scivolare una mano sul gluteo dell’altro paziente (Alessandro) al momento del commiato. Conservo ancora gelosamente le quattro paginette manoscritte dal gigante Vittorio che mi passò sottobanco per arricchire la sceneggiatura. E così il mio primo giorno di regista cinematografico fu allietato e benedetto da Vittorio Gassman.  Paragonabile solo al mio primo giorno di attore cinematografico, in cui dialogai con Alberto Sordi, ne Il Marchese del Grillo, nel cortile del Quirinale, diretto da Mario Monicelli, mentre dirigevo una corsa di rane, vestito da guardia pontificia.

Pino Quartullo e Vittorio Gassman
Pino Quartullo e Vittorio Gassman

In questi giorni, dopo 26 anni sto rimettendo in scena la commedia Quando eravamo repressi 3.0 al Teatro Ghione di Roma (dal 19 al 30 Ottobre) con un nuovo cast di interpreti ventenni (quando scrissi la commedia, nel 1990, si viveva ancora senza cellulari e internet, e questi giovani attori non erano ancora nati) e naturalmente mi sono posto nuovamente la domanda: Ma che fine ha fatto il mio film? Perché chi lo possiede non lo programma in un adeguato palinsesto televisivo? Visto il cast, il successo che ebbe, e la sempre attraente tematica sessuale, otterrebbe certamente ottimi ascolti e sazierebbe la curiosità di pubblico attempato che vorrebbe rivederlo o di ragazzi che non l’hanno mai visto. Sono andato in Siae, all’ufficio del registro: luogo preposto alla proprietà delle opere cinematografiche, con apposito archivio che dovrebbe essere aggiornato sulla proprietà dei film nazionali. Ma dopo la vendita a Cecchi Gori, del mio film Quando eravamo repressi non si sa più nulla. Un po’ come andare al Catasto e non riuscire a risalire alla proprietà di un terreno e di un appartamento. Ho chiesto ad agenti ed avvocati ma nessuno ha più notizia del mio film. Mistero.

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Il nuovo spettacolo teatrale

Provocatoriamente, Venerdì 14 Ottobre alle ore 10.30, nella sala del teatro Ghione, ad ingresso libero e gratuito, eccezionalmente dopo 25 anni abbiamo proiettato per una sola volta il film originale su schermo grande, e a seguire si è tenuta una conferenza stampa di presentazione della nuova versione teatrale.

 
 

Pino Quartullo