Thelma: dalla Norvegia l’horror estivo per eccellenza

Già accolto come opera di culto negli Stati Uniti (“Immaginate Carrie girato da Ingmar Bergman” ha scritto il New York Magazine) e molto considerato nei festival di tutto il mondo, Thelma è un thriller d’autore di grande impatto, che conferma Joachim Trier come uno dei maggiori registi scandinavi di oggi. Protagonista del film è Thelma, una timida ragazza di provincia cresciuta in una famiglia molto religiosa e appena arrivata a Oslo per frequentare l’università. Qui conosce Anja e, presto, l’amicizia tra le due si trasforma in un sentimento più profondo; proprio allora, però, Thelma scopre di avere dei poteri inquietanti e incontrollabili, legati a un terribile segreto del suo passato.

Il pomposo titolo del New York Magazine, però, rivela la poca conoscenza del genere da parte di chi lo ha scritto sul giornale. In realtà, quello di Trier è un validissimo film, ennesima riprova che in Norvegia, come in tutta la scandinavia, ormai si producano solo opere di altissima qualità, per ogni genere (e siate certi che arriverà a breve il remake di questo film con qualche “attricetta” americana di grido).

Venendo, invece, alla storia è inevitabile un richiamo ad un episodio della serie tv Ai Confini della RealtàUn piccolo mostro (It’s a good life), in cui un bambino di sei anni dotato  di incredibili poteri terrorizzava gli abitanti del suo paesello. Il bambino era infatti in grado di leggere nel pensiero della gente e trasformare, spostare o far sparire qualsiasi cosa.

E, ovviamente, qui entriamo nel merito del regista, che ha ben sfruttato le suggestioni della serie che ancora oggi influenza cineasti e sceneggiatori.

La storia, chiaramente, è differente, in quanto qui ci troviamo in una piccola città della Norvegia, dove  due genitori molto religiosi e apprensivi hanno cresciuto Thelma (Eili Harboe), ma con un terribile segreto. La giovane, dopo essersi trasferita a Oslo per studiare biologia, si trova presto poco a suo agio con i coetanei per via del proprio carattere introverso e sensibile. Thelma  viene colta da un violentissimo attacco epilettico un giorno in biblioteca, creando grande apprensione da parte di tutti. La sua compagna di studi Anja (Kaya Wilkins) le presta aiuto e, in breve, tra le due nasce una tenera amicizia che diventa anche attrazione.

Ma la protagonista è stata educata dai suoi genitori  a respingere ogni pulsione, perché contraria alla sua religione. In breve Thelma infrange alcune raccomandazioni della famiglia andando incontro a crisi epilettiche sempre più frequenti, con risultati sconvolgenti che ci fanno scoprire cosa si celi dietro la sua forte educazione religiosa. I genitori, consci del suo potere, cercano disperatamente di riportarla a casa, ma, in breve, emergeranno tutti i terribili segreti e la forza devastante della giovane.

Non vogliamo svelarvi oltre, per un lungometraggio che merita davvero il prezzo del biglietto, perché Trier compie una notevole incursione del soprannaturale, o meglio ai confini della realtà, per citare ancora la serie tv, ma lo fa con tutti i punti di contatto e contraddizioni della cultura nordica.

Il risultato è dir poco sconvolgente, con punte di horror inaspettate e un’angoscia che sale con lo scorrere delle immagini. La protagonista è assolutamente perfetta, come pure la storia sceneggiata senza sbavature, che ci porta in un territorio scandinavo che, ormai affascina le platee di tutto il mondo e getta nuova linfa ai produttori americani in cerca di nuove storie, dimenticando, paradossalmente, che l’ispirazione per questo film proviene proprio da una loro vecchia serie tv.

 

 

Roberto Leofrigio