Undici donne per Ginevra Roberta Cardinaletti

Undici donne nelle pagine di un diario, seconda opera della talentuosa scrittrice Ginevra Roberta Cardinaletti, mette al centro dell’obiettivo l’universo femminile con le sue convinzioni, le sue contraddizioni e le sue tante sfumature. Il libro, infatti, esplora in dettaglio pensieri ed emozioni di varie tipologie di personaggi femminili, che passano tutti attraverso la lente d’ingrandimento e l’occhio curioso della validissima autrice che li filtra e li descrive usando tutta la sua sensibilità e la sua vena di sincerità e naturalezza. Al bando i falsi miti, le paure, i limiti, Undici donne nelle pagine di un diario (edizioni Aloha), mette ogni donna allo specchio, incoraggiandola ad essere sé stessa e ad aprirsi senza avere timore di mostrare le proprie incongruenze e debolezze. Perchè, come dice Ginevra Roberta (autrice, psicologa, blogger e giornalista), “ci vuole forza per potersi permettere di mostrarsi fragili”. Che altro aggiungere? Il volume, che ha avuto un ottimo riscontro nella classifica delle vendite di amazon e che segue il primo libro della Cardinaletti, l’ottimo Il peggio è passato e gli ho sorriso, è la lettura giusta per ogni stagione, quindi anche per le lunghe giornate estive di relax da passare sotto l’ombrellone. Ne abbiamo parlato con l’autrice per saperne di più.

Il tuo più recente libro, Undici donne nelle pagine di un diario, prende proprio le donne a spunto. Quanto è difficile in questo periodo, per certi versi così oscuro, parlare dell’argomento donna?

Parlare delle donne è sempre stato difficile, ogni periodo storico ha avuto una propria criticità in tal senso. Allo stesso tempo, però, è semplice parlarne per chi lo vive in prima persona e per chi ama mettersi nei panni degli altri per una maggiore comprensione. Per me è stato spontaneo, quasi catartico, perché ho potuto esprimere tutte le emozioni che ho vissuto in prima persona o assorbito da altre donne.

 

Quanto c’è di te stessa come donna nel libro e quanto, invece, è frutto di descrizione di altre persone o fantasia?

C’è molto di me e molto delle altre donne. Credo che la forza di questo libro sia nel senso di unione che si percepisce di avere con le altre donne, una comunione di stati d’animo anche quando si è molto diverse. Scoprire che alcune nostre paure o sensazioni le hanno vissute molte donne non ci fa sentire meno uniche, ci fa sentire meno sole.

 

In cosa credi che Undici donne nelle pagine di un diario differisca dal tuo precedente lavoro, Il peggio è passato e gli ho sorriso?

Nel mio precedente libro ho voluto raccontare la mia storia perché sapevo che molte donne ci si sarebbero riviste e avrebbero potuto partire da quelle pagine per ritrovare un po’ di coraggio. In Undici donne nelle pagine di un diario ho cambiato, anzi, allargato la mia prospettiva, raccontando scorci di storie di undici donne diverse, di cui una sono io.

 

Qual era il tuo scopo principale quando hai cominciato a scrivere Undici donne nelle pagine di un diario e, in generale, quali sono i tuoi obiettivi come scrittrice?

Mi piace regalare un po’ di speranza. Tutto ciò che scrivo ha un messaggio positivo, quando racconto le mie esperienze, anche se dure, lo faccio per mostrare che alla fine ho sempre trovato il modo di trarne giovamento. Non possiamo cambiare ciò che la vita decide di farci accadere, ma possiamo scegliere il nostro modo di reagire e di mettere a frutto le nostre esperienze: non mi sento di ringraziare la vita per le situazioni dolorose che mi ha portato, ma in un certo senso sì, se non fosse stato per queste situazioni non ne avrei mai create altre che mi hanno resa davvero felice e libera.

 

Nei tuoi libri si denota grande intensità nei contenuti e grande sensibilità nella scrittura. Cerchi di metterti il più possibile a nudo quando scrivi o tieni sempre qualcosa per te?

Mi metto a nudo perché aprirmi in modo sincero è l’unico modo di scrivere in cui credo. L’unico aspetto su cui sono molto attenta è la riservatezza delle persone che mi circondano o che hanno condiviso delle esperienze con me.

 

La tua attività in campo letterario tra blog, rubriche per riviste, come il mensile Nuovissimo, e libri è molto varia. Quando si tratta di scrivere, cosa ti piace fare di più?

Mi piace innanzitutto parlare solo di ciò che conosco bene e che mi interessa davvero, in modo che possa trasmettere qualcosa a chi legge. Credo che si percepisca sempre quando qualcosa è scritto con passione.

 

Quanto pensi che sia importante l’esperienza per una scrittrice?
L’esperienza è fondamentale. Io ho letto tantissimo, ho scritto tantissimo e solo dopo molti anni ho deciso di pubblicare il mio primo libro. Ora continuo a leggere e scrivere molto, e so che non finirò mai di imparare. Purtroppo negli ultimi ultimi anni, soprattutto con il self-publishing, si tende a fare tutto all’inverso: prima si vuole pubblicare un libro, poi si vuole imparare a scrivere e poi, non sempre, si inizia a leggere. Ciò è un vero peccato.

 

Stai già scrivendo un nuovo libro e se sì di cosa tratta?
Sì, sto scrivendo un libro. Avrà uno stile simile agli altri, che è ciò da cui non voglio separarmi, ma andrà un pochino oltre, cambierò ancora prospettiva. Ci sto lavorando da diverso tempo, è quasi finito e sono quasi certa che non deluderò le aspettative di chi ha apprezzato i miei precedenti libri.

 

Susanna Marinelli