C’era una volta a… Hollywood: il regista Quentin Tarantino, Leonardo DiCaprio e Margot Robbie presentano il film in anteprima a Roma

“Non so se il cinema può cambiare la storia, ma è sicuramente in grado di esercitare un’influenza su essa”. Così il cineasta Quentin Tarantino ha affermato  Sabato 3 Agosto 2019 presso il cinema Adriano di Roma, dove ha presentato alla stampa la sua nona fatica dietro la macchina da presa: C’era una volta a… Hollywood.

Al suo fianco, gli interpreti Leonardo DiCaprio e Margot Robbie e i produttori Shannon McIntosh e David Heyman. Un film che altro non fa che confermare la grande passione del regista per la Settima arte del passato come del presente, oltre a quella per il nostro cinema di una volta: “Io amo i film di genere e sono appassionato dei cosiddetti b-movie. Ho sempre amato il modo in cui gli italiani hanno trattato filoni come la commedia sexy, il western, i film di cappa e spada e i polizieschi, perché li hanno reinventati e questa era la cosa straordinaria. Come avvenne in Francia per la Nouvelle vague, molti registi italiani furono critici cinematografici prima di passare dietro la macchina da presa. Molte delle cose che sono presenti nel film io le vidi all’epoca della loro uscita. Per esempio, Missione compiuta stop. Bacioni Matt Helm è un film fantastico, non eccezionale ma diciamo molto divertente, fu Sharon Tate ad essere brava lì. Qui ne abbiamo anche riproposto il momento della lavorazione con Bruce Lee”.

A tal proposito, Margot Robbie – che qui interpreta il ruolo di Sharon Tate – ripensando alla sequenza in cui si reca al cinema a vedere il citato film ha raccontato: “Il giorno in cui abbiamo girato quella sequenza Quentin mi raccontò di un episodio simile accadutogli quando si recò in una sala cinematografica per andare a vedere un suo film. E l’ha scritta con un livello di dettagli che rappresenta un vero regalo per un’attrice. Mentre la interpretavo, la sensazione che provavo era proprio di trovarmi nella Hollywood del 1969”.

DiCaprio, invece, che veste i panni del protagonista Rick Dalton, attore decaduto, ha esposto qualcosa in più sul suo personaggio: “Con questo rapporto riguardante il mio personaggio e lo stunt interpretato da Brad Pitt, la sceneggiatura era veramente brillante. Ho parlato molto con Quentin prima che girassimo il film e ci siamo chiesti in che maniera ritrarre l’anima di un personaggio del genere in pochissimi giorni della sua vita. Forse Rick Dalton è bipolare, angosciato dalla sua mortalità. Comunque, per quanto riguarda gli omaggi presenti in C’era una volta a… Hollywood, grazie a Quentin, grande cinefilo, qui sono potuto entrare nella televisione e nel cinema western degli anni Cinquanta. Ci ha portati dentro a ciò con passione, rispetto e ricerca di cose che, forse, sono state dimenticate”.

La stessa Robbie, a proposito dell’aver rivisto e rivissuto film e atmosfere riguardanti il fatidico 1969, ha affermato: “Nel vedere oggi i film degli anni Sessanta e Settanta mi sembra di capire che Hollywood stia attraversando un periodo molto simile a quello che fu, nel senso che si sta attuando un cambiamento. Comunque, mi appassiona tutto ciò che riguarda quell’epoca”.

Tarantino, dal canto suo, ha ulteriormente rimarcato la sua fascinazione nei confronti di quel periodo storico e del cinema prodotto all’epoca, paragonandolo con ciò che viene realizzato oggi: “Il cinema di oggi già è molto diverso da quello degli anni Novanta, quindi non ho proprio idea di quanto possa esserlo rispetto a quello del 1969. Fondamentalmente, fino agli anni Novanta, ma anche fino agli anni Duemila, la gente si impegnava nel creare set, luoghi meravigliosi. Non vi era il digitale e si trattava di processi che costavano molto, sui quali neppure le grosse produzioni oggi investono più. Così, però, la cinematografia digitale ci ha fatto perdere tanti bravissimi artigiani”.

C’era una volta a… Hollywood, che sarà nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 18 Settembre 2019, è già uscito sugli schermi degli Stati Uniti, dove ha avuto anche una buona accoglienza. A tal proposito, lo stesso Tarantino ha affermato: “Io credo che il successo al box office possa essere riconducibile alla nostalgia provata dal pubblico, ma anche al fatto che si tratta di un film unico nel suo genere e alla grande capacità manifestata dal cast e da chi si occupa del marketing”.

Quindi, un altro successo garantito del grande regista statunitense. Ma come sarà lavorare al suo fianco? Alla domanda hanno risposto in parte i produttori Shannon McIntosh e David Heyman. La prima ha osservato: “Produrre questo film è stato un percorso molto emozionante. Ogni volta che produci un lungometraggio impariamo qualcosa di nuovo e si rivela una nuova avventura. In questo caso abbiamo avuto un copione molto lungo”; il secondo, invece, ha dichiarato entusiasta: “La prima cosa che mi viene in mente da dire è che si tratta di un privilegio quando produci un film di Quentin Tarantino, perché presta attenzione a tutti i particolari del copione e riesce a portarli in vita. Gli altri registi creano per professione, lui per piacere. Questa esperienza è stata veramente unica”.

 

Marina Pavido