Il Criticone n.12 – La commedia dolceamara “Gli ultimi saranno ultimi” e il thriller remake “Il segreto dei suoi occhi”

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Nuovo appuntamento con “Il Criticone“. Oggi recuperiamo due film usciti la scorsa settimana, la commedia dolceamara “Gli ultimi saranno ultimi” e il thriller drammatico “Il segreto dei suoi occhi“.


 

GLI ULTIMI SARANNO ULTIMI

Luciana (Paola Cortellesi) e Stefano (Alessandro Gassman) vivono la loro modesta vita nella cittadina di Anguillara, a metà strada tra Roma e Viterbo. Lei lavora in una fabbrica di parrucche, mentre lui è il classico parolaio, con mille idee e zero concretezza, che si lancia in improbabili “affari”, come l’acquisto di 90 sedie da ristorante pagate a metà prezzo per rivenderle, che sarà però costretto a tenere in casa (immaginate la “felicità” di Luciana!). Poi c’è il poliziotto veneto Antonio (Fabrizio Bentivoglio), trasferito con disonore perché, non sentendosela di sparare ad un giovane criminale armato, ha causato la morte di un suo collega. In ufficio viene mortificato da tutti e per dormire trova una stanza in affitto presso l’abitazione di un’anziana signora, nella quale si sente continuamente la messa trasmessa via radio, irradiata persino dai lavandini e dai water (che fortuna!!). Un giorno conosce Manuela (Irma Carolina di Monte), una parrucchiera sudamericana che sembra essere l’unica a prenderlo in simpatia, ma che nasconde (neanche troppo) un “segreto”. Nel frattempo Luciana, dopo diversi tentativi, resta finalmente incinta. Ma quella che per tutti sarebbe una lieta notizia, si trasforma in un boomerang, perché l’azienda viene a saperlo e non rinnova il contratto a Luciana, innescando così una serie di nefaste reazioni a catena.

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Stefano (Alessandro Gassman) e Luciana (Paola Cortellesi)

Il nuovo film di Massimiliano Bruno è tratto da un testo teatrale scritto dieci anni fa dallo stesso Bruno e portato in scena dalla stessa Cortellesi. Ne esce un commedia amara (o come si usa dire oggi, un “dramedy“) che pone l’accento sulla precarietà (e le ingiustizie) del mondo del lavoro. Il senso di tutto ciò si riassume con le frasi dei cinici datori di lavoro di Luciana, una volta scoperta la futura maternità: “Noi non la stiamo licenziando.. Semplicemente non le rinnoviamo il contratto“, lasciandole intendere (neanche tanto velatamente) che manterrebbe il lavoro solo abortendo. Il percorso di espiazione di Antonio è forse meno tortuoso, ma avrà comunque un’amara conclusione che chiuderà il cerchio della sua carriera. Nonostante qualche soluzione appaia un po’ scontata o esagerata/esasperata, le vicende dei protagonisti restano credibili e ci mostrano uno spaccato della (spesso triste) vita di coloro che sono davvero gli ultimi nella scala gerarchica della società.

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Antonio (Fabrizio Bentivoglio)

Il pregio del film è però di riuscire a sdrammatizzare tante situazioni pesanti, riuscendo a far ridere lo spettatore, anche di gusto. Tra gli attori, menzione meritata per il sempre ottimo Fabrizio Bentivoglio, ma anche per Alessandro Gassman, costretto ad interpretare un fannullone tifoso laziale e ad impararne a memoria la formazione dello scudetto del ’74. Come lui stesso ha ammesso, per lui che è romanista fino al midollo, è stata veramente dura! (onestamente io non so se ce l’avrei fatta..). Ottimi anche tutti i comprimari, dalla guardia giurata Stefano Fresi alla bella Ilaria Spada, fino alla poliziotta sfigata Maria Di Biase. Riassumendo, il film non è perfetto, ma merita assolutamente di essere visto. Divertimento e riflessioni assicurate. Molto buona l’accoglienza al box office, con un 4° posto ed un incasso nel primo week-end di un milione di euro.

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Luciana prima della gravidanza

VOTO: 7+


Ultimi saranno e Il segreto


 

IL SEGRETO DEI SUOI OCCHI

Siamo nella Los Angeles del 2002 e una squadra dell’F.B.I. composta da Ray (Chiwetel Ejiofor), Jess (Julia Roberts), Siefert (Michael Kelly), Bumpy (Dean Norris) e l’avvocato supervisore Claire (Nicole Kidman), sta indagando su una presunta cellula terroristica, tenendo sotto osservazione la moschea della città. Un giorno vengono chiamati a intervenire perché è stato trovato il cadavere di una ragazza. Non sarebbe di loro competenza, se non fosse che il rinvenimento è avvenuto proprio vicino alla moschea. Quando però arrivano sulla scena del crimine, fanno un’atroce scoperta. Infatti la ragazza stuprata e uccisa è la figlia adolescente di Jess, che ovviamente perde completamente la testa.

Ray (Chiwetel Ejiofor) e Jess (Julia Roberts)

Sospettato dell’omicidio è un delinquentello di nome Marzin (Joe Cole), ma per la stoltezza del Capo Martin Morales (Alfred Molina) e soprattutto per le protezioni provenienti dall’alto, non c’è modo di incriminare lo sfacciato e irritante ragazzo, che la fa franca e si dilegua, mentre Jess resta col suo dolore e gli altri assistono impotenti. Tredici anni dopo, Ray, che lasciata l’F.B.I. si è riciclato come custode degli spogliatoi di una squadra di baseball, torna nel suo ex ufficio perché è convinto di aver rintracciato l’ormai adulto Marzin e di poter finalmente aiutare Jess ad avere giustizia per sua figlia.

Siefert (Michael Kelly), Ray, Claire (Nicole Kidman) e Martin Morales (Alfred Molina)

Buon remake dell’omonima pellicola argentina di Juan José Campanella, vincitrice dell’Oscar come miglior film straniero nel 2010. Rispetto l’originale, la storia è leggermente modificata e riadattata in versione FBI, con la ragazza assassinata che stavolta è la figlia di un’agente coinvolta in prima persona, anziché di un normale cittadino (e questo ovviamente aumenta l’empatia dello spettatore). Interessante l’alternanza di salti temporali tra il 2002 e il 2015, anche se non è una novità, essendo già presente nel film originale. Alcune scene sono addirittura identiche, e questo non può essere un pregio (anche se sono molto ben ideate). La tensione del film diretto da Billy Ray è però costante, la narrazione scorrevole e il finale meravigliosamente catartico.

Marzin (Joe Cole) interrogato da Ray

Da segnalare (semmai ce ne fosse bisogno) la bravissima Julia Roberts nei panni della madre/agente dilaniata dal dolore per la perdita della figlia e l’ottima performance dell’ostinato Chiwetel Ejiofor. Nicole Kidman fa il suo e Dean Norris è sempre all’altezza, anche se lo preferisco nelle vesti bastarde di Big Jim in “Under the dome“. Da notare comunque i capelli improponibili che hanno messo agli attori nelle sequenze del 2002. Dean Norris ha un parrucchino inguardabile e idem Michael Kelly. Julia Roberts sembra Elisa, e quando arriva per la prima volta nel 2015 coi capelli legati, sembra Mariangela Fantozzi (!). Nonostante il trio di star protagoniste, il film è solo 8° al box office italiano con 450.000 € di incasso. Considerando che “Matrimonio al sud” con Massimo Boldi ha fatto esattamente il triplo, lascio a voi le considerazioni del caso…

Gli improponibili capelli di Bumpy (Dean Norris) e Jess versione Elisa

VOTO: 7


 

Nella prossima puntata de “Il Criticone” parleremo della commedia “Matrimonio al sud” con Massimo Boldi e del thriller “Premonitions” con Anthony Hopkins.

 

 

Ivan Zingariello

 

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