In blu-ray Il re di Staten Island, nuova commedia di Judd Apatow

Propenso a rendere protagonisti dei suoi film i vgolti per lo più comici del Saturday Night Live, dopo aver sfruttato Steve Carell in 40 anni vergine e Amy Schumer in Un disastro di ragazza, il regista Judd Apatow prende Pete Davidson e lo pone al centro de Il re di Staten Island, guardando parecchio proprio ad alcuni sprazzi autobiografici dell’attore stesso (il defunto padre pompiere vigile del fuoco).

La storia è quella di Scott Carlin (Davidson), un ragazzo di Staten Island che trascorre le sue giornate tra gli amici fumati, l’amica/amante Kelsey (Bel Powley), una famiglia problematica, costituita dalla mamma Margie (Marisa Tomei) più la sorella Claire (Maude Apatow), e i ricordi del papà vigile del fuoco, morto in azione sul lavoro.

Un’esistenza, la sua, che prende con una filosofia pregna di sarcasmo, in cerca di un’occupazione stabile e di serenità, anche se ai suoi cari e conoscenti non lo lascia ben intendere.

Perché Scott sarà pure un pessimista e un personaggio alquanto triste, se non proprio scostante, ma, in fin dei conti, anch’egli desidera il suo spazio di felicità per se stesso e per chi gli vuole bene.

Autore attento alla caratterizzazione dei suoi personaggi e allo sviluppo delle trame che racconta, Apatow con Il re di Staten Island mette a segno la degna descrizione di un microcosmo provinciale degli Stati Uniti, utilizzando come portavoce un protagonista emblematico e simbolico quale è Scott.

Lo sguardo spensierato e la voglia di inanellare delle battute degne di nota sono solo il principio di un film atto a concretizzare determinate filosofie esistenziali, perché, tramite la collaborazione con Davidson, comico emergente del SNL, il cineasta riesce a completare un altro prodotto della sua filmografia che sia in grado, al contempo, di far ridere e di spingere a pensare.

Muovendosi con leggerezza tra le righe di una realtà all’apparenza vuota, Il re di Staten Island porta lo spettatore al cospetto di un piccolo gioiello di rara umanità, accompagnato dall’ausilio di un cast variegato e nutrito, in mezzo a volti nuovi del cinema e facce consolidate del regno hollywoodiano (oltre alla Tomei, abbiamo la partecipazione di Steve Buscemi).

E gli elementi di base del cinema di Apatow prendono vita anche in questa occasione: improvvisazioni, giovani dalla vuota esistenza, sarcasmo e cerchi esistenziali sono il fulcro di un’opera completa, ennesima operazione firmata da uno dei massimi testimoni della Settima arte ironica a stelle e strisce degli ultimi trent’anni.

Edito in blu-ray da Universal, Il re di Staten Island è accompagnato da un nutrito numero di contenuti speciali: due finali alternativi, dieci scene eliminate, cinque minuti di papere, quattro minuti di improvvisazioni sul set, diciannove di making of, trentuno di diario di produzione di Judd Apatow, commento audio di Davidson e del regista, quattro videochiamate, il trailer ufficiale e una serie di estratti. Da Tu non sei mio padre: lavorare con Bill Burr (tre minuti) a Conosciamo meglio Margie: lavorare con Marisa Tomei (tre minuti), passando per Amici di letto: lavorare con Bel Powley (tre minuti), Rivalità tra fratelli: lavorare con Maude Apatow (quattro minuti), Migliori amici: lavorare con Ricky, Moises e Lou (tre minuti), Papà: lavorare con Steve Buscemi (due minuti), Friends of Firefighters Stand-Up di beneficienza (sei minuti), In memoria di Scott Davidson (cinque minuti), Chi è Pete Davidson (tre minuti), La caserma dei vigili del fuoco (tre minuti), I suggerimenti di Pete per il cast (due minuti) e Il nonno di Pete (un minuto).

 

 

Mirko Lomuscio