In dvd lo spaventapasseri assassino di Scarecrowd

È disponibile su supporto dvd – in versione originale provvista di sottotitoli italiani opzionabili – per Tetro Video Scarecrowd, opera d’esordio di George Nevada.

Opera d’esordio che, con il Domiziano Cristopharo autore di The museum of wonders e Red krokodil alla produzione esecutiva e alla direzione della fotografia, fin dal titolo lascia intuire la propria volontà di allacciarsi al filone cinematografico degli spaventapasseri assassini.

Filone che ci ha regalato, tra gli altri, Scarecrows di William Wesley e Night of the scarecrow di Jeff Burr e al quale, appunto, va ad aggiungersi questa oltre ora e dieci di visione destinata ad aprire con una coppia – di cui lei è la porno attrice Francesca Di Caprio – impegnata a consumare un rapporto sessuale nel mezzo di un campo di grano.

Un avvio che colloca immediatamente Scarecrowd nell’ambito dello slasher; prima ancora che, una volta superati i titoli di testa, come nella tradizione degli indimenticabili sci-fi horror americani sfornati tra gli anni Cinquanta e Ottanta un meteorite cada in aperta campagna. Meteorite con cui, ricordando in un certo senso lo Stephen King del romeriano Creepshow, un campagnolo dalle fattezze di Fabrizio Occhipinti entra in contatto; per poi camuffarsi da spaventapasseri quando comincia a trasformarsi in un pericoloso e sanguinario mutante.

Perché vi è ovviamente un diabolico piano degli extraterrestri dietro la mutazione dell’uomo, pronto ad eliminare chiunque capiti sulla propria strada strappando cuori, squartando tramite l’utilizzo di un machete e, addirittura, conficcando nella bocca di una vittima uno spazzolino da water.

Del resto, come vuole la regola del sottogenere che ci ha regalato prolifiche saghe del calibro di Halloween e Venerdì 13, i personaggi che vediamo sullo schermo non devono fungere altro che da carne da macello per uno spettacolo mirato a divertire con raccapriccio attraverso il body count.

Uno spettacolo che, nel caso di Scarecrowd, con i dialoghi ridotti all’osso avanza lentamente rispecchiando i b-movie e il trash in fotogrammi del passato sia grazie all’avvolgente atmosfera tempestata di nebbiosi fumi nel bosco, sia per lo sfoggio di effetti digitali a bassissimo costo che di trucco e splatter alla vecchia maniera.

Senza dimenticare una spruzzata d’ironia (si pensi al momento della donna con “sorpresa” spiata mentre sta per fare la doccia), omaggi ai fumetti (dalle didascalie in sovrimpressione al tizio che legge Oltretomba) e le macchie sulle immagini per rievocare i mitici tempi delle produzioni di genere in pellicola.

Una clip promozionale, due gallerie fotografiche, il trailer originale e una coppia di teaser (uno in 3D stereoscopic) completano il disco nella sezione extra.

 

 

Francesco Lomuscio