Intervista a Mikele Buonocore che ci parla di ” Sempe cchiù ‘a Sud”

Michele Buonocore, in arte Mikele Buonocore, è nato a San Giorgio a Cremano nel 1977.

Cantautore, autore/attore teatrale, paroliere e compositore melodista, scrive musiche e testi ricchi di profonde riflessioni e coinvolgenti ritmi vesuviani.

Nel 1999 pubblica il primo lavoro discografico, dal titolo “Buoni&Cattivi”, edito da Ed.Topaz. 

Nel 2006 pubblica l’album “Suonno”, Ed. Maffucci Music, con il quale raggiunge una notorietà inattesa e la possibilità di partecipare ad eventi significativi con alcuni dei grandi nomi della musica napoletana. 

Nel 2011 con l’opera popolare  “‘A Maronna e ll’Arco e ‘e fujenti” vince il concorso nazionale Musica 2020 (Ministero dell’Istruzione) e, nel maggio dello stesso anno, pubblica il cd omonimo.

Dal gennaio 2019 è direttore artistico del progetto “Musica senza tempo Volume 1” dell’etichetta discografica indipendente #evergreen di Ennio Mirra, con il quale scrive brani per diversi artisti napoletani.

L’8 maggio 2020 esce con l’album “Sempe cchiu’ ‘a Sud”.

Cosa ne pensa del suo rapporto con Ennio Mirra e con tutti i cantautori e interpreti all’interno dell’etichetta EVERGREEN?
Con Ennio Mirra è un rapporto di grande amicizia e rispetto reciproco dei ruoli, lui è unico e preciso nelle sue idee musicali e 100%  io le appoggio sempre riscoprendo un energia diversa e  positiva ad ogni sua produzione.
Con gli interpreti e i cantautori dell’ etichetta indipendente evergreen c’è un rapporto bellissimo di condivisione ci apprezziamo molto e siamo sempre in contatto specialmente con i cantautori in particolare con Alfredo Minucci stiamo sempre a creare canzoni e a sperimentare nuove musiche.
In ogni caso il nostro è un collettivo artistico cerchiamo di fare rete e siamo sempre alla ricerca di nuovi Artisti.
Nella sua carriera ha vinto moltissimi premi prestigiosi. A quale è maggiormente legato e perché? Sono stati utili per una sua crescita professionale?
Tutti i premi sono belli e molto utili per una crescita artistica e coincidono forse con qualcosa che è iniziato e che ormai dovrà camminare da solo e tu oltre alla gloria, il piacere di ricevere un riconoscimento, sai che è il momento di voltare pagina e buttarti su un altro progetto.
Il premio della critica internazionale Gianni Cesarini è quello che mi ha fatto capire di riprendere ciò che avevo lasciato e di dedicarmi al pieno all’Ep Sempe cchiu a’Sud e alla nascita della etichetta discografica indipendente Evergreen Musica senza tempo.
Quale importanza assume la valorizzazione del territorio all’interno del suo ultimo lavoro?
La valorizzazione del territorio all’ interno di Sempe cchiu a’Sud è l argomento centrale e .ha un importanza essenziale. Oggi viviamo una grande crisi territoriale ed è giusto che si sappia.
Crisi dovuta da anni di menefreghismo e di maltrattamenti alla natura. Una grande crisi dovuta ad una mancanza di senso civico.
Una piaga che porta un vero e proprio degrado sociale, con il fregarsi delle regole e la creazione di nuove generazioni prive di contenuti e di rispetto per il proprio territorio. Reagire a ciò con la cultura è l unica arma.
L unica strada sicura è la verità e non credere che tutto sia perfetto è bello perché sicuro non è un merito nostro. I brani ” Sempe cchiu a’Sud”,” Napulitano” e  “Povera terra mia” fanno notare che oggi c’è ancora tanto da fare per il Sud e al Sud !
Quanto è presente la figura di Napoli nella sua formazione artistica e all’interno dei suoi brani?
Napoli è sempre, è ovunque,  me la porto con me stretta nel cuore e non la lascio mai andare via .
È la mia musa ispiratrice, è  perfetta non ha rivali nel bene e nel male .
Se vedi e ascolti bene la tua città e la sua provincia non ti basterà una vita per raccontarla .
Napoli e sempre in movimento in evoluzione e chi la ama anche se resta fermo viaggia insieme a lei.

In quale modo il Sud, inteso come insieme di artisti, potrebbe arrivare a ricoprire una posizione di primaria importanza nell’attuale panorama musicale italiano?
Ripercorrendo la strada della classica napoletana,  della Napoletan Power , lasciandosi andare alla contaminazione musicale, puntando su autori eccellenti, arricchendosi con investimenti mirati a valorizzare i talenti .
Unendo con sapienza, conoscenza e serietà il vecchio ed il nuovo e ci si potrebbe fare un nuovo movimento culturale unico nel suo genere e vendibile in tutto il Mondo.
Come si possono combattere i luoghi comuni? Abbiamo visto che questa è la tematica al centro del suo brano “Napulitano” e di quello di apertura (che da’ il titolo all’EP, “Sempre cchiu’ ‘a sud”).
Il luogo comune è un arma micidiale che crea ferite profonde marchi indelebili!
Forse è cercare di beffeggiare tutto ciò !
Questo modo di fare e di dire potrebbe essere utile rimarcando nello stesso tempo la storia e le tradizioni di un popolo.
Esaltare al momento giusto le figure che hanno reso unico il territorio in tutto il mondo.
Ecco questo penso si possa e si deve fare come ho provato a fare io nel brano
Napulitano.
La storia è sempre dalla parte di chi crea se si conosce affondo può rilanciare il futuro e può darti una grande fonte d’ispirazione.
In quale momento della propria carriera un artista può liberamente affermare di aver raggiunto una maturità artistica? Ci sono elementi che lo fanno capire o può variare da persona a persona?
Varia da persona a persona, certo devi acquistare esperienza ed avere un giusto peso artistico .
Io per età mi sento maturo e la vita adesso me lo impone e mi sento artisticamente maturo per proseguire e  migliorare sempre di più tutto ciò che stò affrontando.
L età è solo tempo che passa ma con la musica tutto è infinito, senza tempo, un opera è immortale e non ha una data di scadenza se sì fa con amore e dedizione.
Cronologicamente si può tornare indietro oppure fare enormi balzi in avanti facendosi sempre trasportare dalle emozioni.
Quanto è importante, per lei, il tema dell’amore?
L’Amore è un tema profondo e molto delicato e va affrontato con tutte le sue sfaccettature.
L’amore è anche sofferenza, rinuncia però è bellezza, felicità, è un tempo indefinito, è silenzio, è pianto, rabbia, aiutare il prossimo, l’amore è universale e non ha limiti di sesso ed età.
Per me è l’amore di Dio, l’amore alla donna Madonna, l’amore che si versa ai figli, agli animali e alla natura.
È tutto importante, nella creazione, tutto è essenziale e può darti infinita ispirazione.
Con quale aggettivo etichetterebbe il suo ultimo EP?
Importante per il periodo in cui viviamo, importante per ciò che mi darà e che mi permette di fare, importante per aver realizzato ancora una volta un frammento della mia vita artistica.
Ci parli del suo progetto “Musica senza tempo Volume 1”, come ne è arrivato alla realizzazione e che cosa significa per lei.
 #evergreen Musica senza tempo è un progetto unico nel suo genere.
L’idea di base dell’etichetta #evergreen Musica senza tempo VOL1 è rinnovare la tradizione partenopea che ancora oggi è molto radicata tra i giovani cantanti e autori. Sono molti gli artisti napoletani che, distaccandosi dal genere neomelodico e folk, ridisegnano i confini artistici di una tradizione centenaria.
L’obiettivo è anche quello di fare ascoltare in un nuovo modo la canzone tradizionale (ascolterete sonorità moderne e testi in napoletano classico) e  attraverso un collettivo artistico sempre più ampio, di condividere e fare rete,  perché il futuro può essere più grande solo se si rispetta il nostro passato e le nostri radici in modo tale da poter esportare tale progetto in tutto il Mondo.
LA Digital-release targata #evergreen comprende 8 singoli Scritti da me, direttore artistico  e prodotti da Ennio Mirra di future artist ed è in  distribuzione digitale grazie Artist First.
La comunicazione è  curata da Giulio Di Donna Hungry promotion.
Arrivare a fare ciò ha realizzato un mio sogno chiuso nel cassetto. Ho iniziato collaborazioni e condivisioni musicale, selezionando vari generi e cantanti, e così con un intento comune abbiamo realizzato tutto ciò.
Sperando di promuoverlo in tutto il mondo dove la canzone d’autore è molto apprezzata e ben voluta.
Qual’è e qual’è stato il suo modello di riferimento nella Napoli musicale? Ne ha uno in particolare?
Il mio riferimento musicale è la Napoli di Pino Daniele, quella di Enzo Gragnaniello, di Carlo Faiello, Enzo Avitabile,  99 Posse, Almamegretta e grazie a loro ho scoperto la storia della classica napoletana e come evolverla, come raccontarla, come esprimere al meglio ciò che mi circonda e come catalogare le mille emozioni che un artista ha in una città così bella.
Pensa in futuro di continuare nella produzione di artisti di talento della sua città o di dedicarsi completamente al suo materiale?
In un futuro prossimo spero di continuare tutto ciò che sto facendo, dedicarmi a me, agli altri, collaborare con altri grandi artisti, aiutare i giovani emergenti e mettermi a disposizione per loro.
Tra i giovani che curo con profonda dedizione ci sono il talentuoso Pietro Esposito, il poeta Ciro Taurino (in arte Rian), il ribelle Ciro Brignola, il delicatissimo pianista Maurizio Epoca (tutti giovani cantautori con i quali ci scambiamo idee e offro gratuitamente la mia esperienza artistica, facendo incontri settimanali con loro) .
E poi spero di continuare a collaborare con Ennio Mirra e con i ragazzi di future artist (cantautori :Oissel,Gyuse, David Seppia) e tutti gli interpreti di #evergreen (Alfredo Minucci, Cial, Tommaso Fichele, Gennero de Crescenzo, Raffaele Beneduce, Monica Marra, Fatima Fausto e quelli che verranno…).
Vi ringrazio per la bellisima intervista un saluto Mikele Buonocore.