Intervista alla band dei WODA con il loro nuovo singolo “P.U.B. (Prendimi, Usami e Buttami)”

Ciao Woda, Perché il titolo “P.U.B. (Prendimi, Usami e Buttami)”? Cosa si nasconde dietro la canzone?

P.U.B. vuole essere un brano innovativo e vuole essere di effetto e di controtendenza. Rappresenta il gioco delle parti in amore e non solo; è sicuramente il desiderio recondito dal genere maschile che non si sente parte lesa ma orgoglioso di essere l’oggetto del desiderio.

Hanno un filo conduttore i brani che avete pubblicato e che pubblicherete?

Negli ultimi due anni abbiamo lavorato molto per dare una nuova impronta sia al sound che ai testi e sicuramente il filo conduttore è il rapporto fra uomo e donna… non certo dal punto di vista spirituale ma dal punto di vista “carnale”. Un filo conduttore che, a fasi alterne, tocca determinati punti quasi come un messaggio subliminale per chi ascolta.

Un sound che trasuda originalità e personalità, ma anche con molti riferimenti ai grandi del passato, quando la musica rappresentava ancora l’apice dell’espressione umana evolvendo e condizionando l’intera società. Quali i vostri riferimenti artistici che hanno aiutato l’ispirazione nella vostra musica?

Siamo tutti figli degli anni ‘70/‘80/’90, ma con scuole diverse e periodi diversi; nasciamo e cresciamo nel periodo dell’evoluzione del rock in tutti i suoi generi (Punk, Hard Rock ed Heavy Metal), periodo questo, che ci ha accompagnato nella formazione della nostra personalità musicale. Dire chi ci abbia influenzato o ispirato di più sarebbe impossibile, diciamo che siamo una fusione di menti (un po’ malate. ndr).

Quali sono gli obiettivi da voler raggiungere? Cosa vi aspettate da questo nuovo percorso artistico e discografico?

Sicuramente abbiamo per ora un solo obbiettivo! È quello per cui stiamo lavorando da due anni molto intensamente e cioè quello di guadagnarci la possibilità di suonare in palchi di un certo spessore. Non abbiamo paura di nulla. Dateci un palco e ci divertiremo insieme sicuramente. Ci aspettiamo quello, il nostro percorso artistico punta a quello: il rock è dal vivo! Fegato, sudore e lacrime di gioia.

Artisticamente parlando, rifareste tutto oppure avete dei rimpianti?

Ogni errore fatto deve insegnarti qualcosa, nel rock e nella vita. Errori ne abbiamo fatti e tanti ne faremo ancora. L’errore che ci ha fatto riflettere di più è stato quello di esserci fidati di personaggi sbagliati e promesse non mantenute, ma questo ci ha unito ancora di più come gruppo e ci ha spinto ulteriormente a non mollare… Nessun rimpianto, tutto fa parte di un percorso, di un cammino di formazione con idee sempre in espansione.

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