Intervista a Luigi Frizzo, padre della libreria Acqua Alta di Venezia, tra le dieci più belle al mondo secondo la Bbc

Lunedì 3 luglio. Da campo in Santa Maria Formosa giro l’angolo, mi trovo in una piccola piazzetta  con un albero di fichi che fa da cornice all’ingresso della libreria. Alcuni banchi soggiornano lì, con carte stampate e libri accatastati ed i gatti che si scaldano al sole accovacciati su qualche disegno, formando una cornice tra le più romantiche che abbia mai visto. La libreria è un luogo magico, dove girando ogni angolo trovi gondole, vasche, canoe, lampadari a goccia sui soffitti, manichini in maschera e libri ovunque, dove il visitatore può essere il ricercatore, dove può sentirsi a casa sedendosi su una vecchia poltrona che guarda sul canale. Girando per la libreria mi imbatto in un piccolo giardino, dove una grande scala fatta di libri mi riporta immediatamente al film di Harry Potter. Questo per farvi capire quanto è scenografica. Salendo la scala si possono ammirare i ponticelli ed i canali che si incrociano. Lui, Luigi Frizzo, mi viene incontro con i gatti che lo seguono; quella è la sua corte ed io sono davvero lì a registrare visivamente ogni dettaglio. Luigi Frizzo è un uomo che nel 1960 si è imbarcato a Genova ed ha attraversato il Canale di Suez, viaggiando in tutto il mondo. Marco Polo e Casanova, i più conosciuti ed amati uomini veneziani; lui li incarna perfettamente, è l’essenza di entrambi. Nel viaggio ha conosciuto mille mondi, realtà e paesaggi sempre unici e sempre diversi; nell’arte d’amare si è espresso attraverso le donne, il corteggiamento, la filosofia, la cavalleria, la poesia.

Oggi ho davanti a me un uomo originale, sereno, con due grandi occhi azzurri che non hanno solo osservato la vita da spettatore, ma ne hanno carpito l’essenza. Ed è cosi che lo voglio presentare a voi lettori di Mondospettacolo.

Luigi quanto c’è del bambino di ieri nell’uomo di oggi?

L’uomo quando è giovane deve affrontare la vita, le passioni, il coraggio, le conquiste, le donne; e tutto questo si supera con l’esperienza della vita stessa. Si aspetta la vecchiaia con tranquillità dopo aver vissuto una vita piena di esperienze, di positività e di negatività. San Giovanni ha detto: “non ringraziamo mai abbastanza  i nostri nemici, perché da quelle esperienze abbiamo imparato moltissimo”.

Qual’è stato Il primo lavoro che hai svolto?

Già da bambino portavo al pascolo le vacche in alta montagna, avendo vissuto in un paese di poco più di 2000 abitanti, Aymavilles. Si trova nella vallata di Cogne, nonostante sembri un nome francese. Nel villaggio di Pondel  sorge il Pont D’Aël che è un bellissimo ponte-acquedotto romano. Di quell’esperienza di fanciullo mi sono rimasti nel cuore le stelle alpine, le marmotte ed i camosci.

Quando hai deciso di emigrare?

Diventando più grande decisi di volere fare esperienza di vita in città; io così timido guardavo la città con ammirazione, pensando che la gente lì fosse più intelligente. Mi sarebbe piaciuto fare il cameriere per aiutarmi a superare la mia timidezza. Ero davvero troppo “imbranato”. In realtà finii a fare il carrozziere; e pensare che avrei preferito fare il meccanico (ride…). Mi fermai in Germania due anni  a Baden-Baden che è una località termale della della Foresta Nera successivamente a Francoforte, prima di imbarcarmi per i successivi quattro anni sulle navi passeggere. Fu un’esperienza fantastica. Partii da Genova, pensa, non sapevo nemmeno la tratta che facesse la nave. Scoprii una volta a bordo che faceva il giro del mondo; Europa, Gibilterra, Panama, canale di Suez, Australia. Lì ho visto proprio tutto il mondo.

L’editrice e scrittrice Tamara Brazzi in compagnia di Lino Frizzo

Che lavoro svolgevi sulla nave?

Facevo lo Steward.

Il posto che ti ha più affascinato?

Tutti quelli dove vi erano le donne…

Si dice che tu sei un Casanova.

Tutti gli uomini sono Casanova, chi dice che non lo è, è un bugiardo. La natura ci ha fatto così, non dipende da noi. Gli uomini amano e cercano sempre le donne, è un sacro istinto.

Cosa ha cambiato la tua vita?

Io sono un autodidatta della vita. Un momento molto importante per me è stata la scoperta di Steiner e di tutta quella collana di scrittori di scienza dello spirito e dell’esoterismo. (Rudolf Steiner, austriaco, è stato il fondatore dell’ antroposofia, dottrina di derivazione teosofica che concepisce la realtà universale come una manifestazione spirituale in continua evoluzione, che può essere osservata e compresa, assieme al mondo fisico, con un approccio  scientifico mediante la cosiddetta “scienza dello spirito” o antroposofia). Una volta hanno chiesto a Steiner cos’è l’antroposofia e Steiner rispose che l’antroposofia è l’incontro tra spirituale che è nell’uomo con lo spirituale che c’è nel corpo. Questo mi ha cambiato la vita, mi ha fatto vedere il mondo con una prospettiva diversa. Così ho imparato a filosofare, ad essere più tranquillo, a perdonare, a non angosciarsi troppo con i problemi della vita.

Io (Corinna Ivaldi) e Luigi Frizzo

C’è stata una donna che hai amato più?

Si, da giovane c’era una mia compagna di scuola con un anno in meno di me e che si chiamava Irene. Quello è stato l’amore della gioventù. Poi ho scoperto altre forme di    amore. L’amore è quello spirituale; se una persone è veramente innamorata prova gioia per la felicità dell’altro, qualsiasi cosa faccia. Anche il tradimento è ben poca cosa. Cito Novalis che è stato per me il più grande poeta, teologo, filosofo e scrittore del romanticismo tedesco: “ogni incantesimo è una follia artificialmente suscitata”, dove tutte le passioni sono incantesimi; e poi finisce con il dire che una bella donna è una maga, più reale di quanto uno creda. Tutto questo è gioia, incantesimo. La gelosia non ha le radici nell’amore, è solo passione ma non è amore. L’amore vero è un granellino che senti nel tuo corpo, è difficile da descrivere. E’ un’opera d’arte. La parola che mi viene dal cuore è proprio “gioia”…

Hai altre frasi di Novalis da farci conoscere?

Si, una è di quattro righe e dice: “il carbone di legno ed il diamante sono la stessa sostanza, eppure quanto diverse” ed aggiunge: “non potrebbe essere la stessa cosa per l’uomo e per la donna? Noi siamo argilla e le donne sono idrofoni e zaffiri che consistono pure di argilla”. Altra citazione di Novalis: “il cielo è la pelle della terra e palpare  un corpo è come palpare il cielo”.

I tuoi affetti più grandi?

In questo momento uno si chiama Corinna…. La mia famiglia sono i miei figli; il primo è Lino il più grande; poi Maeva, che è un nome haitiano (il suo significato è benvenuto e ti amo), che è stata concepita a Tahiti e poi però è nata a a Parigi; la terza si chiama Martina ed io come secondo nome le volli mettere anche Ondina. Poi ci sono affetti che incontri nel quotidiano, senza accorgertene, e che possono essere un barbone, una cantante, i bambini che sono così innocenti, i cuccioli di animali… Anche questi sono i miei grandi affetti e sono le cose che ti danno  profonde emozioni, sono lo scorrere della vita..

I tuoi gatti come si chiamano?

Sono cinque. La prima si chiama Tigre, che è ancora con me; successivamente presi un maschio, ma mi abbandonò e scelse di andare a vivere in un magazzino a fare “il gatto da magazzino”; più di dieci volte sono andato a riprenderlo, ma lui nulla, tornava sempre là. Altre due si chiamano Dominique e Mussi Pu; l’ ultimo nome deriva dal latino e vuol dire “acchiappa topi”, è il nome che veniva usato per i gatti nel periodo della Repubblica Serenissima; vi è una colonna all’interno del Palazzo Ducale su cui è inciso questo nome. Gli ultimi arrivati sono Coco e Zichi, il cui nome è stato scelto dalla nostra commessa della libreria.

 

Com’è nata l’idea di aprire una libreria.

Vent’anni fa facevo i mercatini di prodotti bio in Val D’Aosta, Piemonte e Liguria, precisamente a Savona. Dieci anni fa vi fu il cambiamento; conobbi una donna che aveva una libreria in Val D’Aosta e decidemmo di collaborare insieme, vendendo libri ai mercatini. Finii per aprirne una tutta mia. Questa è la terza libreria. Come vi ho già detto sono affascinato dalle opere di Rudolf Steiner a cui ho dedicato una sezione del mio negozio. Oltre a libri su Venezia, sui gatti o su Corto Maltese, si trovano libri rari fuori catalogo. Mio figlio Lino acquista intere biblioteche da privati, lui è sempre al mio fianco ed io lo ammiro molto per il tempo che dedica a me ed alla libreria; lui vive in Val D’Aosta, dove trascorre metà del mese; l’altra metà vive a Venezia, senza risparmiarsi mai.

Siamo alla fine di questa lunga e affascinante intervista come vuoi salutare i lettori di Mondospettacolo.

Con una frase di Sant’Agostino “ama e fai ciò che vuoi”

Corinna Ivaldi