Intervista Occhi: “Ho già pronto del materiale nuovo!”

E’ uscito il 15 luglio “Trittico 2+1.0”, il nuovo EP di Occhi, il personaggio misterioso e capace di raccontare il mondo tramite l’ironia. Il suo percorso musicale è ben studiato e in continua crescita, ecco cosa ci ha raccontato questa volta!

Occhi

Intervista Occhi

Ciao Occhi, bentornato su Mondo Spettacolo! Dopo il tuo singolo “Piove” e il primo EP “Trittico 1”, il tuo percorso continua con questo EP. Come mai la scelta di questo titolo?

Grazie a voi per riavermi qui! La scelta del nome dipende dal fatto che l’ispirazione artistica mi ha riportato a comporre un trio di brani che nello stesso momento erano il sequel spirituale dei brani precedenti. C’è stato anche un brano +1 verso il Trittico. A livello musicale ho voluto variare un po’ con “Plastic Love”. Due brani più verso l’hip hop ed una strumentale elettronica.

Il nome trittico preannuncia un terzo EP in futuro?

Potrebbe! Ho già iniziato a raccogliere materiale nuovo e se appunto l’ispirazione mi spingerà di nuovo da quella parte seguirò volentieri quella strada.

L’EP parla di un percorso di rinascita affrontato in diverse fasi. In particolar modo “Dateci una stanza” è molto estiva ed uno slancio di positività. Com’è nato il brano?

Dateci una Stanza” nasce dalla conoscenza di una ragazza che ho fatto durante un torneo di Othello e da una serie di netflix mentale che viene dalla testa della persona che canta. E’ una canzone che parla della ricerca della versione migliore di sé stessi contrapposta a regole sociali anestetizzanti e con un riconoscimento ed una volontà di superamento del malessere. Parla di una riapertura verso la vita con uno spirito leggero. Geograficamente mi immagino una località di vacanza, potrebbe essere sia mare che una città europea del nord o dell’est: i ritmi sono leggeri e rallentati, non fa troppo caldo e si beve bene.

Ci parli del genere “citypop”, scelto per “Plastic Love”, cover di un brano giapponese? Sei appassionato di Giappone?

Il genere Citypop, da cui è tratta “Plastic Love”, è un genere di funk pop giapponese proveniente dal loro boom economico degli anni 80 e ritornato misteriosamente in auge tramite YouTube negli ultimi come fenomeno culturale internettiano, poi riconosciuto da svariate riviste musicali come Rolling Stone, Pitchfork, Vice. E’ un genere intrinsecamente legato ad una vita “urban” cittadina: sognatore, nostalgico ma nello stesso tempo con un velo di tristezza e di una certa consapevolezza verso la ricerca dell’esagerazione e della positività.

Questa formula è stata così in sintonia con i giorni nostri che “Plastic Love” ha avuto un grandissimo numero di visualizzazioni su YouTube e da quando ne ho letto una traduzione del testo me ne sono ancora di più innamorato: ne ho fatto una prima versione testo e musica, con qualche parola cambiata per rendere bene il significato il italiano sennò sembrava una traduzione venuta male, e poi ho contattato Sound Activist, segnalato come uno dei migliori produttori RnB italiani da Rolling Stone con il progetto Technoir, che ha ricreato e completato la produzione.
Comunque si sono molto affascinato dall’estetica giapponese e appassionatissimo di manga. Hanno un gusto musicale molto interessante e per certe soluzioni complesso.

Ultima domanda: hai in previsione dei concerti?

Al momento no, però non vedo l’ora di farne uno! Vorrei portare una band e offrire un certo tipo di spettacolo, ma non escludo che si possano trovare altre soluzioni. Una band sarebbe più divertente.

Ufficio Stampa – Brainstorming Music