LE INTERVISTE DI CLAUDIA CONTE: ROBERTO CALDARA

Roberto, come hai mosso i primi passi nel mondo dello spettacolo?

Ho iniziato assistendo come pubblico a molti programmi televisivi; in questo modo ho avuto l’occasione cominciare a “vivere l’ambiente” e, divertendomi, ho imparato molto.

Successivamente, ho avuto le prime occasioni: opinionista in tv nazionali, inviato e co-conduttore in una televisione privata.

Come lo vedi oggi questo mondo?

E’ un mondo dove ho conosciuto molti professionisti e molte persone positive. Ci si diverte durante lo svolgimento del proprio lavoro, ma  –com’è normale che sia- occorre essere precisi e puntuali in ciò che si fa.

Non è difficilissimo avere qualche momento di visibilità, ma è molto impegnativo cercare di trasformare una passione in attività lavorativa che consenta una crescita professionale progressiva e continuativa.

La strada che porta al così detto “successo” è piena di curve e può ricondurre improvvisamente al punto di partenza; ed a quel punto si riparte più convinti di prima verso la realizzazione dei propri obiettivi.

Credo, pertanto, che questo contesto lavorativo non sia adatto a tutti, ma soltanto a chi è motivato da reale passione verso la comunicazione televisiva.

Io, dopo alcuni anni di percorso, sono più affascinato e motivato che mai…

Un tuo commento sul Grande Schermo odierno e Piccolo Schermo odierno…

Per quanto riguarda la tvsono in palinsesto molti programmi e quindi c’è  una grande scelta fra generi molto diversi; molto valide le fiction e piacevoli i programmi di intrattenimento.

Per quanto riguarda il cinema, ammetto che ci vado poco perché sono un po’ pigro e preferisco guardare un film seduto comodamente nel salotto di casa. Però, devo dire che i film che ho visto in sala mi sono piaciuti!

La musica italiana oggi è valida oppure no? Come vedi le nuove leve nostrane?

Ci sono senza dubbio belle canzoni, ma spesso poco orecchiabili e difficili da canticchiare sotto la doccia. Molte canzoni italiane del passato sono capolavori di semplicità che, con pochi accordi e parole in rima, si fissavano bene nella testa dell’ascoltatore che non le ha più dimenticate e che, a distanza di anni, ricorda ancora il testo. Parecchie canzoni moderne, pur essendo gradevoli,  si dimenticano invece con facilità. Attualmente si tende a dare più spazio agli interpreti che non ai cantautori ed è diventato fondamentale per un artista partecipare ad un talent show, per essere notato dai media e dalle case discografiche. In altre parole, pur apprezzando la canzone italiana di oggi, preferisco i brani degli anni ’70, ’80 e ‘90.

Hai avuto modo di seguire il Festival di Sanremo?  Sei d’ accordo con le classifiche finali?

Si, ho seguito con piacere il Festival 2015 e condivido quasi totalmente il podio: Il Volo ha meritato la vittoria finale perché la canzone era molto bella ed interpretata molto bene, la canzone di Nek molto orecchiabile e radiofonica; al terzo posto però avrei classificato Chiara.

Sogni anche tu di calcare quel prestigioso palco?

Ovviamente si!! Sono anni che sogno di poter cantare una mia canzone sul palco del teatro Ariston e per due volte ho partecipato alle selezioni presentando i miei brani “Il filo dell’amore” e “La chitarra”.

Sono ottimista e credo che prima o poi riuscirò a calcare quel fantastico palcoscenico, emozionandomi nel cantare una mia canzone accompagnato dall’orchestra sinfonica che suonerà la mia musica.

Assomigli a Freddie Mercury, ma proponi canzoni tue… Credi di aver sfruttato bene tale somiglianza?

Credo di aver utilizzato bene la mia somiglianza fisica con Freddie, ma penso anche che – con un po’ di fortuna – io possa ottenere ancora molto e spero che un produttore deciderà di puntare anche su questa presenza scenica importante.

Come ti sei accorto di assomigliarci?

Nella maniera più semplice: da quando ho i baffi, molte persone mi hanno fatto notare questa somiglianza,  hanno iniziato a fermarmi per la strada ed è capitato che mi abbiano anche chiesto di poter fare una foto con me, dicendo che gli ricordavo il leader dei Queen. Ad un certo punto ho cominciato a crederci anch’io!

In casa come hanno preso la tua decisione di fare il cantautore?

Quando ho comunicato ai miei genitori le mie aspirazioni artistiche, hanno provato a convincermi che non dovevo sognare di fare il cantautore o il conduttore tv e che avrei fatto meglio ad ambire una professione “normale”. Ovviamente, più mi dicevano così e più io volevo dimostrare che potevo riuscire a centrare l’obiettivo e replicavo che, se altri ce l’avevano fatta prima di me, potevo riuscire anche io.

Con il senno del poi sembrano contenti per le cose che ho fatto in questi anni, ma anche preoccupati per un futuro incerto.

Io però continuo ad essere ottimista e propositivo!

In che situazione nasce una tua canzone?

Le mie canzoni nascono, quasi sempre all’improvviso,  quando ho una storia da raccontare o un’emozione da esprimere.

E ora a che cosa stai lavorando?

In questo periodo sto lavorando in televisione, senza però mai dimenticare la musica.

A quando l’uscita di un tuo cd?

Ho molte canzoni nel cassetto e sto valutando se pubblicarne prossimamente un paio nei principali negozi digitali, ma non ho deciso ancora nulla però.

Claudia Conte