RomaFF11, Giorno 8: Meryl Streep incanta l’Auditorium, tutto quello che è successo oggi alla Festa del Cinema

Era l’incontro più atteso di quest’anno insieme a quello con Tom Hanks. Meryl Streep, tre volte premio Oscar e record di nomination, una delle attrici più amate della storia del cinema, è sbarcata alla Festa del Cinema di Roma.

Insieme al direttore Antonio Monda, la grande Meryl ha commentato le sequenze dei film che l’hanno resa celebre in tutto il mondo, a cominciare da quelli che le hanno fruttato le ambite statuette, da Kramer contro Kramer The Iron Lady, e raccontato agli spettatori delle grandi attrici italiane che l’hanno influenzata, Silvana Mangano e Anna Magnani (leggi l’articolo con tutto quello che ha detto ieri Meryl Streep tra conferenza stampa e incontro col pubblico).

Antonio Monda e Meryl Streep (Photo by Ernesto Ruscio/Getty Images)
Antonio Monda e Meryl Streep (Foto Ruscio)

Al termine dell’incontro ravvicinato la Streep ha partecipato ad un festoso red carpet, sulle note degli Abba, da Mamma mia a Dancing queen, per poi presentare il suo ultimo film, Florence Foster Jenkins di Stephen Frears, che la vede protagonista assieme a Hugh Grant. Il film è ambientato nel 1944, a New York: l’ereditiera Florence Foster Jenkins è tra le protagoniste dei salotti dell’alta società generosa, appassionata di musica classica, Florence, con l’aiuto del marito e manager, l’inglese St. Clair Bayfield, intrattiene l’élite cittadina con incredibili performance canore, di cui lei è ovviamente la star. Quando canta, quella che sente nella sua testa come una voce meravigliosa, è per chiunque l’ascolti orribilmente ridicola. Protetta dal marito, Florence non saprà mai questa verità. Solo quando Florence deciderà di esibirsi in pubblico in un concerto alla Carnegie Hall, senza invitati controllati, St. Clair capirà di trovarsi di fronte alla più grande sfida della sua vita. «I personaggi di Florence e Bayfield sono ridicoli, commoventi e grotteschi, ma insieme funzionano – ha detto il regista – Bayfield era un attore fallito, così lui trovò un modo per vivere agiatamente e lei un uomo che la amava e si prendeva cura di lei, cos’altro si potrebbe desiderare?». Imperdibile, molto divertente e con una Streep superlativa.

Meryl Streep in "Florence Foster Jenkins"
Meryl Streep in “Florence Foster Jenkins”

La giornata di oggi non è stata però solo Meryl, con ben quattro altri film della Selezione Ufficiale presentati. Il primo è Genius di Michael Grandage, tratto dal libro Max Perkins, l’editor dei geni di A. Scott Berg. Max Perkins, editore per la Scribner’s Sons e scopritore di scrittori come Hemingway e Scott Fitzgerald, riceve un manoscritto di mille pagine, dallo stile rapsodico e irregolare, da uno sconosciuto scrittore di nome Thomas Wolfe. Perkins è convinto di aver scoperto un genio della letteratura. Insieme, i due iniziano a lavorare a una versione del manoscritto destinata alla pubblicazione. Tra il mite padre di famiglia Perkins e l’eccentrico autore Wolfe nasce così un rapporto di amicizia visto con diffidenza dalle rispettive mogli. Straordinario il cast del film formato da Colin Firth, Jude Law, Nicole Kidman, Laura Linney, Guy Pearce e Dominic West.

Arti marziali, azione, intrighi e vendette sono alla base del nuovo film di Derek Yee, Sword Master 3D, con la sceneggiatura di Tsui Hark. «Tsui Hark e io volevamo collaborare su “Sword Master 3D” fin dal 1998 – ha detto il regista – Siamo entrambi due persone serie e abbiamo discusso diverse volte durante la stesura della storia. Lui mi ha dato molte fantastiche idee e mi ha aiutato a conoscere le più avanzate tecnologie cinematografiche. Potete ben dire che questa versione 3D di “Sword Master” è il prodotto del nostro amore».

Colin Firth e Jude Law in "Genius"
Colin Firth e Jude Law in “Genius”

Fritz Lang di Gordian Maugg è il ritratto del regista considerato un genio, un egocentrico maniaco del sesso e sadico. Il film consente di gettare uno sguardo nel mondo segreto dei pensieri del cineasta, nell’ambiente in cui lavorava: ma più di ogni altra cosa mostra che tipo di persona era davvero Fritz Lang, il geniale regista di Metropolis e di M – Il mostro di Düsseldorf.

In Al final del túnel di Rodrigo Grande il protagonista è Joaquín, un uomo sulla sedia a rotelle, la cui vita sembra esser migliorata dopo l’affitto di una delle sue stanze a Berta e sua figlia Betty. Una notte, mentre sta lavorando nello scantinato, si accorge che una banda di ladri sta scavando un tunnel sotto casa sua con l’obiettivo di svaligiare la banca accanto. Come se non bastasse, scopre che la donna a cui ha affittato la stanza fa parte della banda di ladri. Joaquín comincia così a escogitare un piano per contrastare quello dei malviventi ma si accorge di essere seriamente in pericolo, e anche innamorato. Un film geniale e da vedere.

Al final del túnel
Al final del túnel

Presentato in anteprima anche il documentario Wall of Dolls – Il muro delle bambole contro il femminicidio, seguito da un incontro con Valeria Fedeli, Cristina Tajani, Michele Baldi, Maria Grazia Cucinotta, Valentina Pitzalis e Jo Squillo.

Si è chiusa l’iniziativa Festa del Cinema a Rebibbia. Per la prima volta da un carcere è stato proiettato un evento in live-streaming: sei telecamere e una regia in diretta hanno portato lo spettacolo Dalla città dolente in Full-HD dall’Auditorium di Rebibbia all’Auditorium del MAXXI. I venti detenuti protagonisti, guidati da Fabio Cavalli, hanno accolto in carcere il pubblico della città che, a migliaia ogni anno, dai quattordici anni di età in su, affolla la sala per assistere agli spettacoli. A seguito della straordinaria affluenza di pubblico per l’evento, si è deciso di allestire un secondo maxischermo presso la Chiesa centrale del Carcere Di Rebibbia. Al MAXXI, la serata è stata presentata da Massimo Ghini e da Francesca D’Aloja, insieme a Laura Andreini Salerno, direttrice artistica del centro studi “Enrico Maria Salerno”, e Mario Sesti, coordinatore artistico del comitato di selezione della Festa del Cinema. Al termine dell’evento anche uno speciale momento di saluti live streaming fra i detenuti-attori e il pubblico del MAXXI.

Per la sezione parallela Alice nella città proiettati My First Highway (di cui avevamo già parlato il giorno 1) di Kevin Meul, ospite sul red carpet insieme al giovane protagonista, e Jeffrey di Yanillys Pérez, con un giovane lavavetri di Santo Domingo che sogna di diventare una star del reggaeton.

Joselito de la Cruz in "Jeffrey"
Joselito de la Cruz in “Jeffrey”

Per la retrospettiva American Politics: Mr. Smith va a Washington (1939) di Frank Capra e L’ultimo urrà (1958) di John Ford, presentati rispettivamente dai giornalisti Anselma Dell’Olio e Oreste De Fornari. Per la stessa retrospettiva, alla Casa del Cinema proiettato Secret Honor (1984) di Robert Altman e per I film della nostra vita, Kekexili: Mountain Patrol di Lu Chuan. Per Cinema senza frontiere, sei notti di cinema e incontri nel quartiere multietnico dell’Esquilino, Claudio Giovannesi ha presentato il suo film, Alì ha gli occhi azzurri, preceduto da Amira di Luca Lepone, uno dei cortometraggi vincitori del progetto MigrArti. Al Cinema Trevi è proseguita la retrospettiva su Valerio Zurlini, con La promessaLa prima notte di quiete.

Infine, nell’ambito della giornata inaugurale del MIA | Mercato Internazionale dell’Audiovisivo si è tenuta la “Conferenza Internazionale Cine-Creative Communities”. La conferenza – rivolta agli enti sostenitori, agli stakeholder e al pubblico di UNESCO Rome City of Film – si articola in tre momenti di approfondimento: “Le politiche pubbliche per la città creativa”, “Città Creative UNESCO al lavoro” e “La parola al Cinema”.

Appuntamento a domani per la nona giornata della Festa del Cinema di Roma 2016.

 
 

Ivan Zingariello

 

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