Stasera in tv Arrival di Denis Villeneuve

Stasera in tv su Rai Movie alle 21,10 Arrival, un film del 2016 diretto da Denis Villeneuve. È un film di fantascienza, basato sul racconto Storia della tua vita, incluso nell’antologia di racconti Storie della tua vita (Stories of Your Life) di Ted Chiang. La sceneggiatura è di Eric Heisserer e ha come protagonisti Amy Adams, Jeremy Renner e Forest Whitaker. Il film è stato presentato il 2 Settembre 2016 in concorso alla 73ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Con la direzione della fotografia di Bradford Young, le scenografie di Patrice Vermette, i costumi di Renée April e le musiche di Jóhann Jóhannsson, Arrival è interpretato da Amy Adams, Jeremy Renner, Forest Whitaker, Michael Stuhlbarg, Mark O’Brien, Tzi Ma.

Trama
Alcune navicelle aliene sbarcano in tutto il mondo. La dottoressa Louise Banks (Amy Adams), esperta linguista, viene reclutata dalle forze militari per scoprire se gli extraterrestri abbiano intenzioni pacifiche o meno.

Gradevole nell’insieme e capace di destare la più viva attenzione, Arrival del talentuoso Denis Villeneuve, che già ci aveva stupefatti agli esordi con lo straziante La donna che canta, costituisce una pregevole variante dell’iconografia, già ampiamente utilizzata, dell’incontro tra un’umanità timorosa, ma al tempo stesso ansiosa di conoscere, e una civiltà extraterrestre che, lungi dall’assumere atteggiamenti ostili, cerca di trovare un canale di comunicazione per scambiare informazioni di vitale importanza. Non ci dilungheremo a evocare gli illustri precedenti che hanno trattato tali questioni, l’unica comparazione che ci viene di mettere in campo è quella con l’eccessivo Interstellar di Nolan, laddove, pur trattando questioni non troppo dissimili, il regista britannico, ossessionato, pensiamo, dall’ambizione di realizzare un film inarrivabile, si è fatto risucchiare dalla smania di fornire una strato teorico ridondante (il soggetto del film è stato realizzato dal fisico Kip Thorne), che ha appiattito la narrazione, stordendo, senza appassionare mai fino in fondo, lo spettatore.

Villeneuve, invece, tocca, anch’esso, questioni filosofiche decisive, ma, come fece intelligentemente Steven Soderbergh quanto si confrontò con il rifacimento del capolavoro di Andrej Tarkovskij, Solaris, riesce a declinare sul piano emotivo la storia che mette in scena, producendo una brillante sintesi tra la necessità di approfondire alcuni argomenti che richiedono un’intensa riflessione e l’esigenza di catturare l’attenzione dello spettatore, giacché, fatte salve le allusioni filosofiche, che pur abbondano nel film, Arrival ha dei tempi perfetti nello snocciolare la sua complessa trama, raggiungendo un ottimo punto di equilibrio che lascia chi guarda libero di valutare, secondo i propri strumenti, quanto è passato sullo schermo.

Nietszche, Heidegger, Wittgenstein: questi, almeno di primo acchito, sono i grandi pensatori che vengono in mente dopo aver visionato il film di Villeneuve, dato che ad essere affrontati sono i temi del linguaggio (non ci siamo dimenticati neanche di Ferdinand De Saussure), la concezione del tempo, e del destino; ma ciò che piace del lavoro di scrittura di Eric Heisserer, che è partito dal racconto Storia della tua vita, incluso nell’antologia di Storie della tua vita (Stories of Your Life) di Ted Chiang, è la sistematica ricaduta etica di tutte le elucubrazioni proposte, visto che centrale rimane il rapporto tra una madre (un’abile Amy Adams) e sua figlia, e tutto, finanche il più pirotecnico balzo del pensiero, risulta funzionale a sviscerare fino in fondo l’eccedenza di una relazione che, nella sua immediatezza e profondità, contiene al proprio interno il più fitto dei misteri, senza che ci sia bisogno di sconfinare chissà dove per trovare una verità che è già da sempre contenuta in noi.

 

 

Luca Biscontini