Stasera in tv Dal tramonto all’alba di Robert Rodriguez

Stasera in tv su Spike (canale 49 DDT) alle 21,30 Dal tramonto all’alba (From Dusk till Dawn), un film del 1996 diretto da Robert Rodriguez, con George Clooney, Quentin Tarantino, Harvey Keitel e Juliette Lewis. È il frutto di una collaborazione tra Robert Kurtzman e Quentin Tarantino, che ai tempi de Le iene lavorarono a una sceneggiatura scritta da Tarantino ai tempi del liceo, mirante a unire il poliziesco all’horror. Con Harvey Keitel, George Clooney, Quentin Tarantino, Juliette Lewis, Salma Hayek.

Trama
I famigerati fratelli Gecko, due dei più pericolosi criminali degli Stati Uniti, sono in fuga dal Texas. Oltre il confine, in Messico, il misterioso Carlos offre salvezza ai due in cambio di una percentuale del loro bottino. Per i due fratelli si tratta di scampare alla trappola che la polizia sta preparando e di attraversare il confine per arrivare all’appuntamento con Carlos prima che faccia giorno.

“Più “pulp” di Pulp Fiction Non è il nuovo film di Tarantino ma è come se lo fosse. Robert Rodriguez, l’autore di El Mariachi e Desperado, continua nel suo stile con un occhio al maestro e forse Tarantino non ha “firmato” il film solo per paura di inflazionare se stesso mettendo per di più a repentaglio il suo nome (giustamente venerato dopo capolavori come Le iene e Pulp Fiction) con un film troppo poco originale rispetto all’eccezionalità dei precedenti. Si apre con una sparatoria, come sempre, in cui lo stesso Tarantino ha modo di mettere in risalto le sue ottime doti recitative (perlomeno relativamente ai suoi tipici soggetti gangsteritici) e George Clooney (quello di E.R.) dimostra di poter ambire al salto definitivo sul grande schermo (dove comunque aveva già interpretato un buon numero di opere minori). Il film, che per tutta la prima parte parrebbe in perfetto stile Tarantino (non dimentichiamoci la sceneggiatura di Natural Born Killers, film dal quale Dal tramonto all’alba eredita Juliette Lewis, la nuova reginetta dell’iperviolenza) si trasforma invece, imprevedibilmente, in un appassionato omaggio al cinema horror. In particolar modo lo splatter italiano (alla Apocalypse Domani, film culto per Tarantino, diretto dal nostro Antonio Margheriti e che vedeva la partecipazione di John Saxon. Un caso che proprio Saxon sia qui presente in un cameo? Un caso che in quel film un uomo guardasse attraverso il foro prodotto da una pallottola in un corpo umano come qui fa Tarantino attraverso la sua mano bucata? No, anche perché Apocalypse Domani è un film di cannibali come in fondo lo è Dal tramonto all’alba, anche se celato sotto la facciata vampiresca. Qui Tarantino mischia infatti vampirismo e cannibalismo senza alcuna logica, esattamente come negli splatter di serie zeta. E che dire poi delle altre innumerevoli citazioni? Il giovane figlio di Harvey Keitel indossa una maglia dove campeggia la scritta Precint 13 (il primo film di Carpenter, dall’idea molto riconducibile alla seconda parte di Dal tramonto all’alba), Fred Williamson grida come Sutherland in Terrore dallo spazio profondo e così via. Comunque il film è godibilissimo, zeppo di effetti speciali raccapriccianti (ma il divieto ai 18 pare eccessivo), divertente, con una sceneggiatura non così virtuosistica come vuole lo stile Tarantino ma brillante, un ritmo concitato, scenografie favolose (il bar “Titty Twister” è di un barocco inverosimile) sottolineate da una fotografia notturna da urlo, la giusta dose di humour dissacrante. Per tutti i cultori del buon cinema sarà un pugno nello stomaco da subire “per forza”.
(Marcel M.J Davinotti J.R.)

 

 

Luca Biscontini