Stasera in tv Il paradiso probabilmente di Elia Suleiman

Stasera in tv su Rai 3 alle 01,45 (da domani disponibile anche su RaiPlay) Il paradiso probabilmente (It Must Be Heaven), un film del 2019 diretto da Elia Suleiman. La pellicola è stata presentata il 24 Maggio 2019 e candidata per la Palma d’Oro al Festival di Cannes del 2019. Al festival francese ha ricevuto il Premio FIPRESCI come il miglior film in concorso e ha anche ricevuto una menzione speciale. Prodotto da Édouard Weil, Laurine Pelassy, Elia Suleiman, con la sceneggiatura di Elia Suleimamìn, la direzione della fotografia di Sofian El Fani, il montaggio di Véronique Lange, le scenografie di Caroline Adler e i costumi di Alexia Crisp-Jones, Il paradiso probabilmente è interpretato da Elia Suleiman, Holden Wong, Robert Higden, Sebastien Beaulac, Pascal Tréguy, Basil McKenna, Natascha Wiese, Alain Dahan.

Trama
Il regista Elia Suleiman lascia la Palestina per andare alla ricerca di una patria alternativa. Per quanto lontano viaggi, incontra sempre qualcosa che gli ricorda casa: polizia, controlli alle frontiere e razzismo si nascondono dietro ogni angolo a qualsiasi latitudine. Sebbene provi a integrarsi in una nuova società e a cancellare le tracce della sua nazionalità, tutti gli ricordano costantemente da dove viene. Ciò lo spinge a porsi una fondamentale domanda: quale posto possiamo veramente chiamare casa?

“Nei miei film precedenti, la Palestina viene rappresentata come un microcosmo del mondo. In Il paradiso probabilmente, accade il contrario: cerco di presentare il mondo come un microcosmo della Palestina. Il paradiso probabilmente mostra situazioni ordinarie della vita quotidiana delle persone che in tutto il mondo vivono in un clima di tensioni geopolitiche. La violenza che si manifesta in un punto del globo è uguale a quella che si osserva altrove. Le immagini e i suoni che veicolano tale violenza o tensione permeano tutti i centri del mondo e non più, come avveniva in passato, solo alcuni angoli remoti del pianeta. I check-point si trovano negli aeroporti e nei centri commerciali di tutte le latitudini. Le sirene della polizia e gli allarmi di sicurezza non sono più a intermittenza ma costanti.

Piuttosto che concentrarsi su visioni di insieme di cui i media continuano a riempirci, fare generalizzazioni, nascondere qualcosa o falsificare la realtà, Il paradiso probabilmente si sofferma su momenti banali e insoliti, che di solito restano fuori dagli schermi. Proprio per tale ragione, si rivela intimo, tenero e toccante. Le storie umane e personali, con cui ci si può identificate, pongono domande e suscitano speranze. Come nei miei precedenti lavori, ci sono pochi dialoghi. Ciò che viene detto è piuttosto dell’ordine di un monologo volto a infondere ritmo e musicalità. La trama si intreccia con un montaggio subliminale, fatto di scene che si articolano intorno a movimenti coreografici, il grottesco vira verso l’universo dell’assurdo e le immagini si aprono alla poesia del silenzio, che è il cuore del linguaggio cinematografico”.
(Elia Suleiman)

 

 

Luca Biscontini