Limited edition a doppio blu-ray per Fulci for fake con Nicola Nocella

È il primo film biografico su Lucio Fulci. Un film sul suo cinema. Un film sulla sua vita.

Presentato presso la settantaseiesima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, Fulci for fake di Simone Scafidi – autore, tra gli altri, de Gli arcangeli e di Eva Brown – prende avvio da un Nicola Nocella truccato, appunto, in modo da manifestare le fattezze di colui che ci regalò Non si sevizia un paperino e …e tu vivrai nel terrore! L’aldilà, in quanto incaricato di interpretarlo in un lungometraggio riguardante la sua vita.

Da qui, proprio per prepararsi ad affrontare la parte, il bravo attore di origini pugliesi si getta in un’appassionante indagine mirata a scoprire chi fosse realmente il cineasta romano, visionando materiali fotografici e video e incontrando, inoltre, le figlie Antonella e Camilla (alla sua memoria è dedicata l’operazione).

Quest’ultima, costretta sulla sedia rotelle a causa di un incidente di gioventù e per questo probabile ispiratrice del movente dell’assassino ne Lo squartatore di New York, ricorda fugacemente la propria infanzia, fornendo anche curiosi aneddoti relativi alla passione che il padre nutriva sia nei confronti dei cavalli che delle donne; rivelandosi prezioso scrigno di inedite testimonianze nel corso di circa un’ora e mezza di visione destinata a tirare in ballo, tra gli altri, storici collaboratori fulciani come il direttore della fotografia Sergio Salvati e la consorte Berenice Sparano, costumista.

Storici collaboratori come anche Paolo Malco, che sotto la regia del grande Lucio interpretò Quella villa accanto al cimitero e il già menzionato Lo squartatore di New York, e il musicista Fabio Frizzi, secondo il quale I 4 dell’apocalisse altro non è che un horror travestito da western; mentre Michele Soavi, regista di Deliria e La chiesa, ricorda che sul set di Paura nella città dei morti viventi, dove recitò da giovane, Fulci fu particolarmente feroce con l’attrice Antonella Interlenghi.

E sarà vero che i più grandi uomini di cinema sono virtuosi della menzogna? Anche a questo cerca di fornire una risposta Fulci for fake; man mano che delinea il ritratto di un sottovalutato e poi rivalutato maestro della celluloide che, forse, non aveva un rapporto tranquillo con i bambini ed era disordinato nella vita, ma molto preciso per quanto riguardava il suo mestiere.

Un maestro della celluloide di cui il giornalista e critico cinematografico Davide Pulici osserva non occorra visionare i film della prima fase della sua carriera – spazianti dai musicarelli con Adriano Celentano e Mina a commedie di Franco e Ciccio – per capirne l’essenza.

Un maestro della celluloide che spinge a pensare possa aver riversato nei propri eccessi splatter che lo hanno reso unico tutto il dolore legato alla prematura e tragica scomparsa della moglie e del quale, invece, lo sceneggiatore Enrico Vanzina rievoca lo smisurato affetto che il padre Steno nutriva nei suoi confronti, avendoci lavorato insieme per lungo tempo.

Un maestro della celluloide nelle cui fatiche la sessualità esce, a quanto pare, sempre in maniera piuttosto deviata e sul quale dice la sua in Fulci for fake anche il Michele Romagnoli che ne scrisse la biografia L’occhio del testimone.

Il Michele Romagnoli presente anche nella sezione extra del primo disco incluso nell’edizione limitata a doppio blu-ray del documentario edita da Koch Media nella sua collana Midnight Factory, in quanto protagonista di ventidue minuti di conversazione e commentatore di un quarto d’ora di filmati privati in Super 8 dello stesso Fulci, del quale possiamo oltretutto riascoltare la voce attraverso svariati audio tape.

Il trailer, quasi un’ora e dieci di colloquio con Camilla Fulci, tre quarti d’ora di parti tagliate, nove minuti di backstage di Demonia, ventidue minuti di intervista a Scafidi e diciassette alla troupe occupano, infine, il secondo supporto in alta definizione di Fulci for fake, comprensivo di booklet incluso nella confezione.

 

 

Francesco Lomuscio