LE INTERVISTE DI CLAUDIA CONTE: GIOVANNI LIBRO

Cari lettori di Mondospettacolo,

oggi ho il piacere di intervistare un mio caro amico e giovane artista, Giovanni Libro, in arte John Book, ballerino ed attore che ho conosciuto sul palco del Gran Galà Armonia nell’Arte, evento  ideato da Monica Mabelli che ho presentato lo scorso 18 aprile presso il Billions Luxury Gaming Hall  insieme ad Emanuele Ajello.

Ciao Giovanni come stai e come stai trascorrendo l’estate?

Ciao Claudia, intanto ti ringrazio per questo momento a tu per tu.
Per quanto riguarda la mia estate sta procedendo molto bene anche se non è proprio un’estate di vacanze perché non perdo mai l’occasione di lavorare; ho sempre nuove  idee e in qualunque momento della giornata, non ci metto tanto a fermarmi per registrare video, creare coreografie o semplicemente appuntare le idee. La parte più bella di questa estate è stato il periodo in Sicilia, la mia terra di origine che con la sua architettura mi da anche nuovi spunti. Quindi posso dire si, sto molto bene!

Parliamo un po’ dei tuoi esordi.  Ricordi la tua prima esibizione in pubblico? Che emozioni hai provato?

Effettivamente si, ricordo benissimo il mio primo spettacolo e la cosa buffa è che ricordo molto bene anche l’audizione nonostante io avessi solo 6 anni. Vivevo ancora nella mia regione di origine e un po’ per gioco, un po’ per “destino”, mi sono ritrovato attore, con tanto di inscrizione all’E.N.P.A.L.S., in uno spettacolo in dialetto agrigentino: il “Liolà ” di Luigi Pirandello con la regia di Walter Manfrè, andato in scena in quell’anno al “Teatro Vittorio Emanuele” di Messina e poi in tournée per tutta la Sicilia. Dello spettacolo mi ricordo che nonostante io avessi, per la mia giovanissima età,  poche battute, avevo imparato a memoria l’intero copione e più o meno tutti gli attori per ripassare le proprie parti si divertivano a stare in camerino con me che inconsciamente li aiutavo rispondendo ai dialoghi. Per quanto riguarda le emozioni che ho provato mi ricordo che mi sentivo completamente a mio agio, sul palco stavo meglio che al parco con gli amici; mi sentivo a casa e non ho mai avuto la cosiddetta “paura del palcoscenico”.

Che cosa rappresenta per te la danza?

Beh! La danza è un tassello fondamentale di me. La danza per me rappresenta la vita; so che è buffo da sentire perché quasi tutti i ballerini rispondono in questo modo, ma devo dirti cara Claudia che è davvero così, la danza fa parte di ogni mio giorno. Ti cito la frase del mio film preferito: “Non importa se sei in un negozio, in macchina, sull’autobus, in giro con gli amici, tu danzi il pezzo per la Juilliard”; ti ho citato questa frase appunto perché per me è davvero così, non mi importa dove mi trovo o cosa sto facendo, io sto continuando a danzare; sto continuando a vivere.

Hai avuto esperienze anche in teatro.  Che spettacoli hai portato in scena?

Come ti dicevo il mio esordio artistico è stato da attore, poi ho iniziato anche gli studi di danza portando avanti le due discipline; ma specializzandomi di più come ballerino e coreografo. Adesso sto intraprendendo anche l’ambito registico.  Gli spettacoli portati in scena sono diversi, come detto prima il “Liolà” di L. Pirandello, “La Gazza Ladra” di G. Rossini con la regia di Gianfranco De Bosio e Susanna Attendoli, l’ ”Hin Und Zurück” di Paul Hindemith e “L’Heure Espagnole” di Maurice Ravel con la regia di Stefano Poda; queste sono state le rappresentazioni che mi hanno visto coinvolto come attore o figurante speciale. Per quanto riguarda la danza invece sono davvero svariati… Ti cito lo spettacolo dal titolo “RETE 1.0” di Marco Baldazzi perché è stato lo spettacolo per cui la mia inscrizione all’E.N.P.A.L.S. ha avuto l’aggiunta da attore a danzatore; lo spettacolo ha girato diversi teatri fra Cattolica e Rimini; poi ricordo “Romeo e Giulietta” con il ruolo di Mercuzio, “Callas Callas” spettacolo in ricordo di Maria Callas, “Omaggio ad Alda Merini” nel ruolo del primo amore della Merini all’interno del manicomio, “Omaggio a Charlie Chaplin” nel ruolo di Chaplin, un assolo sul Bolero di Ravel, tutti con le coreografie di Simona Ficosecco; ci sarebbero moltissimi altri spettacoli ed eventi a cui ho partecipato ma non vorrei dilungarmi troppo (fa l’occhiolino e sorride). Concludo con uno spot pubblicitario a cui ho preso parte per il cartone animato “Winx” prodotto dalla “Rainbow S.r.l”.

L’evento più importante della tua carriera artistica.                

Non c’è un evento in particolare ma ci sono degli avvenimenti che hanno contribuito alla mia crescita artistica. Il primo fra tutti è stato lo spettacolo in memoria di Alda Merini; è stata davvero dura riuscire ad entrare nella parte perché lo spettacolo parlava del momento in cui la poetessa visse in manicomio. Per riuscire a rappresentare al meglio il ruolo, il periodo di prove è stato ricco di laboratori davvero pesanti che ti mettevano di fronte alla parte più buia di te stesso e alla fine è stato un po’ come vivere davvero le torture del manicomio. Gli altri avvenimenti per me importanti sono stati gli studi intrapresi con i danzatori della compagnia “Tanztheater Wuppertal” di Pina Bausch e una delle coreografe della cantante americana Beyoncé con cui ho avuto il piacere di lavorare.

Durante il Gran Galà Armonia nell’Arte ti sei esibito con una tua coreografia accanto al cantante Lorenzo Rotella. Come è iniziata la vostra collaborazione? Avete progetti per il futuro?

Intanto vorrei ringraziare Monica Mabelli, Rita Giancola e tutta l’organizzazione del Gran Galà Armonia nell’Arte per l’opportunità di essere stato ospite alla fantastica serata; i ringraziamenti sono anche da parte di Lorenzo, siamo rimasti molto soddisfatti del tutto.

La nostra collaborazione è nata non molto tempo fa grazie ad un fortunato incontro durante uno spettacolo organizzato da amici comuni. Ci siamo immediatamente trovati bene per affinità artistiche e comuni ideali che riguardano il nostro lavoro.
I nostri progetti futuri sono quelli con cui è iniziata la nostra collaborazione. Devi sapere Claudia che Lorenzo sta lavorando con il suo vocal coach Fabrizio Palma all’uscita del suo album e durante le prove in studio, stando sempre ad ascoltare i brani, mi sono iniziate a venire delle idee per il suo primo video musicale; è stato così che parlando con Fabrizio è iniziato il mio percorso da regista. Come ti dicevo prima, venendomi varie idee, con Lorenzo abbiamo iniziato a buttar giù una stesura del primo singolo ed io ho creato la coreografia che dovrebbe accompagnare il video.
I progetti che abbiamo per il futuro sono appunto questi, inoltre avendo lui alcune scuole di canto e doppiaggio, una a Pesaro e l’altra a Roma, ed una in apertura a Napoli, ci è venuto in mente di ampliare il suo personale progetto aggiungendo dei corsi di danza, così da cercare di formare artisti con la “A” maiuscola; un po’ com’è in America. Ci capita spesso di vedere cantanti americani diventare attori e viceversa con un risultato davvero ottimo. Questo in Italia manca molto, più che altro manca lo studio dietro, capita spesso di trovare cantanti e/o ballerini italiani cimentarsi nel cinema o nella televisione, magari perché non hanno potuto studiare varie discipline perché nella scuola mancavano o perché le possibilità economiche personali non hanno permesso loro di spostarsi in altre scuole per approfondire gli studi, o solo perché hanno un bel viso o sono molto popolari nel loro ambito grazie a qualche apparizione televisiva in talk o talent show… Tutto questo per me distrugge l’arte, tutto gira intorno ai soldi e alla fama; per carità è il nostro lavoro e dobbiamo continuare a poter vivere di questo, (o almeno vista la situazione attuale continuare a provarci), ma dobbiamo farlo vendendo un prodotto giusto, vendendo Arte.
Mi rendo conto di essere stato un pochino contorto,
(sorride) ma spero di essermi comunque fatto capire, da te e dai lettori di Mondospettacolo.

Un pregio ed un difetto di John Book

Il pregio più grande di John Book sono tutti i suoi difetti (ammicca). Abbiamo tutti dei difetti, più o meno importanti; quello che conta è riuscire a non infastidire troppo chi ci sta intorno abbracciando i nostri difetti così da renderli una caratteristica di noi, appunto il nostro pregio più grande.

Il tuo sogno nel cassetto

Il mio sogno nel cassetto sarebbe quello di potermi vedere un giorno in tour con la cantante Britney Spears, ma quello più concreto è di avere una mia famiglia e poter vivere in maniera serena con essa grazie al mio lavoro.

Un tuo motto o una frase che rispecchia il tuo modo di pensare.

Dunque, ci sono diversi modi di pensare all’interno di John Book, siamo in tanti qui dentro. (sorride) Ci sono diverse frasi che sentite, magari nei film, mi hanno colpito tanto. Te ne cito giusto due, quelle che mi tornano spesso in mente perché il loro significato fa parte del mio quotidiano. Una è tratta da un cartone della Disney: ”La vita non è fatta per gli spettatori, se osservi e non fai nient’altro tu osserverai la tua vita che passa, senza di te…”. Questa frase secondo me ha un significato molto profondo, bisogna credere in se stessi senza esclusione di colpi; avere il coraggio di prendere in mano le situazioni e affrontarle, anche se è dura, anche se fa male bisogna vivere in prima persona sia le cose positive, sia tutti gli errori che si possono commettere, e se ne devono commettere per crescere…  Come dice un altro detto, la vita è una sola e va vissuta al massimo. L’altra invece è una mia frase: “ Il passato fa parte di noi, inutile rinnegarlo.. Si può solo pensare di tornare indietro ma quello che è stato è stato, spetta a noi decidere cosa avrà in comune con il presente e il futuro..”. Non credo abbia bisogno di essere spiegata, in poche parole significa che se continuiamo a far si che ciò che ci è accaduto in passato ci faccia ancora paura e del male, non riusciremo mai a vivere la nostra vita al meglio; il nostro presente sarà costantemente minacciato dal passato, e se non c’è presente come ci può essere futuro?

Cosa ami fare nel tempo libero?

Il tempo libero quasi non esiste per me, quando sono in relax mi piace molto ascoltare la musica steso sul letto, ma spesso mi ritrovo in piedi a provare nuovi passi ispirati dalle note che ascolto. Mi piace molto uscire con gli amici e fare dei bei lunghi aperitivi. Ma quello che più amo, anche se non è quello che faccio spesso, è viaggiare.. vedere luoghi nuovi, conoscere culture diverse…

Quanto è importante per te l’amore? Sei innamorato?

L’amore secondo me è una parte fondamentale della vita di un uomo, ti da quella spinta in più, la forza di superare gli ostacoli e nei momenti di sconforto, quando non sai più se ne vale la pena andare avanti per te, ti fa andare avanti per la persona che è al tuo fianco. Ed io in questo momento sono davvero felice ed innamorato.

Progetti futuri

Beh! I progetti futuri sono quelli di cui ti parlavo prima; la regia di video musicali. Sto investendo molto in questa nuova avventura; e che Dio ce la mandi buona! (sorride)

Grazie per questa piacevole chiacchierata! Manda un saluto ai lettori di Mondospettacolo!

Grazie a te Claudia, è stato davvero piacevole passare del tempo a rispondere alle tue domande. Ci vediamo presto, magari in un’altra collaborazione. Un abbraccio a tutti i lettori di Mondospettacolo, spero di non avervi annoiato troppo (sorride).

Dalla vostra biondissima redattrice è tutto! Alla prossima intervista! Passo e chiudo!

Claudia Conte