Stasera in tv su Rai Movie alle 22,50 La Tosca di Luigi Magni, con Monica Vitti

Stasera in tv su Rai Movie alle 22,50 La Tosca, un film del 1973 scritto e diretto da Luigi Magni, liberamente tratto dall’omonimo dramma di Victorien Sardou, rivisto in chiave ironico-grottesca e in forma di commedia musicale, con musiche di Armando Trovajoli e testi delle canzoni dello stesso regista. Il film è interpretato da Gigi Proietti e Monica Vitti nei ruoli dei protagonisti. Con la fotografia di Franco Di Giacomo, il montaggi di Ruggero Mastroianni, le scenografie e i costumi di Lucia Mirisola e le musiche di Armando Trovajoli, La Tosca è interpretato da Monica Vitti, Gigi Proietti, Vittorio Gassman, Umberto Orsini, Aldo Fabrizi, Gianni Bonagura, Fiorenzo Fiorentini, Ninetto Davoli.

Trama
Roma, 1800. Mario Cavaradossi, amante della Tosca, nasconde Angelotti, un patriota evaso. Scarpia, capo della polizia papalina, attraverso la donna scopre il rifugio del fuggiasco, che si uccide. Tosca e il suo amante sono rinchiusi a Castel Sant’Angelo e il poliziotto ha modo di dar fondo a tutta la sua perfidia in vista del tragico epilogo.

Non particolarmente gradito dalla critica quando uscì nelle sale, La Tosca è, invece, una deliziosa rivisitazione, in chiave ironica e grottesca, del celebre dramma di Victorien Sardou. A impreziosire la narrazione, oltre alle eccellenti prestazioni dei notevoli interpreti, concorrono le indimenticabili musiche di Armando Trovajoli che, talora giocose altre melodrammatiche, accompagnano lo scorrere della vicenda messa in scena in modo assai gradevole, rimanendo impresse nella mente dello spettatore. Luigi Magni, cantore di Roma per eccellenza, sulla scia de Nell’anno del Signore (1968), si confronta ancora una volta con i misfatti della città papalina, mettendone in risalto contraddizioni e vizi e dando voce al dissenso (il giacobinismo) che, in concomitanza con l’avanzata dell’esercito di Napoleone, cresceva, in speranzosa attesa di un cambiamento che spazzasse via l’oscurantismo ecclesiastico, in favore di quell’Illuminismo che stava sempre più diffondendosi nel resto d’Europa. Il film è ricco di dettagli storici e folkloristici della Roma dell’inizio dell’Ottocento ed è talmente preciso e calzante nel descrivere la città, quel popolo, da aver fatto storcere il naso ai critici del tempo, i quali, scettici, non potevano credere che un francese (Victorien Sardou) avesse rappresentato così bene quell’epoca, quella gente e quei luoghi a lui stranieri.

Luigi Magni è stato un grande regista italiano, probabilmente sottovalutato o, quantomeno, non apprezzato per quanto avrebbe meritato. Nessuno come lui ha rappresentato così bene la Storia di Roma a cavallo tra il 1800 ed il 1865. Magni era assai colto in materia e avrebbe potuto tranquillamente insegnare alle università. In tutti i suoi film romani – Nell’anno del signore, In nome del Papa Re, In nome del popolo sovrano – si percepisce nettamente l’impegno sociale e la denuncia contro il potere, soprattutto della Chiesa, laddove Magni, si sa, era ateo e comunista. Nei suoi film il popolo viene soggiogato e schiacciato ma il suo invito alla ribellione è totale. Tutti i suoi protagonisti rivoltosi, nobili d’animo nel senso più alto del termine, spesso pagano con la vita la difesa dei loro ideali.

Degne di note, infine, sono le eccellenti prestazioni dei protagonisti. La Tosca vanta un cast incredibile: Monica Vitti, Gigi Proietti, Vittorio Gassman, Umberto Orsini, Aldo Fabrizi, praticamente il meglio del cinema italiano dell’epoca e non solo. Indimenticabili i duetti canori tra Tosca e Mario Cavaradossi (Vitti e Proietti), la flemma di Fabrizi, monsignore governatore di Roma, Vittorio Gassman, nei panni di uno scaltro e infimo funzionario di “alta polizia”. Un film che ha lasciato un segno nella storia del nostro cinema e che è sempre un grande piacere rivedere.

 

 

 

Luca Biscontini