Effetto Truffaut: su RaiPlay disponibili 11 film del regista francese in versione restaurata

Con Effetto Truffaut RaiPlay offre un’ampia rassegna cinematografica dedicata a François Truffaut, uno dei grandi maestri della Nouvelle Vague, per riscoprire autentici capolavori, dall’esordio vincente a Cannes con I 400 colpi a Jules e Jim, da L’ultimo metrò a Finalmente domenica!, passando per l’indimenticabile La signora della porta accanto. I film, in versione integrale e restaurata, sono disponibili in doppia lingua (originale e doppiata in italiano), con sottotitoli in italiano.

La lista, nel dettaglio, di tutti i film di François Truffaut disponibili su RaiPlay:

I 400 colpi
Tirate sul pianista
Jules e Jim
La calda amante
Baci rubati
Le due inglesi
Mica scema la ragazza!
L’amore fugge
L’ultimo metrò
La signora della porta accanto
Finalmente domenica

I quattrocento colpi (Les Quatre Cents Coups) è un film del 1959 diretto da François Truffaut, al suo primo lungometraggio. Il titolo italiano, traduzione letterale dal francese, fa perdere il senso che ha nella lingua originale, in cui si riferisce all’espressione faire les quatre cents coups, corrispondente più o meno al modo di dire italiano “fare il diavolo a quattro”, o meglio ancora, in questo caso, “combinarne di tutti i colori”, “esser turbolento, ribelle”. Venne proiettato in pubblico la prima volta il 4 maggio 1959 al 12º Festival di Cannes, dove vinse il Premio per la migliore regia e il premio dell’OCIC (Office Catholique International du Cinéma). È il primo di una serie con protagonista Antoine Doinel, alter ego del regista, interpretato da Jean-Pierre Léaud, ripreso in diverse fasi della vita, dall’adolescenza alla maturità. I film successivi del “ciclo di Doinel” sono: Antoine e Colette (1962, episodio del film collettivo L’amore a vent’anni), Baci rubati (1968), Non drammatizziamo… è solo questione di corna (1970), L’amore fugge (1978).

Tirate sul pianista (Tirez sur le pianiste) è un film del 1960 diretto da François Truffaut, basato sul romanzo Sparate sul pianista di David Goodis che parla della timidezza e dell’amore mescolando stili e generi. Girato a Parigi, Levallois-Perret e nei dintorni di Grenoble tra il 30 novembre 1959 e il 22 gennaio 1960, fu proiettato per la prima volta a Parigi il 25 novembre 1960. Con Charles Aznavour, Marie Dubois, Albert Rémy, Nicole Berger.

Jules e Jim (Jules et Jim) è un film del 1962 diretto da François Truffaut. Il film è tratto dall’omonimo romanzo autobiografico di Henri-Pierre Roché. Lo scrittore avrebbe dovuto scrivere i dialoghi della sceneggiatura, ma morì nell’aprile del 1959. Nove anni dopo, Truffaut adatterà un altro romanzo dello scrittore francese: Le due inglesi. È la storia di un triangolo amoroso che, all’epoca, suscitò un considerevole scandalo tanto che venne proibito ai minori di 18 anni. In Italia rischiò di non essere distribuito, uscì nelle sale solo grazie ai buoni uffici di Roberto Rossellini e Dino De Laurentiis. Protagonisti sono una Jeanne Moreau al suo meglio, nei panni di una donna ironicamente sensuale e passionale che persegue l’amore nella sua forma più anarchica e liberatoria, Oskar Werner e Henri Serre.

La calda amante (La peau douce) è un film del 1964 diretto da François Truffaut, presentato in concorso al 17º Festival di Cannes. Truffaut dichiarò di aver imbastito La peau douce per opporsi al film precedente, il cui successo in qualche misura lo imbarazzava: «Ho voluto fare La peau douce proprio per dimostrare che l’amore è qualcosa di molto meno euforico ed esaltante. L’ho fatto quindi in risposta a Jules e Jim: ci sono le menzogne, il lato sordido, la doppia vita. È un film da incubo». Con Françoise Dorléac, Jean Desailly, Nelly Benedetti.

Baci rubati (Baisers volés) è un film del 1968 diretto da François Truffaut. Girato a Parigi dal 5 febbraio al 28 marzo 1968 e proiettato per la prima volta in pubblico il 6 settembre 1968. Costituisce il terzo capitolo della saga dedicata al personaggio di Antoine Doinel, interpretato da Jean-Pierre Léaud. Con Jean-Pierre Léaud, Delphine Seyrig, Michael Lonsdale, Claude Jade, Daniel Ceccaldi, Chantal Banlier, Harry Max.

Le due inglesi (Les deux anglaises et le continent) è un film del 1971 diretto da François Truffaut. Il film, tratto dal romanzo omonimo di Henri-Pierre Roché, fu girato dal 20 Aprile 1971 al 9 Luglio 1971 e fu proiettato in pubblico la prima volta il 26 Novembre 1971. La sceneggiatura è stata pubblicata su “l’Avant-Scène – cinéma”, n. 121, Gennaio 1972. Il film, quanto mai atteso, fu proiettato il 26 novembre 1971 e nel complesso, lasciò freddi sia la critica sia il pubblico. Il film sembrò lento e il suo soggetto anacronistico. Per Truffaut fu una delusione cocente per quanto vi aveva messo di autobiografico, per la cura estrema con cui l’aveva realizzato e perché personalmente convinto che fosse il suo film più bello, anche e soprattutto per merito della fotografia («è la prima volta che non ho nulla di brutto nell’immagine, neanche per un attimo»), della scenografia e dei costumi. Con Jean-Pierre Léaud, Kika Markham, Stacey Tendeter, Irene Tunc.

Mica scema la ragazza! (Une belle fille comme moi) è un film del 1972 diretto da François Truffaut. Fu girato a Béziers e Lunel dal 14 Febbraio al 12Aaprile 1972 e fu proiettato la prima volta al pubblico il 13 Settembre 1972. Il film tratta, in modo alquanto beffardo e in qualche modo rovesciato, alcuni dei temi cari a Truffaut. Ad esempio, la fascinazione per il femminino (al centro di tutta l’opera e particolarmente evidente, ad esempio, ne L’uomo che amava le donne) subisce qui uno scarto decisamente sarcastico e quasi autocritico, con una serie di protagonisti maschili manovrati come marionette dalla flessuosa protagonista, cui presta un corpo elastico e conturbante Bernadette Lafont. Con Bernadette Lafont, André Dussolier, Claude Brasseur.

L’amore fugge (L’amour en fuite) è un film del 1978 diretto da François Truffaut, che chiude la serie dedicata ad Antoine Doinel. Le riprese furono effettuate a Parigi dal 9 Maggio al 5 Luglio 1978. Il film contiene numerose scene o frammenti tratti non solo dai quattro precedenti capitoli del ciclo Doinel (I quattrocento colpi, Antoine e Colette, Baci rubati, Non drammatizziamo… è solo questione di corna) ma anche da pellicole su diverso soggetto quali Le due inglesi, Effetto notte e L’uomo che amava le donne. Con Jean-Pierre Léaud, Marie-France Pisier, Claude Jade.

L’ultimo metrò (Le dernier métro) è un film del 1980 diretto da François Truffaut. Il film costituisce il secondo capitolo della filmografia del regista dedicata al tema dello spettacolo. Il primo, Effetto notte, riguardava il cinema; il terzo, che doveva riguardare il music-hall, non fu mai realizzato. Il film ebbe successo di pubblico e di critica, vincendo dieci César ed ottenendo una nomination all’Oscar. Con Catherine Deneuve, Gérard Depardieu, Heinz Bennent, Jean Poiret.

La signora della porta accanto (La femme d’à côté) è un film del 1981 diretto da François Truffaut. Un film sull’amour fou, ma senza magniloquenza. Si tratta di una passione dalle dimensioni quotidiane, eppure non per questo meno terribili. Il sentimento irrompe portando devastazione in due tranquille famiglie di periferia. Fanny Ardant, che qui esordisce nel cinema di Truffaut, è forse la prima donna nei suoi film a possedere un corpo “caldo” e a portarlo in scena. Di fronte a una materia di bruciante banalità, Truffaut escogita una forma di allontanamento: è Odile, la tenutaria del tennis club, che ci fa ripercorrere la tragica vicenda in flashback. Sotto semplici apparenze, un film di grande potenza drammatica. Con Gérard Depardieu, Fanny Ardant, Henri Garcin.

Finalmente domenica! (Vivement dimanche!) è un film del 1983 diretto da François Truffaut, al suo ultimo lungometraggio. Questo film è tratto dall’omonimo romanzo di Charles Williams. Questo film è un omaggio ai B-movie noir americani degli anni ’50. Per riprodurre quel tipo di atmosfere, si serve, coraggiosamente, del bianco e nero, affidato alla fotografia di Néstor Almendros, con cui aveva girato il suo ultimo film in bianco e nero, Il ragazzo selvaggio (1969). Le ultime immagini lasciateci da François Truffaut, mentre scorrono i titoli di coda, sono quelle dei piedi dei bambini del coro che giocano col coperchio di una macchina fotografica, mentre si celebra il matrimonio del personaggio interpretato da Fanny Ardant (che all’epoca aspettava una figlia dal regista), in un’estrema dichiarazione d’amore per il mondo dell’infanzia. Con Philippe Lauden Bach, Fanny Ardant, Jean-Louis Trintignant.

 

Luca Biscontini