Stasera in tv su Mediaset Italia 2 alle 21,20 La zona morta di David Cronenberg

Stasera in tv su Mediaset Italia 2 alle 21,20 La zona morta (The Dead Zone), un film del 1983 diretto da David Cronenberg, tratto dall’omonimo romanzo di Stephen King. Il produttore del film, Dino De Laurentiis, aveva personalmente richiesto al romanziere Stephen King, autore del soggetto da cui è tratta la pellicola, di scriverne la sceneggiatura. In seguito, tuttavia, è stata richiesta una nuova versione allo scrittore Jeffrey Boam (autore anche di Indiana Jones e l’ultima crociata). David Cronenberg ha ammesso che non avrebbe mai chiamato un personaggio di un suo film ‘Johnny Smith’, ma alla fine il nome venne così lasciato. Con Christopher Walken, Brooke Adams, Martin Sheen, Nicholas Campbell.

Trama
Johnny rimane vittima di un incidente stradale ed esce dal coma dopo cinque anni; la sua esistenza è sconvolta. La sua ragazza ha sposato un altro, e per di più si rende conto in circostanze drammatiche di avere il potere di “vedere” il futuro. Un’idea lo ossessiona: come intervenire per evitare che un politico megalomane diventi presidente e scateni poi una guerra nucleare.

Da un celebre, fosco e bel romanzo di Stephen King, un giovane David Cronenberg comincia ad addentrarsi nei meandri insondati che si annidano nella psiche umana, celando misteri e poteri apparentemente incomprensibili e non umani, e riesce a ricavarne un buon film: horror psicologico che non rinuncia all’azione e che, come Fury di Brian De Palma, gioca sottilmente con le incognite della mente per sondare l’insondabile. Ne scaturisce una pellicola forte e tesa, capace di catturare lo spettatore e in costante, calibrato bilico tra la spietatezza dell’azione e la suspense del lato oscuro del subconscio, risultando ad oggi ancora attuale e moderno, anche se trascorsi già quasi quarant’anni anni dal suo concepimento.

La zona morta venne girato in condizioni climatiche estreme: i set nordamericani furono teatro di un’ondata di gelo senza precedenti e forse tale circostanza ha contribuito a creare l’atmosfera sospesa e vagamente straniante che accompagna tutto il film; lo stesso dicasi per l’interpretazione – eccezionale – del protagonista Walken, il cui colorito costantemente livido rende ancora più pronunciata l’espressione allucinata di un uomo che si ritrova in possesso di un potere che lo spaventa e che lo separa progressivamente da coloro che lo circondano, facendogli sfiorare – e in parte varcare – i confini dell’alienazione.

Un Christopher Walken che per una volta si concentra a rendere l’introversione del suo personaggio ritroso e timido. Lo circondano attori di razza molto noti in pieni anni ’80: Brooke Adams, un caratterista solido e macho come Tom Skerrit, uno generalmente più legato alle sorti della commedia o del film comico, qui invece in veste serissima, ovvero quell’Herbert Lom reso mitico ed esilarante dalla serie de La Pantera Rosa, più Martin Sheen, politico apparentemente coscienzioso e misurato, insospettabilmente folle e “dal grilletto” facile.

 

 

Luca Biscontini