Stasera in tv In nome del popolo sovrano di Luigi Magni

Stasera in tv su Rai Storia alle 21,10 In nome del popolo sovrano, un film del 1990 diretto da Luigi Magni, con Alberto Sordi e Nino Manfredi. È il terzo della trilogia iniziata con Nell’anno del Signore (1969) e proseguita con In nome del Papa Re (1977); film nei quali ricorre il tema del rapporto tra il popolo e l’aristocrazia romana con il potere pontificio, tra gli sconvolgimenti accaduti nel periodo risorgimentale. Il film è ambientato a Roma ed in Romagna tra il novembre 1848 e l’estate 1849, durante la prima guerra d’indipendenza italiana. È un film storico, di taglio prettamente divulgativo, ispirato agli atti di eroismo dei patrioti italiani durante la Repubblica romana, uno dei primi eventi del Risorgimento. Con Nino Manfredi, Alberto Sordi, Elena Sofia Ricci, Massimo Wertmüller, Luca Barbareschi, Jacques Perrin, Carlo Croccolo, Luigi De Filippo.

Trama
Nel 1849 a Roma la popolazione insorge contro Pio IX, costringendolo all’esilio. Truppe francesi e austriache vengono inviate per reprimere la rivolta guidata dal popolano Ciceruacchio. Cristina, moglie del nobile Eufemio, si innamora del rivoluzionario Livraghi. Scoperta la tresca, Eufemio vorrebbe uccidere Livraghi ma finisce per salvarlo mentre sta per essere ucciso da un francese. Le forze della restaurazione hanno la meglio e Livraghi viene fucilato con Ciceruacchio.

“La veemenza anticlericale non esclude tuttavia un momento di commovente spiritualità.”
(Tullio Kezich, Il Corriere della Sera)

“Magni è un romano di tendenza antipapalina. Ma ha il buon senso di non infierire su nessuno, di canzonare bonariamente anche chi stima.”
(Francesco Bolzoni, La Rivista del Cinematografo)

“Il romanzo privato-politico si inserisce nel quadro di un periodo storico e dei temi risorgimental anticlericali cari al regista Luigi Magni, illustrati alla maniera d’una narrazione divertente, tradizionalmente e facilmente popolare.”
(Lietta Tornabuoni, La Stampa).

“Anche se Magni non sta dalla sua parte, quel Papa Re in fuga più vincitore che vinto è uno dei segnali della vitalità del suo film. Nel rispetto onesto delle ragioni degli altri.”
(Gian Luigi Rondi, Il Tempo)

“Peripezie di un frate barnabita, un nobile milanese e di un popolano durante la fine della Repubblica Romana. Saranno arrestati, condannati e giustiziati. Film simpatico, spesso didattico, ma anche capace di momenti autenticamente commossi, con cui si chiude una ideale trilogia di Magni contro il potere temporale del Papato (Nell’anno del Signore , 1969, e In nome del Papa re , 1977, i primi due)”.
(Il Morandini)

“Deve essere guardato da vicino mettendo a fuoco i gruppi di personaggi e riducendo la prospettiva, se ci si allontana si ha la sensazione che l’autore non sia riuscito a trovare un giusto tono d’insieme.”
(Gabriella Giannice, ‘Il Giorno’)

“Un affresco, molto mosso, magari troppo diluito nella seconda metà, con qualche stecca e un disuguale approfondimento dei personaggi.”
(Giovanni Grazzini, Il Messaggero)

 

 

Luca Biscontini