La dimora degli dei: la recensione del libro di Martina Galletta

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La dimora degli dei è il romanzo d’esordio di Martina Galletta, personalità artistica poliedrica che unisce alla scrittura un talento da attrice e musicista. Il libro è edito da Infinito Edizioni e ospita una prefazione di Andrea Porcheddu.

Siamo nel Dicembre del 1938: la Germania nazista ha da poco annesso l’Austria, dando inizio al ben noto vortice di eventi che condurranno alla Seconda Guerra Mondiale. Britta, la giovane figlia di un ricco industriale austriaco, raggiunge un lussuoso albergo di confine insieme al padre e al fidanzato, uno degli astri nascenti del Partito Nazionalsocialista. Sono diretti in Germania, dove il loro matrimonio è l’evento mondano più atteso del Reich. Proprio nel lussuoso albergo si svolgeranno le vicende di un nutrito gruppo di personaggi: tra omicidi, autopsie improvvisate, amori discutibili e colpi di scena prenderanno corpo le ambizioni e le paure dei protagonisti.

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La dimora degli dei, nonché la sua brillante autrice, si aggregano a quella che ormai è una lunga tradizione di noir “al femminile”, affiancandosi, umilmente, a nomi come Agatha Christie e Matilde Serao. Martina Galletta prende come spunto proprio questo universo letterario proponendo una propria visione della donna in un periodo storico delicato e complesso, ricco di tensioni sociali, come lo è stato quello a cavallo tra le due grandi guerre. Un racconto che parla quindi di emancipazione con coraggio, ma soprattutto con leggerezza e un garbato tocco di ironia.

Martina galletta

Come ci suggerisce Porcheddu nella prefazione, l’affresco di un’umanità colorita dipinto dall’autrice gode del grande pregio della minuzia storica, della precisione e dell’approfondimento che permette immediatamente a chi leggerà il romanzo di immedesimarsi nei personaggi e immaginarsi nell’ambientazione. Tuttavia il suo è un romanzo leggero, godibile e capace di appassionare anche grazie ad una trama ben costruita che arricchisce le tipiche meccaniche noir. La dimora degli dei si dimostra un ottimo esordio che evidenzia, per chi conosce la biografia dell’autrice, tutto il suo background artistico e culturale. Una lettura adatta per qualsiasi momento dell’anno e raccomandata per gli amanti del genere.

 

Dario Bettati