Stasera in tv Mad Max – Fury Road di George Miller

Stasera in tv su 20 alle 21 Mad Max – Fury Road, un film del 2015 diretto, co-sceneggiato e co-prodotto da George Miller, ambientato in un futuro post apocalittico in cui benzina ed acqua sono risorse ormai rare ed esaurite. Produzione australiana-statunitense, è il quarto capitolo della serie di Mad Max, ed è interpretato da Tom Hardy, Charlize Theron, Nicholas Hoult, Hugh Keays-Byrne, Rosie Huntington-Whiteley, Riley Keough, Zoë Kravitz, Abbey Lee e Courtney Eaton. Dopo la proiezione al Festival di Cannes il film ha ricevuto applausi ed ovazioni da parte di giornalisti e critici presenti in sala. Alcuni critici lo hanno definito uno dei migliori film d’azione di sempre. Miller, che oltre a firmare la regia figura tra gli sceneggiatori e i produttori, ha affermato che la pellicola non è un remake o reboot, bensì una rivisitazione della saga, a trent’anni dall’ultimo film della trilogia cinematografica da lui diretta, iniziata con Interceptor (Mad Max) nel 1979 e arrestatasi con Mad Max – Oltre la sfera del tuono del 1985, con Mel Gibson come protagonista. In seguito, l’omonima serie a fumetti del 2015 ha chiarito che si tratta di un sequel della trilogia originale. Ha ricevuto numerosi premi e candidature, venendo candidato a dieci Oscar (tra cui miglior film, miglior regia e miglior fotografia), aggiudicandosene sei (miglior trucco, miglior scenografia, migliori costumi, miglior montaggio, miglior montaggio sonoro e miglior sonoro), risultando il secondo film maggiormente candidato (dietro a Revenant – Redivivo) ed il più premiato dell’edizione del 2016, nonché il primo film della serie ad ottenere una candidatura a tale premio e a vincerlo. È anche il film australiano con più Oscar in assoluto, record precedentemente detenuto dalle tre statuette di Lezioni di piano (1993).

Trama
Mad Max è fatto prigioniero dai War Boys agli ordini di Immortan Joe, ossia del padrone assoluto della Cittadella. La possibilità di evadere per il prigioniero si presenta quando l’Imperatrice Furiosa decide di ribellarsi al despota, portando con sé le cinque consorti di Immortan Joe a bordo di un’autocisterna. Inizia così una rocambolesca caccia ai ribelli, senza nessuna esclusione di colpi.

“Se il titolare di Mad Max – Fury Road è maschio, il film ci spiega abbondantemente che il mondo sarà salvato, se lo sarà, dalle donne: guerriere e madri. Nel frattempo la cavalcata nel deserto, erede isterica di tutti i western con la diligenza assalita dagli indiani, t’intontisce d’immagini e di musica. Però una cosa va riconosciuta al settantenne Miller. Se il suo nuovo Mad Max deve parecchio all’universo dei videogame e della graphic-novel, la sua bravura nel montare i ‘pezzi’ del film è straordinaria: da rimpallare lo spettatore tra un’auto e l’altra senza fargli mai perdere l’equilibrio.”
(Roberto Nepoti, La Repubblica, 15 Maggio 2015)

“Come i tre precedenti, Mad Max – Fury Road è un atipico film di fantascienza, che ha come generi di riferimento il western (i veicoli al posto di cavalli) e l’horror: una «death race» fra esplosioni, incendi e scontri rovinosi, una «kermesse» di violenza, di brutalità, di sangue e di tenzoni, con rimandi al presente (guerrieri kamikaze, convogli militari con bandiere nere, tiranni dilaniati dai sudditi). Un rutilante racconto caratterizzato da un linguaggio a tratti sperimentale, nervoso e rapido, vicino alla velocità del videoclip. Una scelta adeguata, sostenuta da un commento musicale martellante, per descrivere l’aggressività, la ferocia di un’umanità regredita, in balia di pulsioni autodistruttive: accecata dal miraggio del progresso e decimata da un disastro nucleare, vive in un habitat desolato e desolante (non esistono più città, ma solo dispersi agglomerati), un contesto spazio-temporale anacronistico e pertanto fortemente straniante.”
(Achille Frezzato, L’Eco di Bergamo, 17 Maggio 2015)

“Quanti mondi post atomici sono trascorsi al cinema dopo l’archetipo Interceptor (1979), pietra miliare nel blockbuster d’azione violenta e apocalittica, diretto dal muscolare australiano Miller secondo il mainstream d’epoca: film di giustiziere. Con i celebri e rinnovati innesti d’auto, moto e immensi truck torna dopo 45 anni Max il folle nelle mani del cinema d’oggi. (…) Duelli, inseguimenti, attacchi, fughe di western in lamiera e polvere diventano frammenti di un puzzle che Miller organizza, bisogna dire, con velocità e chiarezza secondo ferrea logica grafica e narrativa. Hardy, centrato, trasforma il vendicatore Mel Gibson in paladino.”

 

 

Luca Biscontini