In dvd Si vis pacem para bellum di Stefano Calvagna

Con il trailer e dodici minuti di intervista al regista nella sezione riservata ai contenuti speciali, Digitmovies lancia su supporto dvd Si vis pacem para bellum di Stefano Calvagna, visto nelle sale cinematografiche nel 2016.

Un noir capitolino atto a miscelare criminalità, romanticismo e sesso in cui il regista stesso – allora reduce dal biopic su Franco Califano Non escludo il ritorno – veste i panni di un “lupo solitario” che, con una madre anziana e malandata interpretata da Lucia Batassa, sotto gli occhi di tutti svolge l’attività di buttafuori in una discoteca; mentre, in realtà, è spesso ingaggiato come killer per conto di un poco di buono dalle fattezze di Massimo Bonetti.

Il Massimo Bonetti che fa oltretutto da padre ad una Giulia Anchisi con il sogno di diventare attrice e che, nel corso della circa ora e mezza di visione, si cimenta anche in una bollente sequenza ai limiti dell’hard.

Ma è la Francesca Fiume vista sui set verdoniani di Sotto una buona stella e L’abbiamo fatta grossa a fare da controparte femminile al protagonista lavorando come cameriera nel ristorante cinese di famiglia e facendogli perdere letteralmente la testa e il cuore; tanto che, tra un omicidio e l’altro, decide di cambiare il proprio futuro per andare a trascorrere insieme a lei – del tutto ignara della sua sanguinaria attività – una nuova esistenza in Oriente.

Man mano che, tra una piccola apparizione per il giovanissimo Mattia Calvagna ed Emanuele Cerman che entra in scena per stringere in palestra amicizia proprio con colui che è in realtà un assassino, apprendiamo che anche la famiglia della ragazza dagli occhi a mandorla – il cui fratello è incarnato dall’ex gieffino Andrea Cocco – non è affatto estranea a loschi affari.

Il resto, tra lenta tensione e strade destinate più volte ad incrociare quelle di individui tutt’altro che raccomandabili, lo fa la colonna sonora a firma dell’argentiano Claudio Simonetti, già al servizio di Calvagna per il thriller MultipleX.

E, girato in appena due settimane usufruendo di un budget irrisorio, Si vis pacem para bellum si rivela una sorta di risposta tricolore a bassissimo costo al Léon diretto nel 1994 dal francese Luc Besson. Un’operazione nient’affatto rientrante tra le meno riuscite calvagnane.

 

 

Francesco Lomuscio