“L’ITALIA A PORTATA DI MISSILE”: SU SIRTE SVENTOLA LA BANDIERA DELLO STATO ISLAMICO

Buongiorno amici! Siamo a un passo dalla guerra. Ma gli italiani non lo sanno. E chi ci governa si limita a evocarla in televisione, confondendo la virtualità con la realtà, anteponendo tattiche politiche interne al senso di responsabilità nei confronti della sicurezza dell’Italia e della vita degli italiani.

Ieri i terroristi islamici in Libia legati allo “Stato islamico” dell’Isis, hanno annunciato la conquista della città costiera di Sirte, prendendo effettivamente possesso di alcune tv e radio locali da dove hanno trasmesso un discorso del loro capo, il califfo Abu Bakr al Baghdadi.

A poche ore dalla “conquista” di Sirte, un terrorista dello Stato islamico su Twitter ha postato una mappa in cui ha evidenziato che “la distanza tra Roma e Sirte è di 1.250 chilometri, come quella che separa Gedda e Dammam”. “Un missile Scud può arrivare fino in Italia”, ha aggiunto, ricordando che Sirte dista 450 chilometri dal suolo italiano.

L’Italia potrebbe effettivamente finire sotto il tiro dei missili libici. Tanto è vero che il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, commentando le “allarmanti notizie” provenienti dalla Libia, ha detto a SkyTg24: “L’Italia sostiene la mediazione dell’Onu, ma se non riusciamo nella mediazione, credo che bisogna porsi il problema, con le Nazioni Unite, di fare qualcosa di più”. Il titolare della Farnesina ha fatto sapere che l’Italia è “pronta a combattere, naturalmente nel quadro della legalità internazionale”. “Non possiamo accettare – ha avvertito Gentiloni – che a poche ore di navigazione dall’Italia ci sia una minaccia terroristica attiva”.

Dall’inizio di febbraio circola nella Rete una mappa dell’Europa con l’Italia e Roma cerchiate in rosso, all’interno di un documento programmatico dell’Isis dal titolo emerge “Islamic State 2015”. All’interno l’attacco è spiegato nei dettagli: “Ansar al Sharia in Libia e al Qaida nel Maghreb Islamico cominceranno a sparare missili verso il cuore dell’Europa, come vendetta per quanto patito dai loro fratelli in Siria” . “L’accerchiamento dell’Europa da parte del Califfato Islamico Globale – si legge – passerà da ovest (Spagna), dal centro (Italia, Roma) e da est (Turchia, Costantinopoli/Istanbul)”.

Cari amici, cosa aspetta chi ci governa a mobilitare gli italiani per combattere i terroristi islamici? Aspettiamo che siano loro a bombardarci per primi con i missili dopo aver pianto i morti e fatto la conta dei danni? Che cosa aspettiamo a fare piazza pulita dentro casa nostra dei terroristi islamici e dei loro complici e sostenitori?

Magdi Cristiano Allam