Recensione: Logan – The Wolverine. Degno saluto tra Hugh Jackman e il personaggio che l’ha reso una star

Recensione: Logan- The Wolverine. Degno saluto tra Hugh Jackman e il personaggio che l’ha reso una star

In Logan – The Wolverine Hugh Jackman veste per l’ultima volta i panni dello scostante e malinconico Wolverine. L’addio è storico e il loro estremo saluto non potrà che commuovere tutti i fan della saga.

17 anni dopo il primo X-Men

I fan di Wolverine e della saga degli X-Men lo sapevano da tempo: Logan- The Wolverine sarebbe stato l’ultimo film interpretato da Hugh Jackman. Così, dopo anni di ‘simbiosi’ e di rispetto reciproco, la strada dell’attore si separa definitivamente da quella del personaggio che l’ha reso celebre. Alla luce di una così triste consapevolezza, Logan non poteva certo essere un film come tutti gli altri. E in effetti non lo è.

Recensione: Logan- The Wolverine. Degno saluto tra Hugh Jackman e il personaggio che l’ha reso una star

La trama

Ambientato nel 2029, Wolverine ha messo da parte la vita da mutante per intraprendere quella di un normalissimo autista di limousine. La sua specie si è praticamente estinta e lui cerca di risparmiare il danaro sufficiente per ritirarsi a vita privata nell’oceano, su uno yacht, insieme al mutante Calibano e al maestro di sempre: il professor X / Charles Xavier, ormai anziano e gravemente malato. La routine viene però interrotta dall’appello lanciato da una donna sconosciuta: in un laboratorio sono stati creati dei nuovi mutanti da educare alla guerra, l’esperimento però è sfuggito di mano e gli scienziati vogliono sopprimere tutti i bambini. Questa donna vorrebbe portare in salvo la piccola Laura ma per farlo ha bisogno dell’aiuto di Wolverine, quel mitico personaggio di cui ha letto nei fumetti. Ma come mai il rude anti-eroe accetta la missione suicida? Fino a che punto è disposto ad arrivare? E perché quella bambina è così importante?

Recensione: Logan- The Wolverine. Degno saluto tra Hugh Jackman e il personaggio che l’ha reso una star

Un cast che non ha bisogno di presentazioni

Parlare delle performance degli attori sarebbe riduttivo: ormai è impossibile pensare a Hugh Jackman e a Patrick Stewart dissociandoli da Wolverine e dal professor X. Sorprendente tuttavia la piccola Dafne Keen, credibilissima nel ruolo di piccola guerriera. Unica nota stonata, se così si può dire, è la violenza dei combattimenti messi in scena dal regista James Mangold. I primi X-Men (qui la recensione di X-Men: Apocalisse) erano il tripudio delle abilità mutanti ed ogni scontro era un duello più che un semplice massacro. La tendenza però si è via via dissipata, trasformandosi in schizzi di sangue, teste mozzate e un’interminabile scia di morti. Qualcuno decisamente evitabile.

Recensione: Logan- The Wolverine. Degno saluto tra Hugh Jackman e il personaggio che l’ha reso una star

Un film malinconico come Logan, forte come Wolverine

Le atmosfere del film sono le stesse assaporate nei precedenti capitoli della saga: la malinconia di Logan e la forza di Wolverine si fondono in un tutt’uno, mettendo perfettamente in scena la dualità del personaggio. Quello che è a tutti gli effetti la degna conclusione di un fortunato e longevo sodalizio diventa in Logan- The Wolverine una corsa verso la libertà ma anche verso la piena maturità del personaggio. Wolverine scoprirà finalmente quali sono i valori più autentici della vita, per chi è giusto sacrificarsi e cosa bisogna difendere. Divertente il suo rapporto con la specialissima Laura: lei ha bisogno di lui per imparare a sopravvivere e insieme infrangeranno quel muro fatto di solitudine e irritabilità. Proprio attraverso gli occhi impauriti ma impavidi di Laura il pubblico potrà vedere Wolverine sotto un’inedita luce: gli X-Men sono ormai un lontano ricordo e Logan apparirà più umano che mai.

Voto: 9

Raffaella Mazzei