Il tuo ex non muore mai: la spia che mi lasciava

Quella tra lo spionistico e la commedia è una commistione di generi che ha preso parecchio piede recentemente, anche con un certo richiamo nel grande pubblico.

Una  miscela che difficilmente sa essere sfruttata e che, negli ultimi anni, è stata utilizzata in un pugno di titoli per un intrattenimento a base di risate e adrenalina.

Vale la pena citare Una spia non basta di McG, in cui Tom Hardy e Chris Pine erano due superagenti che si davano battaglia per poter conquistare il cuore di Reese Whiterspoon, oppure Spy di Paul Feig, con una Melissa McCarthy scavezzacollo agente a stelle e strisce, che riusciva a sventare un piano diabolico superando addirittura il collega britannico Jason Statham, e, infine, Come ti ammazzo il bodyguard di Patrick Hughes, che ha sfruttato l’accoppiata Ryan Reynolds/Samuel L. Jackson per inscenare una storia intrisa di gag e pallottole.

A questi esempi si accoda Il tuo ex non muore mai, seconda regia di Susanna Fogel (l’esordio Life partners è da noi inedito), con protagonista una Mila Kunis che, sedotta e abbandonata, si ritrova catapultata in una missione di salvataggio a livello mondiale, andando addirittura incontro ai più spietati agenti segreti.

Tutto comincia quando Audrey (Kunis) riceve un messaggio dal suo fidanzato, il misterioso Drew (Justin Theroux), che la molla in tronco senza dare alcuna spiegazione.

Da tale gesto si innesca una sequela di dinamiche impensabili, con la ragazza presto braccata da una serie di personaggi pericolosi che la vogliono assolutamente morta; il perché sta tutto nell’attività segreta di Drew, che, in verità, è un agente segreto della CIA incaricato di recuperare un oggetto prezioso per portarlo in Europa.

Uscito di scena lui, però, sta ad Audrey completare l’operazione portando con sé la sua amica del cuore Morgan (Kate McKinnon) e trovandosi sempre ad avere a che fare con personalità ambigue governative, come l’agente Sebastian (Sam Heugan), perennemente alle costole della neo spia improvvisata.

Il tuo ex non muore mai, quindi, cerca di mettere a segno un ulteriore colpo nell’ambito degli spy movie che possa soddisfare chi è in cerca di risate e colpi di scena al fulmicotone.

Ma l’opera della Fogel non possiede affatto quella freschezza che la trama in sé poteva lasciar intendere (l’incontro tra amori pericolosi e sparatorie era già avvenuto nel sopra menzionato Una spia non basta), per non parlare del fatto che l’accoppiata di protagoniste non attiri alcuna simpatia (troppo anonima la Kunis, eccessivamente insopportabile la McKinnon).

Battutacce e momenti di grande (assurda) violenza si alternano ne Il tuo ex non muore mai e lo fanno destabilizzando non poco lo spettatore, il quale non riesce ad ambientarsi a causa delle troppo confuse intenzioni dell’operazione; e non aiuta a molto neanche il cameo della Gillian Anderson di X-Files, qui nei panni di un incredulo capo della CIA.

Di conseguenza, si ride poco, mentre di action ve ne è anche troppa, ma risultando molto gratuita in uno spettacolo innocuo e che non sembra avere alcuna ragione d’esistere.

 

 

Mirko Lomuscio