Animali fantastici: I crimini di Grindelwald, è quasi magia Johnny (Depp)!

Dove eravamo rimasti? Alla cattura del malefico Grindelwald, che nella conclusione di Animali fantastici e dove trovarli scoprivamo possedere i connotati dell’inconfondibile Johnny Depp, in una delle sue nuove caratterizzazioni camaleontiche coadiuvate da un make up di tendenza (occhi bicromatici, capelli bianchi e a spazzola).

Con queste premesse la nuova saga prequel di Harry Potter, nata ovviamente dalla mente di J.K. Rowling, intendeva aprire le danze per un sequel come si deve a quel successo datato 2016.

Quindi, ecco Animali fantastici: I crimini di Grindelwald, nuovo kolossal che porta la firma dell’esperto in materia David Yates (alla sua sesta collaborazione col regno potteriano per eccellenza).

Protagonista rimane sempre il premio Oscar (per La teoria del tutto) Eddie Redmayne, che, nei panni dell’esperto di Magizoologia Newt Scamander, viene coinvolto in questa ulteriore avventura ricca di colpi di scena e personaggi emblematici cari all’universo creato dalla Rowling (la quale ricopre anche il ruolo di produttrice e sceneggiatrice del film).

Siamo nel 1927 e stavolta il nostro eroe dovrà fare i conti con la furia distruttiva del Grindelwald di Depp, il quale riesce a fuggire dal MACUSA (il Magico Congresso degli Stati Uniti d’America) con l’intenzione di farla  pagare a chi ha voluto ostacolare i suoi piani di dominio, convocando al suo cospetto ogni mago che intende allearsi a lui.

In compagnia del No-Mag Jacob (Dan Fogler) e delle colleghe Queenie (Alison Sudol) e Tina (Katherine Waterston), Newt tenta di tutto al fine di impedire il peggio, anche perché ad incaricarlo è stato Albus Silente (Jude Law) in persona, convinto che le doti del maghetto amico degli animali possa competere con ciò che questa avventura ha in serbo per il mondo magico che rappresentano, compresa la storia riguardante il legame tra Leta Lestrange (Zoe Kravitz) e l’afflitto Credence Barebone (Ezra Miller).

Ormai non si può fare a meno di vedere sui grandi schermi quel microcosmo magico inventato dalla Rowling anni e anni fa, anche perché il successo parla da sé, quindi Animali fantastici: I crimini di Grindelwald spunta cercando di saziare il desiderio di sapere manifestato dai fan della nota saga.

Innanzitutto, l’arrivo del giovane Silente interpretato da Law è il punto forte dell’opera, un personaggio annunciato già dal film precedente e che qui è come un fiore all’occhiello di un lungometraggio che gonfia e riempie la visione di elementi fondamentali, intenzionati ad accrescere la curiosità che ruota attorno a tutta la vicenda narrata.

Certo, l’operato di Yates stavolta si concentra meramente in tutto questo, scavando nel passato di alcuni personaggi (i più approfonditi sono la Lestrange della Kravitz e il Barebone di Miller) senza dar maggior spessore allo Scamander di Redmayne e al suo rapporto amorevole con la Tina della Waterstone; per non parlare del semplice contorno ironico ricoperto stavolta dal Kowalksi di Fogler.

Tutto è lasciato a sé sotto molti punti di vista, ma perché Animali fantastici: I crimini di Grindelwald funge palesemente da capitolo atto a fare da tramite – a suon di momenti forti e novità svelate – verso i prossimi capitoli della serie (i quali, a quanto pare, dovrebbero promettere scintille).

Insomma, qui troverete intrecci ricercati e strizzatine d’occhio al regno potteriano (non manca la presenza di Hogwarts), mentre di “animali fantastici” ne vedrete meno di prima (oltre ai soliti Snasi e all’immancabile Asticello,  anche new entry come il simil drago orientale Zouwu e il temutissimo Matagut, un felino dagli occhi spaventosi); forse perché gli autori sono maggiormente intenzionati a regalare spazio a Depp e al suo magnetismo scenico nei panni di Grindelwald.

D’altra parte, è lui a troneggiare nel titolo.

 

 

Mirko Lomuscio