Roby Cantafio: quella vita dal fascino rock

Esordio già maturo per il cantautore rock milanese Roby Cantafio. Esce “Fuori e dentro di me” che contiene 11 inediti e una cover – peraltro una scelta assai di qualità perché parliamo di “Solo un brivido”, del ’95 dei Vernice di quel Stefano D’Orazio che a suo modo attraverso il pop rock ha seminato un certo pensiero di controcultura. Ed è proprio questa l’aria che si respira a casa Cantafio quando è il rock verace degli anni ’80 e ’90, quel rock americano – immensa la chitarra di Ricky Portera che spunta come featuring in “Il mondo che trema” di cui è presente anche il video ufficiale in rete e in “Sento il cuore che batte”. Dicevamo quindi di questo rock che si dipana secondo i più leggendari cliché, contaminata di quell’elettronica leggera come in “Connetti la testa” e ricca di quella ballad orchestrata e sinceramente acqua e sapone, bandiera del bel canto pop d’amore italiano e stiamo parlando di “Chiude quella porta”.



“Fuori e dentro di me”
è un disco personale di Roby Cantafio, è la sua vita ma anche il suo percorso sociale. E vista l’età matura in cui arriva questo esordio, che trasuda maturità in tutti gli angoli della produzione, non ci resta che pensare a questo disco come un contenitore di fotografie e sensazioni raccolte a spasso negli anni di grande musica vissuta e consumata sui palchi che solo oggi trovano un senso etico ed estetico per venir fuori come si deve. Un disco giunto per fare il punto della situazione, da cui – a passo di grande rock italiano – tiriamo fuori delle fotografie sociali niente male. Punto e a capo.