Skate kitchen: amore, tormenti ed estasi giovanili sulla tavola a rotelle

L’uscita di Skate kitchen nelle sale cinematografiche italiane con Zenith Distribution è prevista nel mese di Luglio 2019, ma i fortunati che erano presenti lo scorso Ottobre alla Festa del Cinema di Roma (sezione Alice nella Città) e, più di recente, allo spin-off del Fashion Film Festival Milano (organizzato nell’ambito del White Street Market 2019) hanno già potuto vedere in anteprima nazionale l’ultima fatica dietro la macchina da presa di Crystal Moselle, che gli addetti ai lavori e il pubblico ricorderanno, di certo, per il suo pluripremiato The wolfpack.

E non potrebbe essere altrimenti, poiché il lungometraggio diretto dalla cineasta statunitense classe 1980 aveva letteralmente lasciato senza parole gli spettatori per l’incredibile storia vera (quella dei fratelli Angulo), della quale si era fatta portatrice, ma anche per il modo in cui era riuscita a raccontarla.

Nel caso di Skate kitchen, il baricentro narrativo e drammaturgico del plot attinge nuovamente all’universo giovanile e alla realtà, ma a quest’ultima, stavolta, la regista ha voluto affiancare una costruzione a tavolino che ha di fatto trasformato l’opera in una docu-fiction dove l’elemento di finzione ha preso decisamente il sopravvento.

Dunque, la cineasta di San Francisco ha di fatto modificato il modus operandi, facendo suo il reale per poi metterlo al completo servizio di un testo originale. Ciò che rimane invariato è, invece, lo stile con il quale ha deciso di confezionare il racconto, caratterizzato da una forte impronta documentaristica che dona alla messa in scena e ai personaggi una grande verità. Il tutto, per portare sullo schermo la vita di Camille (Rachelle Vinberg), introversa ragazza di Long Island che incontra un gruppo di skater newyorkesi battezzate Skate kitchen. Camille diventa presto un membro del gruppo, litigherà con la madre e si innamorerà di un misterioso skater (Jaden Smith), scoprendo che una relazione con lui sarà più complicata da gestire rispetto ad un’acrobazia con la tavola.

La Moselle ci racconta la storia di una ragazza alla scoperta di se stessa e dell’importanza dello spirito di squadra, facendosi largo in un mondo ancora dominato dalla figura maschile. Per farlo si è lasciata trascinare completamente nella vita di queste ragazze, donandoci uno spaccato autentico del loro mondo. Amori, tormenti, estasi, conflitti familiari, generazionali e sentimentali alimentano le pagine dello script come nel più classico e riuscito dei teen movie, con le emozioni che trasudano dai frame, tanto nelle sfide della vita di tutti i giorni fuori e dentro le mura domestiche, quanto in quelle che l’universo dello skateboard sottopone di volta in volta alle protagoniste.

In tal senso, Skate kitchen regala ipnotiche sequenze sulla tavola a rotelle di forte impatto, capaci persino di riportare alla mente quelle indimenticabili di Dogtown and Z-Boys.

 

 

Francesco Del Grosso