Canova: il maestro dell’antico che guardò al futuro

La stagione “L’arte al cinema” prosegue con Canova diretto da Francesco Invernizzi, un nuovo appuntamento dedicato ovviamente, ad Antonio Canova, il più grande artista neoclassico italiano.

Considerato il più famoso scultore italiano a livello internazionale e, come lo definisce l’Argan, “l’artista più moderno, inventore del design”, Canova si contraddistingue per la perfezione e l’eleganza delle forme.

Antonio Canova nasce nel 1757 a Possagno, in Veneto. Prima vive Venezia, città cosmopolita e culturalmente attiva, poi giunge a Roma. La sua fama lo porterà fino a  Parigi, da Napoleone Bonaparte, e gli saranno commissionate opere anche in Inghilterra e nei nascenti Stati Uniti.

Per mezzo delle parole registrate nei diari dello stesso artista e dell’intervento dello storico Mario Guderzio viene raccontato il Canova scultore attraverso il suo talento e la scelta  di impostare il futuro tramite il passato. Così, le mitologie diventano storie da “mandare in corpo”, come diceva lo scultore: si imitano gli antichi per studiarli e assorbirli, per poi ricrearli a modo proprio.

Canova, però, non fu solo un grande scultore: grazie a lui molte opere trafugate dai francesi furono riportate in Patria, così come gettò le basi della tutela e conservazione dei beni culturali.

Con tecniche di ripresa 8K HDR vengono analizzate nel dettaglio e messe a confronto alcune delle opere più celebri: da Ercole e Lica alla famosa Paolina Borghese, da Napoleone come Marte pacificatore a George Washington.

Come dichiara Vittorio Sgarbi nell’incipit introduttivo: “Canova è la sintesi dell’intera civiltà artistica occidentale (…) maestro dell’idea di una bellezza senza tempo e senza limite, un’artista dell’armonia, della misura perfetta e di un mondo perduto”.

Canova è un appuntamento imperdibile per omaggiare l’artista che, guardando al passato, riuscì ad interpretare non solo il presente, ma, soprattutto il futuro.

 

 

Anastasia Mazzia