Adolfo Favilla: “Sono così avanti che guardando indietro, vedo il futuro.”

Adolfo Favilla: classe 1950, Toscano DOC e Livornese purosangue, il massimo per un artista, si perché questo dicono di lui. Sarà per i capelli blu o forse perché adora il bicolore, difatti dal 2000 usa indossare scarpe dello stesso modello ma di due colori diversi, come pure i pantaloni, o lo smalto ai piedi, oppure perché soffre di quello strano “ disturbo istrionico della personalità ” che lo contraddistingue o forse perché realizza quelle immagini così invidiate e inimitabili per la loro semplicità, ma ciò che funziona realmente è l’idea, non a caso “ Adolfo Favilla è così avanti che guardando indietro , vede il futuro” Inizia la sua carriera fotografica nel 1977, continuando a seguire i corsi di fotografia a NewYork dal Maestro Candido Martinelli e nel contempo, realizzando foto di ogni genere. In seguito piano piano i suoi interessi hanno iniziato a prendere forma, dapprima fotografando campagne per importanti aziende calzaturiere Italiane, per Vogue pelle, poi spostando i suoi interessi sulla moda, ha seguito Romeo Conte nel suo vagabondare nel mondo, fotografando per lui le sfilate delle maggiori firme Italiane. Alberta Ferretti Jenny, Biblos sono solo alcune. Nel salone delle feste del castello di Praga ha fotografato una sfilata ( sempre per Romeo) in occasione del centenario di BATA, li ha conosciuto Leonardo Pieraccioni che realizzava interviste per strada in Italiano alle persone del luogo.. In seguito ha continuato a fotografarlo insieme a Carlo Conti e Giorgio Panariello, quando recitavano “Fratelli d’Italia”. Per un periodo ha lavorato con Vittorio Scaranello uno stilista polietrico e camaleontico, poi un giorno a Parigi guardando una pubblicità di cosmesi  rimase  folgorato dalla bellezza della modella ritratta (era Brooke Shields). Quella foto cambiò la sua vita:”mi rimase così impressa che iniziai a documentarmi su tutto quello che girava intorno all’industria della Bellezza. Il Beauty.

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Adolfo Favilla, benvenuto su Mondospettacolo, come stai innanzitutto?

Molto bene dire, anzi molto riposato, sembra quasi che il covid sia venuto affinchè mi fermassi un pochino e riposassi.

La prima domanda è d’obbligo: sei uno dei fotografi italiani più affermati e conosciuti anche all’estero, come ci si sente a portare questo grande bagaglio di esperienza fotografica?

Una bella responsabilità, a sentirla così, di fatto poi, non faccio altro che essere me stesso, pregi e difetti (tanti). Ma una cosa cui non vengo mai meno, è quella di dire sempre ciò che penso e questo mi fa avere più nemici che amici, ma mi scarica lo stomaco e mi delizia l’anima.

Hai una esperienza professionale di tutto rispetto, sono innumerevoli i lavori e i progetti importanti che ti hanno visto protagonista negli anni, ma quando e come è iniziato questo tuo amore per la fotografia?

Il cugino della mia prima moglie è un grande fotografo Italo-Americano, e un giorno lui era in vacanza a Montefegatesi, paesino sopra Bagni di Lucca, e l’ho visto sviluppare un rullo in B/n e per me fu un flash, rimasi affascinato, mi cascò la mandibola ricordo. E da li nacque il grande amore.

Sul tuo sito Web https://www.adolfofavilla.com/ sono visibili tantissimi scatti per tantissimi progetti, uno dei tanti che mi ha particolarmente colpito è stato Viareggio Nuda, che tipo di esperienza è stata? raccontami un po’.

E’ stata una cosa fantastica perché si è sviluppata in maniera del tutto inaspettata. Era un progetto in collaborazione col Comune, dove l’opposizione addirittura fece cadere la giunta comunale. Ti spiego meglio:  Viareggio nuda per me significava una Viareggio denudata da tutto ciò che era stata e che aveva rappresentato in passato. Per le femministe, e l’opposizione politica era solo una mercificazione del corpo femminile ma mi attaccò solo per il titolo perché le foto uscirono solo in occasione della mostra al Principe di Piemonte, con addirittura un flashmob il giorno dell’inaugurazione. Ma la cosa incredibile è stata la rassegna stampa locale e Nazionale che ho potuto mettere insieme circa 250 pagine, per tre mesi ogni giorno uscivano mezze pagine sui quotidiani dedicate a questo progetto di cui nessuno sapeva niente oltre il titolo.

Hai realizzato tantissimi scatti Beauty e non solo per diverse riviste, quali sono i lavori che ti hanno regalato le maggiori emozioni?

Ogni lavoro è un’emozione diversa,  non saprei giudicare quale la più forte, ogni volta c’è una location diversa come diversa è la modella, e la modella vuol dire tanto. Nel mio lavoro metto il cuore e la modella ne occupa una parte importante ….

Da quando la fotografia è diventata digitale è cambiato anche il modo di fare le foto, hai nostalgia della vecchia pellicola e della camera oscura?

Nostalgia? Si per una cosa sicuramente, prima o sapevi fare o le foto non uscivano, e non c’erano questa miriade di personaggi chi si arrogano l’appellativo di fotografo senza sapere davvero cosa vuol dire, ad esempio, usare il Banco Ottico. Per una cosa è eccezionale, la possibilità di vedere il risultato finale immediatamente, rispetto a prima il cliente adesso può vedere il risultato finale in tempo reale, prima, passavano almeno 10/15 giorni.

Hai scattato modelle bellissime, quali sono state quelle che in qualche modo ti hanno maggiormente colpito per la loro bellezza e professionalità?

Una su tutte? Valeria Mazza. Bellissima seria e affidabile. Sono stato il primo a fotografarla, il suo primo servizio in Italia fu per Andrea Sassi di Firenze, ricordo che ero con Giordano dell’ag.Casting che si precipitò a metterla sotto contratto.

Viviamo in un mondo dove ormai sono quasi tutti fotografi e quasi tutte modelle, cosa pensi di questo fenomeno che è presente soprattutto sul web?

Ho già tanti nemici vorrei evitare di crearne altri rispondendo ciò che penso… andiamo oltre dai…

Fotografare tante bellissime modelle è un lavoro duro (rido) che tipo di rapporto bisogna costruire con le modelle per realizzare un fantastico shooting?

Il mio Maestro mi ha ripetuto fino allo svenimento che per riuscire a fare una foto strepitosa, la modella dev’essere “trombata” ma lui da buon Americano traduceva  alla lettera. Io ero felice di questo consiglio, ti puoi immaginare, ma la realtà era che lui intendeva una cosa semplicissima: bisogna creare un feeling speciale, non importa in quanti siamo in studio o sul set esterno a lavorare, alla fine dobbiamo riuscire a restare soli. Devi essere capace di entrare nella sua testa e comandarla facendole credere di essere  lei l’artefice di tutto, fino a confondere la fantasia il sogno con la realtà ed è li che la modella è “ Trombata”.

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Il tuo scatto più bello in assoluto?

L’ultima immagine è sempre la più bella in assoluto, e tu pensa che ogni volta butterei via tutto e ricomincerei da capo. Fondamentalmente sono un professionista con l’anima del fotoamatore.

Che cosa bolle in pentola per l’autunno 2020?

Tanti progetti, molte mostre, un libro fotografico sulla moda di questo secolo realizzato con……sssttt meglio non dire troppo, tanto qualcuno che copia, (Male) c’è sempre.

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Nikon o Canon e perché?

Nessuna delle due, una tende al rosso e l’altra al giallo. Da sempre uso Olympus, ultimamente però, realizzando immagini di grande formato, realizzo foto anche di 2mt x 3mt ed ho bisogno di una gamma dinamica molto ampia. Sono in trattative con Panasonic, per intraprendere con loro una collaborazione.

C’è qualcuno che vuoi citare in questa intervista? Qualche tuo collaboratore o collaboratrice che ti hanno aiutato a costruire le grandi cose che hai fatto?

Certamente, tutto il mio gruppo, senza di loro non riuscirei mai a fare tutto ciò che faccio ed ho fatto. Quando accetto una commissione, chiarisco sempre col cliente, che non   intendo   avvalermi di collaboratori che non siano i miei, piuttosto rinuncio al lavoro.

Gionata Aladino Canova detto anche “il mio braccio sinistro” visto che sono mancino, lui si occupa di tutta la mia post produzione.

Francesco Rovai attualmente è il mio hair stylist Front, di Testa Nera

Cinzia De Benedetto – Alba Alessi – Jenny Bazzichi (detta Francesca) – Fabrizio Bertoneri (con una matita e un mascara è capace di tutto) Letizia Angeli- Giusy Campolungo – sono tutti make-up Artist di livello internazionale, ognuno di loro ha una pecularietà e quindi collaboro con loro a dipendenza di ciò che debbo fare.

Mary Bluette è una Total looker fantastica dai capelli agli abiti passando per finire al Make-up niente le è sconosciuto.

Matteo Accardo Hair Stylist tecnico colore Wella

Massimo Avallone Hair stylist Oreal (la fantasia personificata)

Bruno Lombardi Hair stylist, fantastico per il taglio.

Roberto Rosini Hair Stylist, una sensibilità e un tocco senza pari.

Nadia Cupisti (Detta Carnevalara) è la stylist del gruppo, ha un bagaglio di accessori che definirlo infinito non è un’esagerazione.

Francesco Oliva: Responsabile Backstage e Direttore Artistico

Prima di chiudere: un  motto o una frase che più ti rappresenta?

Sono così avanti che guardando indietro, vedo il futuro.

Alessandro Cunsolo

https://www.adolfofavilla.com/