AL CINEMA CON MONDOSPETTACOLO: MISSION IMPOSSIBLE ROGUE NATION

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Il direttore della CIA Hunley (Alec Baldwin) ordina lo scioglimento del Impossible Mission Force.
L’agente Ethan Hunt (Tom Cruise) si trova insieme ad un manipolo di fidati a dover fronteggiare in giro per il mondo “Il Sindacato”, un’organizzazione composta da ex agenti segreti decisi a destabilizzare l’ordine costituito. Verrà affiancato dall’enigmatica Ilsa Faust (Rebecca Ferguson), un’agente dei servizi britannici infiltrata nel Sindacato.
Dopo l’eccellente “Mission Impossible: Protocollo Fantasma” del 2011, diretto da Brad Bird (Gli Incredibili, Ratatouille), Tom Cruise torna nuovamente a vestire i panni dell’agente segreto protagonista della fortunata saga iniziata nel 1996, con il primo capitolo diretto dal maestro Brian De Palma.
Questo nuovo “Rogue Nation” può essere considerato senza dubbio una delle migliori pellicole del franchise, merito sicuramente dell’entrata in squadra del regista/sceneggiatore Christopher McQuarrie, premio Oscar per la sceneggiatura de “I Soliti Sospetti” e che già aveva collaborato con Cruise in “Jack Reacher”.

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McQuarrie dirige con mano sicura delle sequenze d’azione memorabili e cariche di tensione, tra cui l’incipit che vede Cruise realmente appeso ad un aereo in decollo e la lunga scena all’interno della Staatsoper di Vienna dove sulle note di “Turandot” viene omaggiato l’Hitchcock de “L’uomo che sapeva troppo”, ma anche l’impossibile sequenza sott’acqua e infine l’inseguimento mozzafiato in Marocco. A livello di sceneggiatura McQuarrie riesce a costruire un intreccio avvincente, ricreando un’atmosfera da romanzo spionistico di vecchia data, arricchito da dialoghi spesso ironici ma anche tesi e sottili.
Per quanto riguarda il cast un plauso va a Simon Pegg, davvero in forma smagliante, sempre divertente e in certi momenti anche molto intenso, e a Sean Harris, che ritrae un perfetto antagonista, freddo e spettrale. Sottotono invece Jeremy Renner, tranne per qualche scambio divertente con un Alec Baldwin in parte e con l’immancabile Ving Rhames, quel Luther presente sin dal primo episodio della saga. La vera sorpresa però di questo nuovo Mission Impossible è la svedese Rebecca Ferguson, che incarna in maniera sublime un personaggio intrigante, ambiguo e letale ma anche fragile, ideale contraltare per il protagonista, un Tom Cruise ormai perfettamente a suo agio nei panni dell’agente Hunt.

Matteo Santoni