ANCE: il singolo “ANCHE SE”

Lui è Andrea Lovito, in arte ANCE. Cantautore e dissacrante penna della scena toscana che torna in scena con un lavoro che lascia gustare in anteprima un poco per volta partendo da questo primo singolo dal video assai interessante, dalla melodia gustosa e dalle parole per niente banali. Critica sociale potremmo definirla, o attiva resilienza al conformismo. Si intitola “ANCHE SE” e, se da una parte Lui non si schiera con armi affilate, dall’altra non la manda a dire per i buoni di intelligenza che sanno andare oltre le righe. E la contestazione si fa gentile e piccante… “Anche se” alla fine, questo modo di stare al mondo, può andar bene così. O forse è lo stesso ANCE che ci esorta ad affrontare queste immani contraddizioni che ci condizionano le scelte quotidiane…

Noi parliamo tantissimo di estetica. Estetica di fascino, quella da vedere, quella anche da comprendere tra le righe. E questo nuovo singolo cura l’estetica di quello che si vede ma anche di quello che si nasconde. Partiamo proprio da qui: per te che significa estetica?
Per me estetica è il tentativo di rendere un qualcosa universale ai sensi attraverso una prova, dove la sostanza viene valorizzata dalla forma, senza però dover nascondere i difetti e i lati oscuri del carattere, dosando dell’ironia per esorcizzarli.

Il bello da vedere, questo video: com’è nata l’idea e che tipo di concetto di estetica hai inseguito?
Un’idea semplice e veloce, la ripresa in mezzobusto, ovvero l’estetica da TG, da divulgatore. Ci sono dei messaggi ben precisi di questioni irrisolte. I cenni biografici sono il canovaccio per trattare temi ben più importanti.

Ma poi la canzone nasconde tra le righe significati importanti: la duplice chiave di chi può leggerci resa o rivoluzione. “Anche se”… ti prendi gioco degli uomini tutti uguali o ti arrendi a far parte di loro?
È un messaggio all’ascoltatore e dirgli che possiamo affrontare le contraddizioni del genere umano, anziché far finta di nulla e continuare alla deriva ignorandoli. Vanno affrontati per riappropriarsi della propria originalità nelle scelte.

Ormai tutti i cantautori scrivono di questa rivalsa sociale. Praticamente ogni disco ne parla. Un decadimento che pare inarrestabile non trovi?
Scrivere di rivalsa sociale non è decadimento quando è autentica. Per esempio non è rivalsa scimmiottare le culture che non ci appartengono in Italia. Perché è un sentimento innato nell’uomo esprimere i propri malumori, solo che nell’era digitale ha un megafono molto più potente. Il “piangersi addosso” del cantautore è solo uno stereotipo che andrebbe scardinato.

Eppure, per chiudere il cerchio che stiamo tracciando, sembra proprio che il valore sia del mero apparire. Il bello sfacciato… e tra le righe ormai non ci va più nessuno. Da cantautore, come gestisci tutto questo che di certo non stimola e non celebra chi alla parola richiede di più della semplice rima melodica…?
Viviamo l’epoca dove le canzoni si guardano e non si ascoltano più, perdendo sfumature emozionali che lo schermo ci toglie. Ormai per la massa, l’immagine ed il suono saranno sempre più importanti della melodia e tantopiù del testo. “Anche se” non per tutti fortunatamente. Osservandosi bene attorno si può sempre trovare speranza.