Cal Birbanthe: virbazioni dentro storie quotidiane

Che bello quando la vita di ogni giorno poi si veste di un retrogusto glam, quasi losangelino, di quelle luci al neon, di quell’aria R’n’B, acidamente jazz e spigolosa nel mix di voce. Cal Birbanthe sforna un disco in solitaria prima di portarlo nelle mani di Riccardo Sidonia per finalizzarlo come si deve. “Storie” ci arriva così, senza maschere e senza filtri nella sua bellezza metropolitana, digitale, antica…

Noi partiamo sempre parlando di bellezza. Non quella scenica da vetrina. Per Cal Birbanthe cos’è la bellezza e dove pensi di poterla rintracciare?
La bellezza è qualcosa che mi fa vibrare e che incontro così, in maniera semplice e spontanea; da un incontro, a un live, alle piccole e più semplici cose quotidiane. Una volta che hai vibrato, vuol dire che la bellezza ha lasciato traccia dentro di te; per cui per rintracciarla basta guardarsi dentro.

Questo disco alla bellezza sembra chiedere un potere evocativo di quando si era bambini. Ti fa paura la bellezza di domani?
Come si fa ad avere paura della bellezza?! Che sia di ieri, di oggi o di domani…semmai ho paura che si smetta di vedere la bellezza nella sostanza. E per bellezza nel futuro si indicherà solo la forma, l’estetica.

Applauso per il video che facilmente avrebbe risolto giocandosi carte scontate per il funk e per l’estetica del bello. Sei rimasto semplice, quotidiano, come allora… perché?
Grazie mille. Semplicemente volevo essere coerente con i miei gusti, legati ai timbri di quegli anni e con i giovani che ancora adesso vestono in stile ‘’paninaro’’ anni ‘90.

E secondo te che tipo di impatto glam c’è nel domani? Stiamo dando più spazio all’estetica e meno al contenuto?
Si. Di brutto anche, come vi accennavo su.

“Storie” è un disco che unisce contenuto e – appunto – storie di vita. Chi aiuta chi secondo te?
Mah, le storie di vita arricchiscono la poetica che a sua volta, tramutata in un disco, fa compagnia a tutti coloro che ascoltando si rivedono in quest’ultime.

Questo disco nasce da solo ma poi si lavora in studio con Riccardo Sindona. Che passo ulteriore ha fatto secondo te?
Ha fatto un super salto. Riccardo è come un sarto, tu gli chiedi un vestito su misura e lui ti cuce i suoni giusti, assecondando i tuoi gusti, ma con uno sguardo suo, personale e rivolto al presente/futuro.