Caterina Costantini è reduce dal travolgente successo in Puglia di “cara Anna Magnani” accanto a lei Vincenzo Bocciarelli e Nicola Valenzano.
Il 9 novembre al Teatro Ghione metterà in scena “la ciociara” la trasposizione di Annibale Ruccello del testo di Moravia che la fece apprezzare molti anni fa dalla critica .
L’attrice ci concede vivace e magnetica una intervista.
Faremo un piccolo excursus in una vita da palcoscenico tra grandi testi e personaggi emblematici del teatro Italiano
Lei la Costantini è davvero un pezzo del Teatro Italiano .
Giovanissima ma affamata di esperienze artistiche approda prima al Piccolo teatro di Bari e poi al CUT del capoluogo pugliese ma velocemente si sposta a Roma dove viene scoperta dal grande Enrico Maria Salerno.
Da allora la Costantini ha veramente calcato palcoscenici con i più altisonanti nomi del teatro Italiano. Lei è rimasta Caterina Costantini ma la sua grinta mediterranea, i suoi verdi occhi felini uniti al suo fascino bonario e feroce ricordano moltissimo “Nannarella” la nostra attrice più emblematica del neorealismo. Inoltre l’interprete è dotata di una voce meravigliosa che alterna sapientemente ora materna ora dominante, tutto questo potenziale ha portato moltissimi critici negli anni a paragonarla alla Magnani stessa.
La Costantini ha lavorato tra i tanti con Ingrid Thulin, Paola Borboni, Marina Malfatti, Nando Gazzolo, Regina Bianchi, Luigi Squarzina, Lando Buzzanca e non dimentichiamo il suo grande sodalizio con il padre di suo figlio l’indimenticabile attore Aldo Reggiani ( La freccia nera, La donna della domenica) che l’ha resa madre dell’ apprezzatissimo Primo Reggiani uno degli attori più quotati nel Cinema Italiano.
“Mio figlio Primo me lo ha sempre detto, Mamma tu mi hai Iniettato una brutta malattia…. il teatro”. ci dice ridendo.
Talento, fascino viscerale e antico, mediterraneità e ironia tutto questo e altro ci svela questa tigre indomita del Teatro Italiano nell’intervista.
Signora Costantini come è stato il ritorno nella sua Puglia ?
Beh nella mia regione ho sempre adesioni , cosa che non ho in altre parti, ma qui ho anche fatto cose importanti.
Ma oggi non mi importa neanche più dello spazio teatrale stesso ma solo l’empatia con il pubblico oggi mi interessa .
Dalla Puglia ero partita giovane, ho iniziato a 15 anni col teatro. Bari oggi è fiorente, ma Roma è sempre Roma e rimane la città dove vivono mio figlio e mio nipote.
Come nacque il parallelo con la Magnani ?
Annibale Ruccello fece adattamento teatrale di “la ciociara” con la regia di Aldo Reggiani. Aldo fece una regia teatrale strepitosa e la critica vedendomi tirò fuori il parallelo con la Magnani . Dissero “più Magnani che Loren “. Facendomi un vero attestato. Al cinema doveva farla la Magnani la madre in “La ciociara”, lo disse Moravia stesso in conferenza stampa, ma rinunciò ritenendo poco probabile la Loren come figlia, troppo fiorente e già donna.
Lei ha lavorato con tre Icone assolute del teatro e del cinema Marina Malfatti, Paola Borboni e Regina Bianchi ce le descrive un poco?
Con Marina ci fu una bella amicizia, a parte la classe, direi che mi colpì la sua determinazione incredibile. Ricordo molto fortemente ” Lisistrata ” con tutti giovani Castellitto, Anna Bonaiuto un ‘ esperienza fantastica, io ricordo le facevo qualche puntura di vitamina tanto eravamo vicine. Marina era davvero la determinazione. Paola Borboni mi ha adorata, “l attore scrive sull ‘acqua” diceva frase che ho mai dimenticato. Paola mi difese anche da screzi con un attore che non mi voleva in ditta in” Yerma”. Lo stoicismo di Paola era incredibile, insieme al suo dono innato di darsi al pubblico, era forza pura, era una stoica e non si è mai lamentata di nulla, certo erano fortissime le sue simpatie e antipatie.
Regina Bianchi mi passò i suoi tempi , devo riconoscere che mi ha insegnato la sottrazione, il non far troppo.
Pirandello come autore muove ogni interprete a livello emotivo cosa le ha lasciato ?
Sicuramente” la vita che ti diedi” fu un modo di esorcizzare la perdita di un nipote amatissimo e la relativa sofferenza di mia sorella, e tutto ciò mi ha portato davvero su questo testo. La perdita di un figlio non è in natura. Una tematica non in natura è pura esperienza di dolore, Pirandello scava davvero su molti piani.
Al cinema dopo la Cavani che successe?
Ho fatto un incontro con Fellini per ” E la nave va “era entusiasta ma poi non si è combinato . Mi ha richiamato per la pubblicità della Campari che poi la fece la Anna Falchi ma il cinema è così, va corteggiato e alimentato. Devo dire che ero una gran bella ragazza ma avrei dovuto rinunciare alle turneè, magari arrivavano proposte mentre ero all’Argentina con la regia di Squarzina e con Tedeschi Gianrico, lavoravo molto e non avevo l’opportunità di inseguire il cinema.
“Si vede che sei un’ attrice di teatro “questa frase non l’ avrebbero mai detta a Gassman.
Se la Magnani fosse nata oggi forse non avrebbe avuto la stessa storia artistica .
Apprezzare il talento vuol dire dare più spazio ai giovani e non solo i nomi televisivi, non esisterà piu un Gassman se non lo fate uscire, visto che la meritocrazia oggi non esiste. In America attori come Al Pacino si mettono in terza quarta battuta per lasciare lo spazio ai giovani. Qui son tutti attaccati alla poltrona.
Lei ha diviso il palcoscenico con un mito del cinema come Ingrid Thulin (Visconti, Bergman, Ferreri ) ma chi era?
Ingrid l ho amata in modo viscerale, immensa attrice, era spettacolare .Contrasto vi era certo tra me e lei pure fisicamente “la casa di bernarda Alba” di Garcia Lorca dove io ero Ponzia e Bernarda era lei Ingrid nel ruolo di una donna crudele che tiene segregati 5 figli, fu uno incontro speciale.
Ricordo una donna leale, nelle difficoltà era dalla mia.
Ero produttrice anche e mi è stata vicino professionalmente. Viveva in una villa a Sacrofano era diffidente, ma molto attenta e sceglieva con chi aprirsi. Era unica e irripetibile
A breve sarà ancora in scena, ma come riuscirà a rendere ancora attuale ” La ciociara”?
Parliamo di guerra e stupro dunque è attualissimo di per sè, ma terrò fede alla regia di Aldo Reggiani che riprenderò nonostante il tempo che è passato, credo sia ancora una grande cosa; con quelle luci caravaggesche, un lavoro meticoloso e rispettoso del testo. Ci saranno Vincenzo Pellicanò, Armando De Ceccon, Vincenzo Bocciarelli e la grande Anna Maria Guarnieri.
Aldo Reggiani era davvero grande e non lo era solo al cinema ma un grandissimo del teatro con trionfi alle spalle come “Giulio Cesare ” “Machbeth”o ” La dodicesima notte”
Ci regala un sogno nel cassetto di Caterina Costantini ?
Vorrei fare Madre Coraggio di Brecht, l ho sempre amato come testo ma ho mai ritenuto fosse arrivato il momento di farlo. Poi vorrei fare Ecuba . Riprenderò Medea al teatro Marconi.
“La vita che ti diedi “ vorrei farlo anche nel mio teatro, devo dire inoltre che dal 1985 sono stata una delle prime donne produttrici in questo ambiente, cosa non facilissima.
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