Come ha vissuto il festival la scrittrice Melanie Francesca

Melanie Francesca e Beppe convertini

Come ha vissuto il festival della canzone italiana a scrittrice e artista internazionale Melanie Francesca!

Sanremo 24 si è concluso con le sue gioie e le sue polemiche. Da Ghali che invoca lo stop al genocidio, a Geolier accusato di falsificazione dei voti, dopo esser stato massacrato dai fischi di un pubblico che non approvava la sua scalata in classifica, alle parentesi sceniche dei balletti di Lorella Cuccarini e Fiorello, e ai siparietti filosofici di una grande comica: Teresa Mannino, che ci ha illuminati tutti di allegria.

Ci racconta l’artista Melanie Francesca:

Melanie Francesca
Melanie Francesca

Accanto a questo Sanremo sul palco dell’Ariston c’è tutto il movimento intorno ad esso, di una cittadina che il carnevale quest’anno l’ha vissuto con fiumane di gente sulle strade per assistere alle esibizioni e le interviste in piazza, là dove il palco diventa il villaggio intero. La dolce vita italiana che torna con la magia dei suoi borghi romantici, e per un attimo sembra che il mondo si fermi, con la guerra e tutto il resto, mentre i giornalisti parlano solo di chi vincerà questo giro di giostra, e finalmente la cronaca depressiva che ci attanaglia ogni giorno ci da tregua. 

Come è bello festeggiare insieme tifando i cantanti, vibrando con loro, c’è stato un ritorno di grandi stelle come la Berté e la Mannoia, ma vincono i giovani, in questo caso Angiolina Mango, con una canzone che dal titolo promette meno di quel che è. Mai avrei pensato che celebrare la noia potesse esser vincente, ma è in fondo è da questo sentimento di vuoto che nascono tante idee, come quando hai figli e se vuoi che siano creativi devi smettere di stordirli di impegni. E allora questa magnifica sensazione di stanchezza e vuoto generano torrenti di passione.

A me sta simpatico pure Geolier che mi ricorda vagamente Olio di Stanlio, ricordate il film muto americano? Di una bontà che solo gli artisti veri possono avere, difficile incassare tanti fischi senza restarci malissimo. Ma lui si è ripreso e si è difeso dalle accuse in maniera tenera, disarmante. 

Il mio sanremo l’ho vissuto a un passo dall’Ariston, in una location altrettanto affascinante: il teatro centrale di Sanremo, dove si sono esibite tante star nostrane che hanno fatto la storia della televisione e della musica, Jo squillo, Valeria Marini, Carmen Russo, ecc.ecc.

Su quel palco ci sono salita anch’io per ricevere un premio da consegnare a un grande artista della televisione, Piero Chiambretti, per me pure mentore e insegnante, visto che ho lavorato con lui.

Chiambretti che ha sempre preparato le sue trasmissioni come un pittore, disegnandole su un foglio, dalla scenografia ai costumi, curando ogni piccolo dettaglio, pure la grafia dei titoli del programma.

Le sue sono sempre state visioni oniriche e magiche, quasi felliniane se tieni in considerazione il parterre di personaggi eccentrici di cui si è sempre circondato. Un concetto di base, un disegno, e poi tutto il resto che si snoda in un flusso della coscienza a un passo dal genio.

Vivere questa Sanremo, è stata una bellissima esperienza. Da Abu Dhabi, dove sto scrivendo, scorro google e vengo invasa da titoli inglesi che parlano della vincitrice, che forse porterà all’Eurovision proprio La Noia, segno che Sanremo, a un passo da Montecarlo e Cannes, vive nel cuore del mondo per il brillantato splendore di uno spettacolo a cui nessuno può più rinunciare.

A cura di Mario Altomura