Firenze, Teatro della Pergola: torna Stefano Massini con L’interpretazione dei sogni

Si annuncia il tutto esaurito per Stefano Massini che torna al Teatro della Pergola con L’interpretazione dei sogni il 26 e il 27 marzo, ore 21, dopo il debutto in prima nazionale a Firenze nella scorsa stagione, e una lunga tournée che da allora ha raccolto grandi successi nei maggiori teatri di tutta Italia.

Lo spettacolo, liberamente ispirato e tratto dagli scritti di Sigmund Freud, prodotto da Teatro della Toscana, Teatro Stabile di Bolzano, Teatro di Roma, in collaborazione con Piccolo Teatro di Milano / Teatro d’Europa, ha incontrato ovunque un’importante risposta e accoglienza da parte del pubblico, entusiasta dell’estro di narratore di Massini, qui al servizio di un impressionante catalogo umano.

Fra le scene di Marco Rossi, le luci di Alfredo Piras, le opere pittoriche di Walter Sardonini, le musiche di Enrico Fink, eseguite dal vivo da Saverio Zacchei al trombone e tastiere, Damiano Terzoni alle chitarre, Rachele Innocenti al violino, il contributo in voce e video di Luisa Cattaneo, le maschere e i costumi di Elena Bianchini, prende forma un variopinto mosaico di personaggi che, narrando i propri sogni, compongono una sinfonia di visioni e di possibili interpretazioni, in cui il pubblico si riconosce e ritrova.

 Stefano Massini porta a compimento la sua decennale ricerca su L’interpretazione dei sogni di Sigmund Freud, iniziata nel 2008 e costellata di prestigiose occasioni pubbliche, compresa la tappa intermedia del romanzo di grande successo, L’interpretatore dei sogni, pubblicato da Mondadori nel 2017 e tradotto in più lingue.

Dove andiamo quando sogniamo? Che cosa cerchiamo di dire a noi stessi in quello spazio sospeso, ulteriore e intermedio, che ci accoglie appena chiudiamo gli occhi? Ogni essere sogna, al di là del fatto che ne conservi memoria: la nostra esistenza è un susseguirsi di visioni notturne, architetture elaborate e complesse, la cui edificazione obbedisce a una necessità naturale. E allora la domanda diventa: perché sogniamo? Perché per l’essere umano è un bisogno vitale e ineludibile?

La ricerca di Massini su Freud, pietra miliare del Novecento, tenta una risposta attraverso l’analisi di numerosi casi clinici, talora drammatici, talora perfino buffi e occasionali, ognuno capace di rivelarci qualcosa sulle leggi misteriose e splendide che sovrintendono alle nostre messinscene notturne. Sì, messinscene. Perché il sogno nella lettura di Freud ha un impianto profondamente teatrale, evidente fino da quel titolo originario del volume che alludeva a una vera e propria “drammaturgia onirica”. La sua indagine all’interno dei nostri sogni non prevede soltanto architetture e ingegnerie simboliche, ma tocca inevitabilmente il tema delle rimozioni, dei non detti e delle censure. E dunque ecco scaturire l’ultima domanda: con quali regole si procede, nel fantasmagorico teatro del Sogno?