Ghostbusters – Minaccia glaciale: ma che freddo fa!

Ghostbusters – Minaccia glaciale, diretto da Gil Kenan, inizia con la famiglia Spengler che abbandona la piccola e sperduta cittadina di Summerville per dirigersi a New York City.

Si torna infatti nella vecchia stazione dei pompieri, dove i nostri risaneranno le rovine dell’ex base degli acchiappafantasmi per far fronte ad una nuova escalation di infestazioni spettrali. Chi chiamerai? Il tormentone continua.

Phoebe Spengler, interpretata da McKenna Grace, è la mente della famiglia, la sola a quanto pare ad aver ereditato i geni di suo nonno, quel famoso Egon Spengler impersonato nei primi due film della saga dall’attore Harold Ramis scomparso nel 2014. La ragazzina di quindici anni è la vera leader dei nuovi Ghostbusters: organizzata e metodica, analizza in un amen equazioni e teorie della meccanica quantistica, mentre gli altri componenti suoi parenti sembrano solo ruotarle attorno. Nell’ordine, suo fratello Trevor Spengler, portato sulla scena da Finn Wolfhard, un impacciato sedicenne la cui interpretazione risulta essere ancora intrappolata nel sottosopra di Stranger things. La mamma che, dopo essersi salvata da Zuul in Ghostbusters – Legacy, prova a dare il suo aiuto, ma l’attrice che la incarna, ovvero Carrie Coon, rende bene l’idea di quanto spaesata possa essere una figura insulsa ai fini della trama (quasi inesistente) e del contesto. Peggio ancora il suo compagno Gary, dai connotati del Paul Rudd noto come Ant-Man di casa Marvel, qui poco più di una sagoma di cartone che si emoziona per un nonnulla, senza emozionare però nessuno.

I fantasmi intanto sono ovunque e la famiglia, rimessa in sesto a tempo di record la vecchia stazione dei pompieri, inizia a correre sulle strade di New York a bordo dell’inossidabile vettura Ecto-1 a tutta velocità, con Gary al volante e Phoebe che utilizza il fucile protonico sparando contro ogni spettro che incrocia e rischiando di friggere passanti e palazzi. Provocano danni ingenti a veicoli e strutture e, per questo, sono tutti chiamati a risponderne davanti al sindaco Walter Peck, proprio lui!! Lo stesso dei Ghostbusters degli anni Ottanta, ovvero sempre William Atherton. Da qui si continua con l’operazione nostalgia, già operata nel menzionato Ghostbusters – Legacy, dove si riesumava una brutta copia di Gozer, sconfitta insieme ai vecchi acchiappafantasmi. Ray Stantz alias Dan Aykroyd acquista antichi manufatti potenzialmente maledetti per limitare le infestazioni ectoplasmatiche e aiutare così i protagonisti.

In particolare un reperto vendutogli da un uomo, il Nadeem Razmaadi rappresentato da Kumail Najiani, ha imprigionato dentro di sé un’entità malvagia, in grado di scatenare un’altra era glaciale. Vedremo i vecchi acchiappafantasmi riunirsi ancora per salvare il mondo. Bill Murray, Ernie Hudson rispettivamente nei panni di Peter Venkman e Winston Zeddemore, più ovviamente il loro inseparabile compagno Ray Stanz, daranno di nuovo man forte ai più giovani. Ghostbusters – Minaccia glaciale accelera ancor di più sull’azione. Niente da dire per quanto concerne gli effetti visivi e tutto il comparto tecnico, ma alcune battute di Venkman sono stantie e il finale è frettoloso. Si potrebbe anche dire “Ma che freddo fa”, non tanto per il ghiaccio presente sulle scene, ma perché non si fa in tempo ad empatizzare con nessuno, tanto meno con gli altri giovani acchiappafantasmi Lucky Domingo e Podcast, che restano sullo sfondo insieme a coloro che li interpretano: Celeste O’Connor e Logan Kim. Il film non ha dunque personalità e ci si domanda se c’era davvero bisogno di continuare questa saga!

 

 

Fabrizio Battisti