Gli infedeli: il remake italiano della commedia con Jean Dujardin

Gli infedeli, fedele (fino ad un certo punto) remake della commedia francese a episodi che nel 2012 aveva visto protagonisti Jean Dujardin e Gilles Lellouche e riguardante le varie declinazioni dei comportamenti fedifraghi maschili, è arrivato il 15 Luglio 2020 sulla piattaforma Netflix.

Diretto da Stefano Mordini e con protagonisti  Valerio Mastandrea e Riccardo Scamarcio, include nel cast anche Massimiliano Gallo, Laura Chiatti, Valentina Cervi, Euridice Axen e Marina Foïs.

Mordini – che firma anche la sceneggiatura insieme a Filippo Bologna e allo stesso Scamarcio – riprende la struttura, le idee e le intenzioni del film originale adattandole, nel contempo, ai luoghi classici della commedia italiana, risultando unico regista a differenza di quanto avvenne nel prototipo, in cui ogni episodio portava la firma di un diverso autore.

Al centro di tutto abbiamo il tema molto maschile degli uomini eterni insoddisfatti, fedifraghi, bugiardi, alla costante ricerca di qualcosa fuori dal matrimonio (in pratica Scamarcio ci fa capire come la pensano le donne usando la psicologia al contrario, ma non abbiamo dubbi che alcune idee nella storia siano sue, oltre che decisamente validissime).

Gli infedeli parte con un breve prologo che ci mostra una coppia discutere animatamente prima di imbarcarsi su un volo per le Maldive. La moglie (Euridice Axen) è convinta che il marito (Massimiliano Gallo) l’abbia tradita e cerca in tutti modi di farlo confessare. Sarà lui la chiave per scoprire tutta la verità delle storie raccontate in seguito.

Il primo episodio vede Mauro (Valerio Mastandrea) confessare un tradimento alla moglie (Valentina Cervi), che a sua volta ammette la sua infedeltà con tutte le conseguenze.

Nel secondo Lorenzo (Riccardo Scamarcio) è un sedicente sciupafemmine in cerca di un’avventura extraconiugale durante un convegno di lavoro. Un classico della Commedia all’italiana ben interpretato dal Riccardo nazionale.

Il terzo tira nuovamente in ballo Mastandrea nei panni di un bancario insoddisfatto dalla vita coniugale e che cerca il brivido della trasgressione in un locale a luci rosse.

Laura Chiatti è infine la protagonista dell’ultimo segmento, nei panni della ricca moglie di Riccardo Scamarcio, colto in flagrante adulterio e che inventa un piano diabolico per eludere le accuse.

Mentre l’epilogo prologo vede insieme Mastandrea, Scamarcio e Gallo impegnati a scambiarsi opinioni sulle massime della vita, sul fatto che la propensione al tradimento seriale da parte dell’uomo sembri appartenere al patrimonio genetico maschile.

In generale, Gli infedeli è un lungometraggio gradevole ma che, senza dubbio, risente un po’ troppo dei clichè ormai desueti che lanciano un messaggio alle donne, le quali potrebbero no comprendere la sottile ironia dell’insieme.

Peccato per l’assenza di verve comica rispetto alla versione francese, perché il film di Mordini rimane comunque una valida scelta di intrattenimento per gli abbonati di Netflix.

Le immagini presenti in questa recensione sono di Andrea Pirrello.

 

 

Roberto Leofrigio