IL CRITICONE, 5a PUNTATA: “THE WALK” E “LO STAGISTA INASPETTATO”

Walk e Stagista

Quinta puntata de “Il Criticone“, con le recensioni dei film in sala. Oggi recuperiamo l’emozionante “The walk” e il simpatico “Lo stagista inaspettato“.

 

THE WALK

Presentato alla Festa del cinema di Roma, esce l’atteso film sull’impresa di Philippe Petit, diretto da Robert Zemeckis.

Un’incredibile storia vera. 1973, Philippe Petit (Joseph Gordon-Levitt) è un giovane funambolo francese, di quelli che camminano su una corda tesa, e sogna in grande. Dopo aver appreso tutti i segreti del mestiere dallo scorbutico circense Papa Rudy (Ben Kingsley) e lasciata la casa dei genitori, si trasferisce a Parigi. Ma qui non si accontenta di lavorare in un circo o di esibirsi per strada, dove conosce la bella Annie (Charlotte Le Bon). Lui punta molto, molto più in alto, riuscendo in un’impresa eclatante: camminare sulla sua corda tesa da una torre all’altra della cattedrale di Notre-Dame. E mentre i giornali stranieri lo osannano, i francesi lo stigmatizzano, ma si sa.. nessuno è profeta in patria.

Annie (Charlotte Le Bon) and Philippe Petit (Joseph Gordon-Levitt) in TriStar Pictures' THE WALK.

Annie (Charlotte Le Bon) e Philippe Petit (Joseph Gordon-Levitt)

Quando Petit vede su una rivista la foto delle Torri Gemelle di New York in costruzione, decide di tentare un’impresa ai limiti dell’impossibile: camminare sospeso tra le due torri a 415 metri di altezza, approfittando dei lavori ancora in fase di ultimazione. Aiutato da Annie e da alcuni complici inizia quindi una corsa contro il tempo verso la data fissata per l’impresa, il 6 agosto 1974.

Philippe Petit (Joseph Gordon-Levitt) in TriStar Pictures' THE WALK.

L’inizio dell’impresa di Petit sulle Torri Gemelle di New York

Teso, emozionante, poetico, toccante. Una gamma costante di sentimenti pervade questo funambolico biopic del grande Robert Zemeckis. Il regista premio Oscar per “Forrest Gump” sceglie la chiave del racconto in prima persona da parte di Petit (interpretato dall’ottimo Joseph Gordon-Levitt) che ci accompagna per tutto il film raccontandoci e facendoci “vivere” con lui tutte le fasi che hanno portato all’irripetibile impresa. L’uso del 3D è ovviamente spettacolare, con un’incredibile ricostruzione delle Torri Gemelle e con scene mozzafiato che metteranno a dura prova la resistenza di chi soffre di vertigini (compreso il sottoscritto). E anche se si sa già come andrà a finire, i colpi di scena non mancano, facendo sobbalzare lo spettatore più di una volta dalla sedia. Ma appunto il film non è solo un insieme di immagini spettacolari, perché racchiude in sé tutta la poesia di quello che viviamo anche noi come un autentico sogno, nel quale ci immergiamo totalmente fino a farlo diventare quasi nostro. E poi attenzione al finale, potente ed evocativo, che strapperà più una lacrima. Il personaggio di Ben Kingsley, invece, è a più riprese davvero sardonico e divertente, con il suo atteggiamento da vecchio maestro paraculo e venale. Peccato che il pubblico italiano non abbia premiato il film, relegandolo solo all’8° posto del box office nella prima settimana di programmazione. Una raccomandazione: vedetelo assolutamente in 3D e poi recuperate il documentario premio Oscar “Man on wire – Un uomo tra le Torri“, così avrete una panoramica completa su ciò che è accaduto realmente anche dopo.

VOTO: 8

Director Robert Zemeckis with Sir Ben Kingsley (middle) and Joseph Gordon-Levitt on the set of TriStar Pictures' THE WALK.

Il regista Robert Zemeckis dirige Ben Kingsley e Joseph Gordon-Levitt


LO STAGISTA INASPETTATO

Il secondo film di oggi è la commedia con il vecchio, ma ancora valido Robert De Niro.

Ben Whittaker (Robert De Niro) è un settantenne vedovo che si annoia terribilmente, visto che da quando è andato in pensione non si sente più utile. Un giorno trova un insolito annuncio di lavoro in cui un’azienda di moda che opera online ricerca stagisti senior. Coglie l’occasione al volo e viene assunto dalla “About the Fit“, fondata e diretta dalla giovane Jules Ostin (Anne Hathaway), aiutata da Cameron (Andrew Rannells). Insieme a Ben ci sono anche altri giovani stagisti, superati in breve tempo dall’efficienza dell’affabile nonno, tanto da essere promosso alle dirette dipendenze dell’ormai quasi esaurita Jules. Infatti la meticolosa e stressata direttrice, che pensa quasi solo all’azienda trascurando il marito (Anders Holm) e la piccola figlia, è sull’orlo di una crisi ed è in cerca di un amministratore delegato a cui demandare una parte del suo stressante lavoro. Dopo un’iniziale spaesamento per la troppa arguzia di Ben, Jules inizia piano piano ad apprezzare il suo attempato stagista, che sarà fondamentale per le sorti dell’azienda e anche per quelle familiari.

Stagista 1

Jules Ostin (Anne Hathaway) e Ben Whittaker (Robert De Niro)

Nancy Meyers continua a non sbagliare un colpo, e dopo i cinque bei film precedenti (Genitori in trappola, What women want, Tutto può succedere, L’amore non va in vacanza, E’ complicato), sforna una nuova deliziosa commedia, con un impianto un po’ convenzionale ma allo stesso tempo convincente. Il film è divertente e pieno di buoni sentimenti, pur non affogando (fortunatamente) nella melassa, con un conflitto generazionale che, in fondo, tanto conflitto non è. L’affabile Ben di un ritrovato Robert De Niro conquisterebbe davvero chiunque, quasi troppo perfetto per essere vero. Ottima anche Anne Hathaway passata, dopo “Il diavolo veste Prada“, dall’altra parte della barricata, nei panni della nevrotica (ma non acida) direttrice.

Stagista 2

Jason (Adam DeVine), Fiona (Rene Russo), Ben (R. De Niro) e Davis (Zack Pearlman)

Per il resto, buon cast composto da attori televisivi come Andrew Rannells di “The new normal” e il duo di “Workaholics” Anders Holm e Adam DeVine (visto anche in “Modern family”) e da brave caratteriste come Rene RussoCelia Weston, con una particina anche per il Nat Wolff di “Città di carta“. Curiosa la genesi della produzione: il film doveva essere prodotto dalla Paramount e gli interpreti designati erano Tina Fey e Michael Caine ma, visti i problemi di budget, la Meyers trasferì il tutto alla Warner Bros. che ingaggiò Reese Witherspoon come protagonista. Anche quest’ultima però dovette abbandonare per altri impegni e alla fine fu scelta la Hathaway. Ottimo il risultato al botteghino, con oltre 160 milioni di $ incassati in tutto il mondo, compresi i 2 milioni del nostro paese. Insomma, ogni tanto un film di buoni sentimenti ci sta, quindi anche chi (come il sottoscritto) ama tutt’altro genere, riuscirà a sopravvivere alla visione.

VOTO: 7

Il cast del film al completo per la prima newyorkese


 

Nei prossimi due appuntamenti de “Il Criticone” parleremo dell’horror “Crimson Peak” e del drammatico “Mustang” e poi delle commedie “Tutto può accadere a Broadway” e “Tutti pazzi in casa mia“.

 

Ivan Zingariello

 

Walk e Stagista