“IL TEATRO DELLA COMUNITÀ: L’INCONTRO DI IDEE ATTRAVERSO MARCO DI STEFANO”

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“Può appartenere ad ognuno di noi”

È la forma teatrale creata da Marco Di Stefano e Brigitte Christensen all’inizio degli anni Ottanta, e che subito si è identificata nel teatro di ricerca di quegli anni, arricchita dall’esperienza di nuove e antiche forme di comunicazione.
Il primo esperimento di Teatro della Comunità è stato anche il pretesto per la nascita del “Festival Internazionale del Teatro” di Amandola, divenuto anno dopo anno un punto di riferimento per artisti e pubblico, un’occasione per sperimentare nuovi modi di comunicazione.
La conclusione “naturale” del festival di Amandola, dopo sedici indimenticabili edizioni, spinge Di Stefano, insieme alla danzatrice e coreografa Tanya Khabarova, a divulgare questa forma teatrale in numerosi Paesi europei e non solo.
Il Teatro della Comunità è un teatro voluto e fatto dalla gente comune, dal pubblico, il quale ha finalmente la possibilità di far sentire la propria voce; è un teatro che recupera la sua funzione sociale, politica e culturale.
Il Teatro della Comunità è un incontro tra generazioni, dove persone comuni danno vita ad uno spettacolo in cui sono loro i veri protagonisti, nei ruoli di attori, registi e scenografi.
Quando è possibile, lo spettacolo viene realizzato nel teatro principale della città, o in altri luoghi di quartiere, per aprire alla comunità spazi – spesso poco utilizzati – di riunione, di riflessione, di confronto.

Marco Di Stefano organizza incontri dove chiunque può partecipare, poi si va avanti con prove, scambi di idee e proposte. Tutti insieme, fino al debutto. Il divertimento e il successo sono assicurati. Lo testimoniano le 80 produzioni di Teatro della Comunità in 18 Paesi nel mondo (iniziate nel 1984 al Festival di Amandola).
È il teatro come polis (città), agorà (piazza), dove la nostalgia delle cose perdute, i frammenti di storia della nostra memoria si mescolano attraverso le differenti età dei partecipanti, s’intrecciano al racconto del presente e si proiettano verso il bisogno del futuro. È il teatro che può appartenere ad ognuno di noi.

Il progetto è ben radicato nelle Marche. La città di Macerata, infatti, ha accolto questa forma di teatro con grande entusiasmo, tanto da far nascere il progetto “Così vicino così lontano – Macer/azione”. Nel 2002 è iniziata una collaborazione stabile con l’ANMIC Macerata, associazione che si occupa di persone disabili e che le ha portate a partecipare al Teatro della Comunità.
Un’iniziativa importante perché, trattandosi di comunità, il teatro deve dare spazio a tutti. Il riconoscimento per questo lavoro è dato anche dal fatto che, da tre anni, le Compagnie Teatrali Riunite di Macerata hanno inserito il Teatro della Comunità nella rassegna teatrale “Angelo Perugini”. Il progetto è stato esteso anche alla città di Civitanova Marche.

Un grazie particolare va al Comune di Macerata e alla Provincia di Macerata, che hanno reso possibile questo progetto sostenendolo economicamente, e alla Fondazione Carima per il suo contributo.

Marco Di Stefano
Direttore artistico Teatro della Comunità

Marco Di Stefano è attore e regista di cinema e teatro, da oltre 25 anni nei circuiti del teatro internazionale. È anche docente di teatro e comunicazione, con i suoi laboratori “Acqua, terra, aria, fuoco” per la Y.P.O. (Young President Organization) di Dallas (Texas) e docente di cinema dal 1993 presso lo European Film Collage (Danimarca). Ha registrato programmi di poesie e racconti per la radio e la televisone. Suona la tromba.
Importanti per la sua formazione professionale sono stati gli incontri con Jerzy Grotowsky e Richard Ciezlak del Teatro Laboratorium (Polonia), L’Odin Teatret di Eugenio Barba, la danza balinese, il Living Theatre, il Kaskade teatret con Brigitte Christensen, Romano Colombaioni, e molti artisti della scena internazionale, tra i quali Tanya Khabarova, danzatrice e coreografa, eclettica artista, co-fondatrice dei Derevo. Di Stefano ha lavorato con Bolognini, Luchetti, Altman, Ullman, Lars von Trier. Tra i suoi film, l’ultima interpretazione è quella ne “L’Eremita” (2012), per la regia di Al Festa, vincitore del Fanta Festival 2012.

Il 23 giugno prossimo l’attore sarà presente al Fantafestival che si terrà nella Multisala Barberini di Roma grazie al regista Gerard Diefenthal per il Film: Darkside Witches

Marco Di Stefano è il fondatore del Festival di Amandola, di cui è stato direttore artistico per 19 edizioni. Dirige il Teatro della Comunità con Tanya Khabarova: oltre 80 le produzioni finora realizzate, in 18 paesi del mondo.

A tu per tu con Marco, aneddoti e curiosità di un Attore e regista internazionale
“Aneddotti curiosita fatti strani..me ne sono capitati tanti..io non sono mai stato l’ attore che aspetta la telefonata a casa. Da sempre mi sono dato da fare perchè i progetti partano e il lavoro si sviluppi..anche film o spettacoli di altri…non conosco la parola gelosia..anche se spesso sono stato vittima di invidia da parte di altri..come non mi piace la competitività..competizione e arte son concetti che secondo me non vanno d’accordo..io sono felice del successo e del lavoro degli altri..e mi piace creare intorno a me..per quanto è possibile..in questi tempi carichi di odio..un’ atmosfera di pace..sono stato uno dei primi a Pisa a voler fare servizio civile..pacifista convinto..al mio primo film di guerra . Dovetti sparare con mitragliatrice ,  pistola , mitra e bombe a mano..feci il servizio militare sul….set…i mercenari dell’ Apocalisse  di Leandro Lucchetti..ero agli inizi..e molti anni e film dopo il film Il Maestro degli Errori di Piero Maria Benfatti..prodotto da Lampo Calenda e Alessandra Martucci..con Tobias Moretti, Remo Girone, Lino Capolicchio e anche me stesso nei panni del principe Cosimo dei Medici  sulla vita dell’astrologo Cecco d Ascoli. Ucciso dall’ inquisizione…bene questo film fu proiettato al Festival di Toronto perchè senza conoscere nessuno..andai all’ ufficio del festival a Toronto..dove ero con mia moglie Tanya Khabarova..lei danzava il suo reflection al festival Flyng solo..e con un semplice dvd di prova. Convinsi gli organizzatori a fare la serata speciale..che ebbe grande successo…il film in Italia non è ancora uscito….altra mentalità e altra apertura …fuori dai nostri confini..ma ci arriveremo! Marco”
Concita Occhipinti