In blu-ray gli horror The djinn e The offering – Nessuna anima è salva

Midnight Factory, collana di Plaion pictures dedicata al cinema horror, arricchisce ulteriormente il suo sempre più espanso catalogo distribuendo in limited edition blu-ray The djinn e The offering – Nessuna anima è salva.

Disponibili nello store FanFactory, entrambi i titoli sono corredati di trailer italiano quale contenuto extra e di interessante booklet presente all’interno della custodia amaray inserita in slip case cartonato.

 

The djinn (2021)

Quando iniziamo a pensare alle cose che ci mancano dimentichiamo quelle che abbiamo. È questa la morale di fondo del lungometraggio diretto a quattro mani da David Charbonier e Justin Powell, autori di The boy behind the door, il cui titolo può tranquillamente richiamare alla memoria quello del Djinn che ha chiuso nel 2013 la carriera del compianto Tobe Hooper. D’altra parte, come avvenuto anche nella saga Wishmaster, al centro dell’operazione abbiamo la consueta rivisitazione diabolica del genio della lampada, in questo caso però sfruttato tutt’altro che alla maniera del tipico boogeyman da slasher movie.

E ci si immerge nell’autunno del 1989, con il dodicenne Dylan Jacobs superbamente interpretato da Ezra Dewey che, muto e afflitto dall’asma, imbattutosi in un misterioso libro di incantesimi esegue un rituale desiderando di avere una voce; senza immaginare, però, di scatenare una malefica forza interessata a riscattare la sua anima. Una forza che assume diverse fisionomie, compresa quella della mamma del protagonista, morta suicida, e che mette in atto un autentico gioco del gatto e del topo all’interno dei pochi metri quadri che rappresentano l’appartamento d’ambientazione. Perché, una volta tirata in ballo la pericolosa entità, sono i connotati di un claustrofobico thriller soprannaturale in salsa home invasion quelli che assume la circa ora e venti di visione. Una circa ora e venti che, tra un vecchio televisore privo di segnale video che sembra quasi richiamare alla memoria quello di Poltergeist – Demoniache presenze (riecco Hooper) e vari momenti della situazione d’assedio chiaramente influenzati dal lungo confronto tra Michael Mayers e la babysitter Laurie Strode che caratterizzò la fase conclusiva di Halloween – La notte delle streghe di John Carpenter, i due registi gestiscono miscelando a dovere atmosfera cupa, dialoghi ridotti all’osso e lenti ma coinvolgenti ritmi di narrazione.

 

The offering – Nessuna anima è salva (2022)

Nella speranza di riconciliarsi con il padre ebreo ortodosso, il figlio di un impresario funebre torna a casa insieme alla moglie in dolce attesa senza immaginare che qualcosa di terribile stia per minacciare proprio il pargolo in arrivo; perché nell’obitorio di famiglia viene recapitato un cadavere che sembrerebbe essere posseduto da un’antica entità meglio conosciuta come “ladra di bambini”.

Ovvero l’attrazione da brivido destinata a movimentare quello che, visto nelle sale cinematografiche italiane a fine Febbraio 2023, rappresenta il primo lungometraggio a firma di Oliver Park, attore poi passato dietro la macchina da presa con cortometraggi, televisione e il collettivo A night of horror: Nightmare radio. Una co-produzione tra Stati Uniti, Regno Unito e Bulgaria che, consigliata in particolar modo ai seguaci irriducibili di possessioni e maledizioni assortite da grande schermo, presenta un plot in un certo senso analogo da un lato a quello che fu nel 2016 al servizio dell’Autopsy di André Øvredal, dall’altro al soggetto del The vigil – Non ti lascerà andare realizzato tre anni più tardi da Keith Thomas. In questo caso al servizio di novantatré minuti in fotogrammi costruiti su un lento incedere immancabilmente tempestato di incubi, grida improvvise e, come c’era da aspettarsi, consueti jump scare. Senza contare l’introduzione di una inquietante infante, che fa sempre la propria figura all’interno di un racconto dell’orrore. Mentre il resto, senza annoiare lo spettatore, lo fanno la grigia e fredda atmosfera generale e l’atteso rito conclusivo in quello che risulta un tecnicamente curato e tutt’altro che sciatto prodotto di cui il regista dice: “La paura nel film è un mezzo per narrare una storia, non è il fine della storia stessa. Perché ci sono cose che chiedono di venire raccontate solo e soltanto con l’aiuto di un certo registro, e The offering – Nessuna anima è salva è una di esse”.

 

Francesco Lomuscio