In blu-ray Sangue misto, il primo horror multietnico italiano… con Johnson Righeira!

Visto sugli schermi di diversi festival specializzati, approda in blu-ray sotto il marchio Home Movies Sangue misto, il primo horror multietnico italiano.

Infatti, ideato nel 2016 dal genovese Davide Scovazzo, è un lungometraggio che si costruisce su sette episodi diretti da sette registi per portare in scena sette gruppi etnici.

E sette è anche il numero delle città dello stivale tricolore destinate a fare da sfondo alle storie narrate; a cominciare dalla Torino in cui, sotto la regia di Isabella Noseda, troviamo una bambina africana abusata dai genitori adottivi e depositaria di ancestrali segreti Voodoo.

Mentre è nei quartieri popolari di Roma che Raffaele Picchio – autore del vietatissimo Morituris e di The blind king – immerge la sua attrice feticcio Désirée Giorgetti per calarla in una torbida e non poco disturbante vicenda di snuff movie e pratiche estreme messe in atto da una congrega di albanesi; prima che Paolo Del Fiol tiri in ballo addirittura la verdoniana dagli occhi a mandorla Francesca Fiume rendendola una ragazza che, conosciuta da un direttore d’orchestra in un ristorante nipponico di Milano, fa in realtà parte di una famiglia che nasconde un mostruoso segreto legato all’antico Giappone.

Un tassello, quest’ultimo, che sguazza in mezzo a spargimenti di liquido rosso e occhi cavati nel rendere una particolare creatura la sua principale attrazione; anticipando quello firmato dal già citato Scovazzo, che, con la leggenda pop Johnson Righeira nel cast, ci porta a Genova a conoscenza degli ingredienti di un kebab dispensato da una bottega egiziana, in mezzo a seni strappati e aria di variante delle tematiche alla base del super classico Non aprite quella porta.

E, se Lorenzo”Catacomba”Lepori ambienta a Pistoia la vendetta a base di rito diabolico concretizzata dallo zio di una giovane cinese deceduta insieme alla sua bambina per mano di tre malviventi post-rapina, l’Edo Tagliavini cui dobbiamo Bloodline racconta a Ferrara del fantasma di un ragazzo pakistano investito con l’automobile da un tossicodipendente che, anziché soccorrerlo, gli ha rubato l’MP3 senza immaginare di richiamarlo attraverso la musica.

Per concludere la circa ora e cinquanta di visione tramite un puttantour orchestrato a Viareggio da Chiara Natalini e trasformato in massacro da un vampiresco transessuale brasiliano, lasciando emergere lo squallore della società odierna che sembra rappresentare, in fin dei conti, il comune denominatore dei sette segmenti che costituiscono Sangue misto, a proposito di cui Scovazzo precisa: “Il concetto è raccontare, senza assolutamente coloriture ideologiche o politiche, ma attraverso la lente del cinema di genere, il sincretismo di tradizioni, culture colori, di cui si stanno ibridando le varie città italiane in questo periodo di flussi migratori da ogni parte del mondo”.

Con inclusa nella confezione una cartolina riportante note di regia dello stesso Scovazzo e, a corredo del disco, una sezione extra che ospita sia i suoi cortometraggi Tutto il male del mondo e Pink film, sia quelli di altri autori presenti nel film: Mother della Natalini, Memorie dal sottosuolo della Noseda, M is for mouth di Picchio, il director’s cut dell’episodio di Del Fiol e Out of shot, Ghost, Event horizon e Dyrhòlaey, tutti di Tagliavini.

 

     


Francesco Lomuscio