In dvd i tre film erotici made in Italy su Lady Chatterley

In collaborazione con Minerva pictures, CG Entertainment (www.cgentertainment.it) riscopre su supporto dvd Lady Chatterley story, L’amante di Lady Chatterley e La figlia di Lady Chatterley, ovvero i tre lungometraggi liberamente ispirati tra la fine degli anni Ottanta e la metà del decennio successivo alla trasgressiva icona femminile protagonista del celebre romanzo scritto dall’inglese David Herbert Lawrence nel 1928.

L’icona di un amore libero e puro, un po’ come la Lulù di Frank Wedekind e la Madame Bovary di Gustave Flaubert, e che nel primo dei tre film, datato 1989 e anche conosciuto con il titolo La storia di Lady Chatterley, possiede le fattezze della Malù che, all’anagrafe Ileana Carisio, vanta un passato di successo nel cinema porno sotto lo pseudonimo Ramba.

Del resto, complice il fatto che dietro la macchina da presa si trovi proprio uno specialista del settore, per la precisione il Lorenzo Onorati che si firma Lawrence Webber, sono lunghi amplessi (anche omosessuali) ai limiti dell’hard a rappresentare l’ingrediente principale della circa ora e venti di visione incentrata sulla affascinante e ricca vedova ed ereditiera impegnata a rievocare nella sontuosa villa di campagna la sua vita di moglie infelice di un uomo impotente ma avido di morbose sensazioni.

Una vita che, man mano che viene osservato che l’affinità elettiva non si limita alla complicità dello spirito, ricorda in compagnia di un suo ex amante divenuto scrittore e circuita da diversi uomini verso i quali non ha mai provato né amore, né attrazione, ad eccezione del guardiacaccia della zona.

La passione non si nasconde mai, dà e prende senza vergogna è ciò che tende a suggerire l’operazione, comprendente nel cast anche una Carmen Di Pietro nei panni (pochissimi) di una disinibita cameriera e che, caratterizzata da un impostazione teatrale testimoniata dalla totale ambientazione in interni, è accompagnata dall’ossessivo piano della colonna sonora a cura di Stefano Curti e Paolo Rustichelli.

Ed è sempre Malù a tornare l’anno seguente nel secondo tassello del trittico, non a caso circolato anche come Malù e l’amante e che, da non confondere con L’amante di Lady Chatterley interpretato nel 1981 da Sylvia Kristel, tira in ballo il Kieran Canter (ma nei credits è Mack Kiran) dello splatter cult Buio omega nell’ex giardiniere di casa Chatterley, assunto di nuovo dopo essere uscito di prigione e destinato a far bisbocciare l’amore tra lui e la signora, in un crescendo di morbosità e perversione.

Crescendo di morbosità e perversione che, sotto la regia di Frank De Niro alias Pasquale Fanetti (direttore della fotografia di Lady Chatterley story), si rivela in realtà molto meno esplicito e spinto rispetto a quanto mostrato nella pellicola precedente, dalla quale differisce soprattutto grazie agli esterni rappresentati dalla campagna circostante.

L’Antonio de Teffe che i fan dello spaghetti western portano nel cuore come Anthony Steffen e le svestite Debora Calì e Barbara Blasko completano il comparto attoriale, che muta del tutto ne La figlia di Lady Chatterley, il cui regista Emanuele Glisenti è ancora una volta, in realtà, Fanetti.

Un viaggio meraviglioso e Julie’s secret sono i titoli alternativi di questo terzo elaborato, scandito a differenza degli altri due da una voce narrante e che, con musica classica a fare da soundtrack e aumento di esterni rurali, pur rientrando anch’esso nell’era dell’eros patinato brassiano e dell’hardcore di casa Schicchi, sembra strizzare l’occhio alle opere di Walerian”La bestia”Borowczyk.

Fuori Malù, il suo posto viene preso dalla Gala Orlova che vediamo, in realtà, soltanto in flashback, in quanto, immersa nella bassa Inghilterra del XX secolo, la vicenda raccontata si concentra stavolta, appunto, sulla figlia di Lady Chatterley, incarnata dalla brasiliana Solange Cousseau e di ritorno per le vacanze al castello.

Sono infatti le morbosità dell’adolescenza che accendono mille curiosità a scatenare l’evoluzione narrativa, con la giovane che inizia a concretizzare le sue fantasie sessuali – compresi giochini erotici a base di acqua – proprio insieme a colui che fu amante della madre, dal volto stracult di Gianni Franco.

Quanti amanti occorrono, dunque, per far felice una donna?

Scopritelo visionando Lady Chatterley story, L’amante di Lady Chatterley e La figlia di Lady Chatterley, tutti accompagnati nella sezione extra da un contenuto testuale che ripercorre velocemente la storia di questo mito femminile.

 

Francesco Lomuscio