In dvd il commovente film di Pippo Mezzapesa Il bene mio, interpretato da Sergio Rubini

Presentato alla quindicesima edizione del Festival di Venzia 2017, all’interno della sezione Giornate degli autori, Il bene mio è un lungometraggio diretto dal giovane autore Pippo Mezzapesa, regista del mockumentary Pinuccio Lovero Yes I Can e de Il paese delle spose infelici, il quale presenta in questa occasione un racconto poetico sul significato della memoria, soprattutto quando riguarda ciò che ci è più caro al mondo, tirando fuori magari il meglio in fatto di sentimentalismo.

Ne è protagonista un Sergio Rubini onnipresente, pedina centrale su cui ruota l’intera narrazione del film, dalla trama ambientata nella immaginaria cittadina pugliese chiamata Provvidenza, reduce da un terremoto che ha fatto perdere la vita a molti abitanti.

L’unico rimasto è Elia (Rubini), che in quel disastro ha perso la propria moglie e che, da solo, è rimasto di guardia ai ruderi dell’intero posto, ostacolando così anche gli interessi delle autorità che lo vorrebbero fuori dalla zona.

Nonostante ciò, scopre presto che tra le macerie di Provvidenza si nasconde una presenza, qualcuno che sfugge dalla vista di Elia e che, invece, presto viene stanato: Noor (Sonya Mellah), profuga scappata da un paese fuori Italia, costretta a vivere in mezzo ai resti di quelle abitazioni ormai abbandonate.

L’incontro tra i due fa sì che in Elia scatti un sentimento profondo per le sue terre, prendendo una netta decisione riguardo alla richiesta di andare a vivere nella Nuova Provvidenza, allestita dal sindaco del luogo Pasquale (Francesco de Vito); e lasciare dietro le spalle i propri ricordi non è scelta facile da compiere per lei.

Che Mezzapesa sia un autore che si è fatto le ossa esercitandosi col materiale documentaristico si nota già dalle prime immagini de Il bene mio, intente a mostrare come il luogo che fa da sfondo all’intera vicenda viva di sola presenza, raccontando per immagini ciò che in passato Provvidenza ha dovuto vivere.

Da qua in poi si uniscono e alternano nella visione un senso della narrazione e della poesia, consentendo ad un intenso Rubini – in una performance notevole e tra le migliori delle innumerevoli da lui affrontate – di primeggiare rappresentando la memoria degli abitanti, o, meglio ancora, quella degli italiani in sé, che mai dovrebbe essere abbandonata.

In poche parole Mezzapesa crea un’opera ricca di allegorie e metafore sentite, cercando di fare il punto su ciò che tiene vivo l’animo dell’uomo qualunque e gettando anche in mezzo simboliche situazioni che analizzano l’impossibilità di integrarsi con altre mentalità estere (il commovente rapporto tra Elia e Noor della Mellah), in modo da rendere il tutto molto attuale.

Il bene mio gioca parecchi di questi aspetti, muovendosi con una maestria basilare e un occhio commovente, senza rinunciare anche a parentesi ironiche (affidate alla spalla Dino Abbrescia che veste i panni di Gesualdo, amico di Elia).

Film sull’elaborazione del lutto, sulla preservazione dei ricordi, Il bene mio è un piccolo, modestissimo monumento in fotogrammi sulle nostre future speranze a venire che, con il trailer quale contenuto extra, viene reso disponibile su supporto dvd da Mustang Entertainment (www.cgentertainment.it).

 

 

Mirko Lomuscio