In home video Prison, l’horror con il Viggo Mortensen degli esordi

Con il trailer originale quale contenuto extra, è disponibile in dvd all’interno della collana Fright Vision di Digitmovies – in versione integrale rimasterizzata in HD – Prison, che, datato 1987, è il primo lungometraggio di produzione completamente statunitense diretto dal finlandese Renny Harlin.

Il Renny Harlin che, prima ancora di cimentarsi nell’action grazie a titoli quali Die hard 2 – 58 minuti per morire e Cliffhanger – L’ultima sfida, un anno più tardi si sarebbe dedicato a quel Nightmare 4 – Il non risveglio attraverso cui confermò la propria affinità con la celluloide dell’orrore già manifestata in maniera piuttosto evidente in questo caso.

Perché, guardando forse a L’ombra che cammina di Michael Curtiz, interpretato nel 1936 da Boris Karloff, ma in anticipo rispetto agli immediatamente successivi La casa 7 di James Isaac e Sotto shock di Wes Craven, siamo nell’ambito della vicenda a base di giustiziato sulla sedia elettrica pronto a tornare in cerca di vendetta: Charles Forsythe, ovvero il Kane Hodder più volte prestatosi al ruolo del Jason Voorhees della serie Venerdì 13.

Il Charles Forsythe che, ingiustamente condannato a morte e deciso a manifestarsi in qualità di entità diabolica quando Ethan Sharpe alias Lane Smith, che tempo addietro aveva nascosto le prove della sua innocenza, divenuto il nuovo direttore del Wyoming State Penitentiary – rimasto chiuso vent’anni – incarica alcuni detenuti di riaprire la camera delle esecuzioni.

Detenuti comprendenti il Burke dal volto del Viggo Mortensen che sarebbe poi stato, tra l’altro, l’Aragorn della trilogia Il Signore degli anelli e il Tony Lip di Green book; qui destinato, appunto, a cercare di sfuggire alle mortali imprese della diabolica presenza.

Ed è immerso nella splendida fotografia a cura di Mac Ahlberg che Prison scorre lentamente ma in maniera coinvolgente nell’ambientarsi del tutto tra le pareti del cupo e claustrofobico carcere; man mano che il campionario horror include corpi bruciati vivi e un galeotto che, effettuando un tentativo di evasione, si ritrova infilzato da tubi.

Anche se, grazie agli ottimi effetti speciali, è la sequenza da antologia in cui un poliziotto viene avvolto in maniera impressionante dal filo spinato a contribuire ulteriormente a rendere Prison una delle migliori produzioni sfornate dalla fu Empire pictures del re dei b-movie Charles Band.

 

 

Francesco Lomuscio